martedì 30 settembre 2014

LampedusaInFestival - Resistenza su tutti i fronti

Giacomo Sferlazzo apre la prima serata
del festival
30 settembre. Siamo arrivati all'ultimo giorno della sesta edizione di LampedusaInFestivalcominciata il 25 settembre con una bellissima performance del gruppo Théatre Senza" su tutti i paradossi lampedusani. 

"Piccolo festival di comunità, migrazioni, lotte, turismo responsabile e storie di mare. Un concorso per filmmaker, un festival che rilancia il dialogo su temi attuali e importanti, su vicende che hanno fatto conoscere all'opinione pubblica Lampedusa e Linosa come comunità capaci di dare un forte segnale di umanità in un mondo sempre pi˘ votato all'omologazione." Così lo descrivono gli organizzatori. 

lunedì 29 settembre 2014

"Kayak per il diritto alla vita" approda al Bruxelles: la conferenza stampa presso il Parlamento europeo

La conferenza stampa per l'arrivo di "Kayak per il diritto alla vita" si terrà mercoledì 1 ottobre alle ore 12.30 presso il parlamento Europeo nella Sala Anna Politkovskaya (PHS 0A50). Si riporta di seguito il comunicato stampa dell'iniziativa.

Stretta del governo, schedati tutti i rifugiati. “Ora l’accoglienza scoppierà”

Da Redattore Sociale
ROMA –Stretta sulle impronte digitali per i profughi da parte del governo italiano. Dopo il richiamo da parte dell’Europa al nostro paese, reo di lasciar transitare verso i paesi limitrofi i migranti che giungono sulle nostre coste, il ministero dell’Interno ha emanato a metà settembre una circolare interna, strettamente riservata, in cui si cambiano le modalità di fotosegnalamento. Il documento, tenuto sotto il più stretto riserbo da parte del ministero, prevede tempi più stringenti per le procedure, ma soprattutto non prevede sconti per nessuno, compresi siriani ed eritrei.

TANTI SIRIANI E PALESTINESI TRA I MIGRANTI ARRIVATI AD AUGUSTA E POZZALLO

Sono rispettivamente 105 e 166 i profughi sbarcati nella giornata di sabato 27 settembre al porto di Augusta e di Pozzallo.
I primi, soccorsi a circa sei miglia da Portopalo da motovedette italiane, sono giunti nel porto di Augusta a notte fonda, per poi essere trasferiti al centro Umberto I di Siracusa. Sono 76 uomini, 11 donne e 18 minori, principalmente siriani in fuga dalla guerra e impossibilitati ormai anche a rimanere in Libia, dove raccontano di un aumento esponenziale di vessazioni e violenze. Tra di loro, le forze dell’ordine hanno arrestato due presunti scafisti egiziani, portati nel carcere di Cavadonna.

VISITA AL CENTRO SPRAR “ARETUSA ACCOGLIENZA” DI SIRACUSA. DOPO LA PROTESTA DI CHI CONOSCE E CONTINUA A DIFENDERE I PROPRI DIRITTI

E’ del 15 settembre la notizia di una protesta di una ventina di richiedenti asilo, ospiti del centro SPRAR  “Aretusa Accoglienza”, che hanno bloccato per alcune ore il traffico automobilistico, stanziandosi con alcune sedie a ridosso della rotatoria che collega la strada statale di contrada Spalla a Belvedere e allo svincolo autostradale. http://www.siracusaoggi.it/video-esclusivo-dentro-il-centro-dove-e-nata-la-protesta-dei-migranti/. Il fatto non ha destato grande attenzione nei media locali, ma soprattutto manca all’appello della cronaca un approfondimento, anche minimo, delle motivazioni che hanno portato i migranti ad inscenare questa dimostrazione.

venerdì 26 settembre 2014

CONTINUANO GLI ARRIVI SULLE COSTE MERIDIONALI DELLA SICILIA: SBARCHI AD AUGUSTA, PORTO EMPEDOCLE E POZZALLO

Le giornate del 24 e 25 settembre hanno visto l’arrivo di numerosi migranti anche nei porti della costa meridionale siciliana, per un totale di 834 persone che hanno sfidato la sorte in mare.
Nella serata di mercoledì 24 sono  arrivati nel porto commerciale di Augusta 194 migranti, di cui 128 uomini, 63 donne e 3 minori, soccorsi nel canale di Sicilia da una motocisterna battente bandiera danese. Tra di loro una giovane donna nigeriana, di soli 25 anni, incinta di due gemelli e a cui si sono rotte le acque in mare, intercettata da una motovedetta di soccorso e fatta sbarcare a Pozzallo da dove ha potuto raggiungere velocemente l’Ospedale di Modica  http://www.radiortm.it/2014/09/24/guardia-costiera-pozzallo-soccorre-donna-in-procinto-partorire-gemellini/. 

mercoledì 24 settembre 2014

I festini agricoli

Da Terrelibere
DI ANTONELLO MANGANO
Provincia di Ragusa, serre a perdita d’occhio e latitudine a sud di Tunisi. Buona parte dei pomodori che arrivano sulle nostre tavole si produce qui. Magrebini e rumeni lavorano nelle serre. D’estate diventano forni. Pieni di veleno. Uomini e donne. Vi sento distratti. Diritti sul lavoro, un argomento noioso. Se invece vi parlo di pomodorini, sesso e aborti? Ecco, ora vi sento più attenti. E cosa sono i “festini agricoli” nelle campagne?

martedì 23 settembre 2014

La consapevolezza dei propri diritti e la maturità di azione: la denuncia delle condizioni di accoglienza dei minori a Palermo

Lo scorso 17 settembre un gruppo di circa 16 minori, ospiti del centro Kaleidos di Palermo ha consegnato una lettera di protesta presso un comando di Polizia con l’intento di manifestare il loro scontento sulla “accoglienza” finora ricevuta:

"We are here today to show our unhappiness in our emergency camp. We arrived in Palermo on the 19th of June 2014. We are 42 in number staying in a apartement of 7 rooms and 3 toilets. 
After reading the laws of Italy and right resident conditions for the foreign minors who entered in Italy illegally, we understood that the first priority is Education.

lunedì 22 settembre 2014

IL TEMPO E LO SPAZIO CHE NON AIUTANO A RICOSTRUIRE. VISITA AL CAS DI CHIARAMONTE GULFI

Ci sono numerosi cartelli che indicano la strada per raggiungere “Le Mole”, ex agriturismo e ora centro di accoglienza straordinario, situato nella contrada Pian dell’Acqua del comune di Chiaramonte Gulfi e gestito dalla Coop. “La Sorgente”. Il posto, immerso tra le campagne e distese di ulivi, è però facilmente raggiungibile solo da chi è dotato di un mezzo proprio, possibilmente auto o motorino. Una lunga camminata separa infatti la struttura dalla fermata del bus più vicina, e certo le strade isolate e sterrate che lo circondano, non sono agevoli da percorrere in bici o a piedi.

Minori migranti nel limbo, la storia di sei giovani richiedenti asilo “rimbalzati” per l’Italia

L’articolo pubblicato il 19 settembre sul sito web Argo racconta l’ennesima storia di tutele mancate e diritti violati, e ancora una volta a farne le spese sono i  minori stranieri non accompagnati.
Il giorno 16 settembre alle ore 20 il centro Don Pino Puglisi, gestito dal centro Astalli e sporadicamente impiegato per l’accoglienza di migranti vulnerabili, su richiesta del Comune di Catania o della Prefettura, ha aperto le porte a sei giovani richiedenti asilo tra i 16 e i 17 anni, tutti di origine maliana, tranne uno che invece proviene dal Gambia.

La beffa del naufragio di Malta: i dispersi fuggivano dalle bombe di Gaza.I familiari dei profughi in Sicilia sulle tracce dei propri cari. Scomparse in mare famiglie con intere generazioni. "Diteci se i nostri figli sono morti": appello al governo della comunità palestinese. Soccorsi 590 migranti

da Repubblica
di ALESSANDRO PUGLIA
Vogliono sapere, perché non hanno mai perso la speranza. Centinaia di familiari dei naufraghi dispersi nel Mediterraneo arrivano in Sicilia per cercare notizie sui propri cari, scomparsi nei naufragi che restano un mistero. Come quello avvenuto al largo di Malta il 13 settembre, su cui indaga la procura di Catania, forse per un contrasto tra scafisti. A bordo del barcone di cui non c'è più traccia c'erano centinaia di profughi scampati ai bombardamenti di Gaza.

CONTINUANO GLI SBARCHI A POZZALLO. I NUOVI ARRIVATI NEL CPSA DEL PORTO INSIEME AI MINORI

“E’ un mare di gente in fuga”, commenta A. mentre guardiamo insieme la nave che da lontano entra nel porto di Pozzallo, dove è atteso un altro sbarco. “Sono arrivato a luglio”, continua “ e ancora ogni giorno rivedo la mia traversata in mare. Per molte ore solo acqua e buio tutt’intorno. Poi sono arrivati i soccorsi e siamo stati caricati su una nave militare. In quel momento all’orizzonte vedevo solo i miei compagni di viaggio e i soccorritori. E ho pensato che unendoci con tutti quelli che ci hanno preceduto e seguito, saremmo stati una folla grande come il mare”. E’ una fuga inevitabile e continua quella dei migranti che arrivano da guerre, fame e persecuzioni.

venerdì 19 settembre 2014

Procura su naufragio migranti, furono fatti affondare

Da Argo Catania

Procura Distrettuale della Repubblica
presso il Tribunale di Catania
COMUNICATO STAMPA

Le indagini sin qui condotte sul naufragio verificatosi in acque internazionali consentono di fornire prime conferme.
Plurime fonti indicano che l’affondamento di un’imbarcazione con a bordo un numero elevato, ancora imprecisato e che viene indicato in oltre 400, di migranti di diversa nazionalità, sia stato volontariamente causato dallo speronamento da parte di altra, più grande imbarcazione.

Tale condotta sarebbe stata determinata dal rifiuto dei migranti (e dello stesso equipaggio della nave poi affondata) di trasbordare su di un natante inadeguato a reggere il numero dei passeggeri.

giovedì 18 settembre 2014

Migranti, Salinagrande non chiude per ora. Strage continua nel Mediterraneo

Da Tp24.it
“Ha chiuso il Cara di Salinagrande”. E' stato questo il titolo di giornali cartacei ed online all'indomani del comunicato stampa inviato dalla Prefettura di Trapani riguardo alcuni provvedimenti nel settore immigrazione. Una notizia che ha fatto il giro dello stivale lasciando tirare un sospiro di sollievo ai difensori dei diritti umani che ne annusavano le intenzioni positive. Il cara di Salinagrande per anni è stato al centro di polemiche e denunce a causa delle condizioni a volte poco umane imposte agli “ospiti”. Un centro sporco, una struttura deficitaria ed un numero di ospiti sempre ben oltre il numero massimo consentito. Cercando negli archivi dei siti internet è facile ritrovare le numerose denunce, giunte perfino dalla comunità europea. Tuttavia in pochi avevano attenzionato le parole soppesate nel comunicato dalla Prefettura. “Con determinazione del Ministero dell'Interno è stata autorizzata la chiusura del Cara di Salinagrande”. 

Migranti, silenzio sul barcone affondato I volontari: «Cosa diciamo alle famiglie?»

Da Ctzen
Di Claudia Campese
Con una nota, la procura di Catania informa sugli sviluppi del caso dell’imbarcazione con a bordo oltre 400 migranti colata a picco al largo di Malta. Ma l’ufficio fa appello alla riservatezza sull’identità dei superstiti, così come delle vittime certe. «In questi giorni ci stanno contattando decine di persone da Gaza per avere informazioni sui propri familiari, ma nessuno vuole dirci niente», raccontano dalla rete antirazzista catanese

mercoledì 17 settembre 2014

A POZZALLO SBARCANO ALTRI 276 MIGRANTI. SOLO DUE GIORNI FA I FUNERALI DI ALTRE 18 VITTIME CHE NON SONO SCAMPATE ALLA TRAVERSATA.

Continuano a ritmo serrato gli sbarchi al porto di Pozzallo. Nel pomeriggio di ieri, scortati da un rimorchiatore battente bandiera norvegese, sono arrivati 276 migranti, di cui 190 uomini, 37 donne e 49 minori. Al porto erano presenti numerosi giornalisti e cittadini pozzallesi, insieme a membri di Save The Children, UNHCR, OIM per il progetto Praesidium e allo staff di MSF, volontari di Croce Rossa, Protezione Civile, forze dell’ordine ed esercito. La situazione dell’accoglienza è decisamente caotica. Con il mancato rinnovo della convenzione tra Comune e Prefettura per il CPSA del porto, dove sono stati trasferiti i minori non accompagnati, per la maggior parte arrivati già da due mesi in città, i nuovi arrivati sono stati collocati presso il centro di Comiso, da cui sono stati rimpatriati proprio in data odierna ben 45 cittadini egiziani http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2014/09/16/immigrazione-272-giunti-in-sicilia_4f4732f1-dad0-4c8c-b47b-87a22b9badac.html.

A POZZALLO I MINORI NON ACCOMPAGNATI TRASFERITI NEL CPSA DEL PORTO

“Questa volta definitivamente non torneremo qui”, dice M. indicando le porte chiuse della ex canonica in Piazza S. Pietro, dove un gruppo di minori migranti, prevalentemente sub-sahariani, è stato alloggiato in questi mesi estivi. Un soggiorno caratterizzato da continui avvisi e tentativi di spostamento, proteste pacifiche da parte dei ragazzi e riapertura straordinaria del centro, che aveva stipulato un accordo con il Comune di Pozzallo fino alla fine di agosto. Arrivo alla piazza nelle primissime ore del pomeriggio di lunedì 15 settembre: i ragazzi mi dicono che verso le 10 del mattino il centro è stato chiuso e i loro bagagli caricati sul pullmino dagli operatori per essere trasportati al CPSA del porto, in merito al quale non si contano le dichiarazioni discordanti di questi ultimi giorni. 

lunedì 15 settembre 2014

L’OIM: SAREBBERO 500 I DISPERSI DEL NAUFRAGIO AL LARGO DI MALTA

15 settembre -  Sarebbero circa 500 i dispersi del naufragio avvenuto la scorsa settimana a 300 miglia al largo di Malta, e a causare l'incidente sarebbero stati gli stessi trafficanti, che - da una seconda imbarcazione - avrebbero di proposito  fatto colare a picco il barcone con a bordo i migranti, con i quali era nato un violento scontro.
A raccontare questa terribile storia agli operatori dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) in Sicilia sono stati i due sopravvissuti di nazionalità palestinese, due ragazzi fuggiti da Gaza e andati in Egitto a inizio settembre, soccorsi in alto mare dal mercantile panamense “Pegasus” e portati a Pozzallo due giorni fa.

LUNGA NOTTE DI SBARCHI A POZZALLO. PER ALTRI 386 MIGRANTI IMMEDIATO TRASFERIMENTO A COMISO.

E’ un tempo che scorre lento, quello dell’arrivo di altri 386 migranti nel porto di Pozzallo nella notte tra il 12 e il 13 settembre. Da diverse fonti giornalistiche apprendiamo che giovedì mattina i profughi sono riusciti a chiedere aiuto tramite un telefono satellitare alla Centrale Operativa di Roma, per poi essere soccorsi dal mercantile Pegasus, battente bandiera panamense, a circa 100 miglia a sudovest di Pozzallo. Nel dirigersi verso il porto, il mercantile si è imbattuto nei naufraghi del battello con un numero ancora imprecisato di migranti a bordo, nell’ennesima tragedia che conta già due vittime e parecchi dispersi. http://dirittiefrontiere.blogspot.it/2014/09/secondo-naufragio-nella-zona-sar-search.html?spref=fb Due di questi sono stati temporaneamente caricati a bordo del Pegasus per essere poi trasferiti con aerei militari all’ospedale di Catania, mentre il mercantile proseguiva verso il porto ibleo.

sabato 13 settembre 2014

Migranti "ostaggi" nel Catanese: "Siamo prigionieri, trattati come animali"

Pubblichiamo il video di Repubblica che riporta le testimonianze di un gruppo di richiedenti asilo ospiti di uno SPRAR di Grammichele. I gravi fatti denunciati nel video confermano le criticità raccolte nei giorni scorsi dai nostri operatori.

"Ci chiamano negri schifosi e quando ci danno da mangiare ci dicono che siamo degli animali". Da undici mesi una ventina di migranti si trovano in isolamento nel centro Sprar di Grammichele, gestito dall’associazione San Francesco 4 ottobre, in attesa che la loro richiesta di asilo venga esaminata dalle commissioni preposte. Dopo la segnalazione di Borderline Sicilia, Repubblica è entrata nel centro dove i migranti da quattro giorni non hanno più acqua: "Siamo sporchi e abbiamo bisogno di lavarci". Tra i migranti ospiti della struttura ci sono anche ragazzi che hanno bisogno di cure mediche: "Non è venuto mai nessun dottore qui e non abbiamo i soldi per comprarci le medicine. Abbiamo paura, qui siamo in prigione" (video di Alessandro Puglia)

venerdì 12 settembre 2014

Visita all’hotel Mokarta: uno dei sei CAS di Salemi

L'hotel Mokarta è un albergo sito vicino al centro di Salemi, che ha assunto la funzione di Cas lo scorso febbraio, sotto la gestione dell’associazione “Pro rifugiati conforto e assistenza” creata ad hoc e fondata dallo stesso proprietario dell’hotel, il quale ha deciso di occuparsi di accoglienza straordinaria, dopo un calo delle prenotazioni (come da lui dichiarato al giornalista di Panorama lo scorso luglio) http://news.panorama.it/cronaca/immigrati-sicilia-business-alberghi
Al mio arrivo trovo nella hall alcuni dei richiedenti asilo che vi risiedono. Sono loro a raccontarmi di essere 150 persone a vivere lì (per un totale di 40 stanze) e che le nazioni di provenienza sono principalmente: Gambia, Mali e a seguire Senegal, Nigeria, Burkina Faso e Guinea Bissau.

Non cessano gli arrivi: in 567 tra Siriani, Palestinesi e Subsahariani al porto di Augusta

Stanno seduti sul ponte di poppa del Pattugliatore Borsini, guardano la macchina dell’accoglienza muoversi lungo la banchina e aspettano il terminare delle manovre di sbarco. Sono 567 i migranti arrivati ieri, 11 settembre, nel porto di Augusta, reduci dal salvataggio messo in atto dalla Marina Militare italiana su tre diverse imbarcazioni: due pescherecci in legno a sud di Lampedusa, per un totale di 470 persone, e un gommone, trasportante 96 persone, soccorso poco più a est da un’altra nave della Marina, dalla quale è poi avvenuto il trasbordo sulla Borsini. Si tratta principalmente di famiglie siriane, tra cui 40 donne, 55 minori e pure un bimbo neonato, e di una minoranza di sub sahariani e nordafricani.

giovedì 11 settembre 2014

Dopo lo sbarco: restare in Italia tra lungagini burocratiche e trasferimenti

Ormai ogni giorno leggiamo notizie di sbarchi e arrivi di migranti sulle coste siciliane e non solo. Questi episodi vanno monitorati ed analizzati con accuratezza,e soprattutto considerati come una finestra su ciò che li precede e su quello che succede dopo che su di essi si spengono i riflettori. Seguire il percorso dei migranti una volta scesi sulla terraferma non è semplice, anche per quelli che fanno richiesta di protezione internazionale e vengono quindi inseriti nel sistema di accoglienza e protezione.

MIGRANTI IN PROTESTA A CALTAGIRONE, TUTTI GLI ANIMI ESASPERATI DALL’ATTESA INFINITA

I richiedenti asilo ospiti del centro Sprar “Il Geranio”, sito in via Rosario Pitrelli in una grande villa ben lontana dal centro abitato, stanno protestando da giorni per avere notizie dalla Commissione circa lo stato di avanzamento della richiesta di status di rifugiato. In tutta risposta, come si legge sull’articolo pubblicato da “La Sicilia” il 6 settembre, il sindaco del paese, Nicola Bonanno, e l’assessore ai Servizi Sociali, Chiara Gulizia, hanno inviato al Prefetto di Catania un documento con cui si avanza la richiesta d allontanamento per 11 cittadini nigeriani, responsabili,  a quanto pare, di fomentare la protesta anche tra gli altri migranti ospiti del centro. A pochi chilometri di distanza, intanto, i migranti dello Sprar di Grammichele, gestito dalla cooperativa “ San Francesco – 4 ottobre”, membro, assieme a “Il Geranio”, della grande famiglia del Consorzio “Il Sol.co”, hanno ostruito con i contenitori dei rifiuti, si legge nel medesimo articolo, la strada per la contrada “Bisamore”.

mercoledì 10 settembre 2014

Arrivo di 415 migranti a Palermo

Ieri, 9 settembre, sono arrivati a Palermo 415 migranti di nazionalità siriana, palestinese, egiziana,
eritrea, somala e sudanese. Il mercantile che li ha accompagnati non poteva entrare in porto. Lo sbarco è stato dunque effettuato in quattro scaglioni grazie ad un’imbarcazione della guardia costiera che ha fatto da spoletta tra Romagnolo, dove il mercantile ha attraccato, e la banchina Puntone. Tale operazione ha fatto sì che i primi migranti abbiano toccato terra alle 9.30 mentre gli ultimi alle 12.00.

martedì 9 settembre 2014

Visita a Piana degli Albanesi

A Piana degli Albanesi ci sono diverse strutture adibite a centri per richiedenti asilo. Il 30 agosto sono andata a visitarne alcune. Il Patret, presso la chiesa della Ss. Annunziata, durante l’emergenza del 2011 era stato adibito a centro di prima accoglienza. Successivamente ha riaperto come CAS. La convenzione con la Prefettura prevede i soliti servizi (cibo, alloggio, vestiti, igiene personale, pulizia dei locali..) e il pocket money (al Patret vengono consegnati 20 euro ogni due settimane).

DUE NUOVI SBARCHI RAVVICINATI A POZZALLO. IN 251 RAGGIUNGONO LA COSTA SU UN VECCHIO PESCHERECCIO

Hanno solo il tempo di accorgersi della terra ferma sotto i loro piedi, i numerosi migranti sbarcati in questa lunga giornata al porto di Pozzallo. Il CPSA vicino al porto è momentaneamente chiuso, in attesa di un rinnovo della convenzione tra Comune e Prefettura, e sulla banchina li attendono i bus messi a disposizione per il loro trasferimento nei centri di Comiso e Siracusa, da dove inizierà una nuova fase del loro lungo percorso alla ricerca della libertà.
Il primo dei due sbarchi di queste ore avviene alle 17.30 del 7 settembre. Al porto arrivano 259 migranti, di cui 123 uomini, 48 donne e 88 minori, soccorsi nel canale di Sicilia da un pattugliatore maltese che ha poi affidato le operazioni alle imbarcazioni della Marina Militare.

lunedì 8 settembre 2014

''Nessuna epidemia di tubercolosi causata dai migranti'': la rassicurazione dell'Istituto Nazionale Migrazione e Povertà

di Patrizia Caiffa 
AgenSIR.it - È polemica in Italia dopo un post lanciato sul blog di Beppe Grillo e il relativo hashtag in rete “tbcnograzie” sul rischio Tbc tra i poliziotti che vengono in contatto con i migranti. Secondo il blog 40 agenti avrebbero contratto la Tbc perché non forniti “degli strumenti minimi di profilassi”. Il Viminale smentisce dicendo che in realtà non sono ammalati ma semplicemente positivi al test che prova l’esposizione al batterio. E che comunque la polizia è obbligata a prendere tutte le precauzioni del caso. Il tema si presta a battaglie demagogiche sull’immigrazione, ma qual è la reale situazione in Italia? Lo abbiamo chiesto a Giovanni Baglio, medico epidemiologo dell’Inmp (Istituto nazionale salute, migrazione e povertà) e coordinatore scientifico della Simm (Società italiana di medicina delle migrazioni).

domenica 7 settembre 2014

"Frontex plus non sostituirà Mare nostrum". Ue rinvia al dopo Malmstrom

RedattoreSociale.it - “Abbiate pazienza e lasciate lavorare gli esperti, una volta che avranno finito potremo valutare i risultati a cui saranno arrivati”. Così Michele Cercone, portavoce del Commissario agli Affari Interni Cecilia Malmstrom, getta acqua sul fuoco delle polemiche degli ultimi giorni sul voltafaccia dell’UE per quanto riguarda l’operazione Frontex Plus, ora rinominata Triton.

Messina. Altri 283 immigrati sbarcati al molo Marconi

InfoMessina.it - Nella mattinata odierna è approdata presso il molo "Marconi" la nave "Chimera" dalla quale sono sbarcati 283 profughi extracomunitari.
 Le relative operazioni di screening sanitario e di prima accoglienza coordinate dalla Prefettura sono state assicurate dal personale sanitario (U.S.M.A.F., C.R.I., ASP Messina) nonché dalla forze di polizia territoriale.

venerdì 5 settembre 2014

Continuano le violenze sui migranti. Casi isolati o epidemia di insofferenza?

Gli stranieri minori non accompagnati ospitati nel B&B Aloha di Portopalo, adibito a centro di prima accoglienza, hanno denunciato più volte di essere stati insultati dalla popolazione locale lungo la strada. Solo ieri abbiamo riportato la testimonianza degli stranieri che vivono da undici mesi nel centro Sprar di Palagonia, in provincia di Catania,  i quali hanno subito ripetuti attacchi di violenza, anche fisica, da parte di alcuni ragazzi del posto.

Newsletter SICILIAMIGRANTI - agosto 2014

  • NON CESSANO LE TRAGEDIE IN MARE, INSIEME AI SALVATAGGI
  • LE GRAVISSIME VIOLAZIONI DELLA PRIMA ACCOGLIENZA IMPROVVISATA 
  • ANCORA DENUNCE SULL’ACCCOGLIENZA NEI CAS E NEI CENTRI INFORMALI. LA SOPRAVVIVENZA DEL MODELLO SPRAR
  • GLI INTERMINABILI PELLEGRINAGGI DEI MINORI NON ACCOMPAGNATI E LE LORO PROTESTE
  • NOVITÀ ED EVENTI

Visita al CAS tra Mazara del Vallo e Campobello di Mazara

A fine agosto abbiamo avuto visitato il CAS sito sulla strada provinciale tra Mazara del Vallo e Campobello di Mazara, all’altezza di Capo Granitola.
Questo centro di accoglienza straordinaria attivato lo scorso marzo, all’interno di un agriturismo in aperta campagna, è gestito dalla cooperativa “La Mimosa” e al momento della nostra visita ospitava 41 richiedenti asilo, di cui 3 nuclei familiari.
La posizione isolata in cui si trova è il primo elemento di difficoltà facilmente rilevabile: distante 10 km da Campobello e a 15 Kilometri da Mazara del Vallo, relega gli ospiti del centro ad un’ emarginazione spaziale e quindi sociale, dovuta alla totale mancanza sia di mezzi di trasporto pubblico, sia di un servizio navetta da parte dell’ente gestore.

LA STAZIONE DI CATANIA PORTA D’EUROPA PER CENTINAIA DI SIRIANI

Hanno lasciato il Palaspedini di Catania il giorno dopo il proprio arrivo i 237 cittadini siriani soccorsi il primo settembre da un mercantile svedese e sbarcati la mattina seguente al porto del capoluogo etneo.  Sanno dove andare, hanno parenti in Svezia, Norvegia, Olanda, Germania, si uniscono ai connazionali approdati pochi giorni prima a Pozzallo e a chi ha passato le ultime notti alla Moschea della Misericordia, per poi dirigersi alla stazione centrale, dove ad attenderli c’è Nawal, la ragazza marocchina che li aiuta dando loro informazioni su come raggiungere la stazione centrale di Milano, secondo snodo del lungo viaggio che li porterà alla meta.

DA UNDICI MESI NEL CENTRO SPRAR DI PALAGONIA: L’ACCOGLIENZA CHE SI FA CARCERE SENZA CATENE

M. è originario del Gambia, è arrivato in Italia lo scorso ottobre e, dopo aver passato un paio di settimane in un centro di prima accoglienza nei pressi di Agrigento, è stato trasferito nel centro Sprar di Palagonia, in provincia di Catania, dove tuttora vive.
Mi viene incontro lungo via Vincenzo Bellini, sorride, ha voglia di sfogare tutta la frustrazione dovuta ad un’attesa che inizia a credere non avrà mai fine. Palagonia è un piccolo centro di circa 16.000 abitanti, nascosto tra i filari di aranci; la campagna tutto intorno non offre molte possibilità di svago, mi fa notare il giovane mentre ci accomodiamo all’ombra di un parchetto desolato.

giovedì 4 settembre 2014

Intervista alla responsabile di accoglienza per migranti della Caritas di Palermo

Abbiamo integrato le informazioni di cui già eravamo in possesso (http://siciliamigranti.blogspot.it/2014/08/cas-e-caritas-palermo.html e http://siciliamigranti.blogspot.it/2014/08/la-primissima-accoglienza-della-caritas.html) con un intervista a Nadia Sabatino, la responsabile dei centri di accoglienza per migranti Caritas. Speriamo così di poter offrire un resoconto più completo del ruolo che la Caritas riveste nell’accoglienza straordinaria dei richiedenti asilo a Palermo.

mercoledì 3 settembre 2014

NUOVI SBARCHI AD AUGUSTA E POZZALLO: IN ARRIVO PIU’ DI MILLE MIGRANTI CHE HANNO SFIDATO LA MORTE IN MARE

E’ iniziata nelle prime ore della notte di ieri, martedì 2 settembre, una nuova lunga giornata di sbarchi sulle coste siciliane.
 E’ l’una di notte quando arrivano a Pozzallo 363 migranti,  241 uomini, 42 donne e 80 minori, soccorsi da una mercantile danese nel canale di Sicilia. Provengono da Eritrea, Palestina, Sudan, Somalia, Egitto, Siria e Tunisia. Tra di loro due donne incinte portate immediatamente all’Ospedale di Modica. E’notte fonda ma le procedure di accoglienza e indagine vengono svolte  a pieno ritmo dai membri dello staff medico, di MSF, e dei volontari di Croce Rossa e Protezione Civile. Anche questi nuovi arrivati sono immediatamente trasferiti nel CPSA accanto al porto, che ora tocca le 363 presenze appunto, contro i 373 migranti registrati a Comiso, dove c’è stato un notevole susseguirsi di arrivi e spostamenti dovuto ai numerosi sbarchi degli ultimi giorni.

martedì 2 settembre 2014

DOPPIO SBARCO AL PORTO DI CATANIA, E IL PALASPEDINI RIPRENDE VITA

C’è tutto il mare in quei grandi occhi azzurri che mi scivolano addosso, per poi tornare a rintanarsi nel sorriso stanco del padre. Il mare che a soli cinque mesi di vita ha dovuto attraversare insieme ai genitori e al fratellino di cinque anni che ora, al buio del Palaspedini di Catania, gioca a palla e rivendica il suo diritto di essere un bambino come gli altri.
Sono le nove del mattino quando al porto di Catania inizia lo sbarco di 236 cittadini siriani, siro-palestinesi e libici, di cui 39 donne e 70 bambini, tratti in salvo il giorno precedente da un mercantile svedese, normalmente adibito al trasporto di autovetture, nel Canale di Sicilia.

lunedì 1 settembre 2014

Alla moschea di Catania i racconti di dolore e salvezza dei profughi siriani

Se gli stati del nord Europa si voltano dall’altra parte, ci sono anche giovani che vogliono far guardare i propri governi nella nostra direzione. È il caso di Anita e Maria, due ragazze norvegesi giunte in Italia per raccontare la storia di quei migranti che, in fondo, non fanno poi così paura.