
I profughi sono stati divisi nei diversi viaggi dando priorità ai gruppi familiari con bambini e donne incinte. Questo criterio si è rispecchiato anche nella nazionalità dei passeggeri: i primi due gruppi ad arrivare erano composti principalmente da siriani e altre persone provenienti dal mondo arabo, arrivati con la famiglia, mentre solo nell’ultima barca vi era una forte componente dell’Africa sub-sahariana, costituita da uomini soli.
La drammaticità dell’arrivo di ieri era data da tre fattori:
- molti migranti erano completamente persi, chiedevano dove fossero, se si trovassero a Milano;
- molti padri e madri sono arrivati soli con i figli al seguito rendendo critica l’eventuale divisione della famiglia in caso di ricovero ospedaliero di uno dei componenti;
- il numero di bambini elevato, 97 in totale, di cui 11 neonati e 18 minori non accompagnati.
Le condizioni di salute dei migranti era mediamente buona, un paio presentavano una frattura e

Dopo i controlli medici e l’accoglienza al porto, i migranti sono stati condotti in due strutture Caritas della città: al San Carlo / San Rosalia e al villaggio Ruffini. Il numero troppo elevato ha reso indispensabile organizzare già nel pomeriggio il trasferimento verso altre strutture a Roma.
Carlotta Giordano
Borderline Sicilia
vedi anche: La Repubblica