Trapani

Le difficoltà dell'accoglienza nel trapanese, 24 ottobre 2017

In questo ultimo periodo ci sono arrivate molte richieste di aiuto da parte di persone ospiti in vari centri della Sicilia, ma nell'ultimo mese le richieste si sono concentrate in particolare nell'area del trapanese. Pensiamo che questo dato sia dovuto a più fattori: innanzitutto quello di un nuovo bando andato a regime con soggetti che si sono affacciati da poco nel panorama del business dell'accoglienza e cooperative che hanno tentato di allargare il proprio raggio d'azione gestendo più strutture contemporaneamente (CAS, ma anche centri per minori o Sprar). continua...



Trapani, dentro l'hotspot dove entrano cinque migranti l'ora (da dicembre del 2015), 15 giugno 2017

Today.it - In Italia di hotspot ve ne sono otto, strutture attraverso le quali entrano in Europa decine di migliaia di migranti che arrivano dall'Africa e dal Medio Oriente, che qui vengono fotosegnalati ed identificati prima di essere smistati nei centri di accoglienza. continua...


Trapani, tra monitoraggio, sbarchi e incontri, 4 aprile 2017

La scorsa settimana a Trapani il clima era abbastanza teso, per via degli sbarchi e della situazione complessiva nei territori della provincia. Noi ci trovavamo lì per monitorare due strutture di accoglienza di Marsala: “Borgo della Pace” e l’ex Ipab “Giovanni XXIII”. continua...


Futuro posticipato. Visita a un CAS nel trapanese, 30 novembre 2016


Entrando al CAS “Vulpitta” di Trapani si prova una certa inquietudine pensando a quello che era il CPT “Vulpitta”, uno dei primi centri di detenzione per migranti, in cui nel dicembre di 17 anni fa, morirono sei uomini tunisini nell’incendio divampato all’interno, dopo un tentativo di fuga duramente represso dalle forze dell’ordine. E quel CPT è stato l’apripista di tante situazioni che ancora oggi vivono i migranti. continua...


Le difficoltà ad accogliere: Trapani, 4 novembre 2016

Tre sbarchi in una settimana sono troppi anche per Trapani, dove non c'è alcuna prospettiva per chi arriva, ma solo muro invalicabili. Più di mille persone in tre sbarchi hanno messo a dura prova il meccanismo di un hotspot che in genere funziona meglio degli altri. continua...


CAS per donne a Poggioreale: le vulnerabilità che non si tutelano, 28 ottobre 2016

13 donne, di cui una con una bimba di un anno. 
13 donne di cui nessuno parla.
13 donne di cui 3 in stato di gravidanza.
13 donne adulte in compagnia di 3 ragazze minorenni.


Stiamo parlando delle donne presenti nell'unico CAS nella provincia di Trapani per donne, che ha sede a Poggioreale, gestito a singhiozzo dalla cooperativa “Nuovi Orizzonti” a partite da luglio 2014. continua...


Il diario di Campobello di Mazara, 25 ottobre 2016


Siamo Simon e Verena, due antropologi di Bolzano che hanno deciso di visitare una delle tante realtà migratorie che gli amici di Borderline Sicilia ci hanno "raccontato". Abbiamo voluto vedere con i nostri occhi, ed accompagnati dagli attivasti di Campobello abbiamo trascorso più di un mese in un paese che oggi ospita tantissimi migranti per la raccolta delle olive. Abbiamo cercato di scrivere un diario per raccontare la nostra esperienza. continua...

Nuovi sbarchi, due morti: tutte le invisibili barriere che incontra chi fugge, 14 aprile 2016

Ancora migliaia di migranti soccorsi nel giro di poche ore nel Canale di Sicilia. Da inizio settimana sono più di 2000 i profughi approdati sulle coste italiane e nei principali porti siciliani di Augusta, Trapani, Pozzallo, Messina e Palermo. Nella notte di lunedì un gruppo di dieci migranti di nazionalità tunisina è stato recuperato direttamente dalle navi della Guardia Costiera a poche miglia dal porto di Marsala a bordo di un barcone fatiscente. Due migranti sono morti durante la traversata, apparentemente a causa dell’esplosione del motore del barcone su cui viaggiavano. continua...



Immigrazione. Il bando per l'accoglienza in provincia di Trapani e le indagini sui centri, 19 gennaio 2016 

Da Tp24. Tra indagini e interrogazioni parlamentari, il sistema d'accoglienza ai migranti in provincia di Trapani è pronto a cambiare volto. Si tratta di una modifica radicale che ribalterà strutturalmente l'approccio alla questione immigrazione. «Non siamo più in emergenza – dice il prefetto Leopoldo Falco – adesso possiamo gestire». Emergenza è la parola chiave che negli ultimi anni ha permesso l'inenarrabile (dall'inferno del Vulpitta in poi) e che adesso potrebbe diventare archeologia.continua..


Respingiamo tutti, anzi no!, 4 gennaio 2016

“Se non lo vedessimo con i nostri occhi, verrebbe difficile credere a quello che sta combinando l'Italia. Si fabbrica "clandestinità", consapevolmente. Un essere umano che appena arrivato dopo un viaggio attraverso il deserto, la Libia e il mare, viene respinto con un foglio di cui non comprende neanche il significato, ma che di fatto lo condanna all'irregolarità fin dal suo ingresso, è una persona a cui è stata tolta ogni possibilità di vita reale.  continua..

Per fortuna è finito il 2015, 31 dicembre 2015
I numeri del 2015 sono terribili, richiamano omicidi, stragi quotidiane che non hanno tregua, alimentati da una politica che non corregge il tiro neanche di fronte alle derive razzista e alla morte di bambini.  continua...

Non siamo capaci di accogliere, 29 dicembre 2015
Neanche a Natale! Non siamo capaci di accogliere chi è in difficoltà, abbiamo perso il valore fondamentale della convivenza civile, il rispetto e l'attenzione per l’altro. In questo periodo natalizio, che per antonomasia è il momento in cui siamo capaci di “aggiungere un posto a tavola”, continuiamo ad uccidere nel silenzio più assordante, un silenzio che nasconde ai più i continui omicidi perpetuati da un’Europa sorda e mai sazia di potere. Un potere che uccide, un potere che rende invisibili, un potere che produce irregolari all’interno di un sistema illegale, fatto da leggi razziste e discriminatorie. continua...

Immigrati, apre a Trapani l’hotspot, 20 dicembre 2015
Giornale di Sicilia - Apre i battenti a Trapani il secondo «hotspot» d’Italia, ossia il centro di identificazione e di prima assistenza degli immigrati (l’altro è a Lampedusa). Lo ha comunicato il premier Matteo Renzi che ha precisato come «il governo tiene fede agli impegni presi». L’hotspot di Trapani avrà sede nel complesso che sorge in contrada Milo, alla periferia del capoluogo, e dove da tempo è in funzione il Cie (Centro di identificazione immigrati) che ospita in maggior parte extracomunitari (attualmente sono circa 120) in attesa di essere rimpatriati, e che adesso stanno via via per essere trasferiti in altre città per consentire l’avvio del nuovo tipo di struttura. continua...

Protestano per trasferimento, migranti a piedi da Valderice a Trapani - 18 dicembre 2015
trapanioggi.it - Hanno scelto di trascorrere la notte all’addiaccio in piazza Vittorio Veneto i migranti che ieri pomeriggio hanno avviato una protesta dopo essere stati trasferiti dal centro di accoglienza “Green Paradise” di Piana degli Albanesi a quello di “Villa Sant’Andrea” a Valderice.continua...

La tendopoli di Campobello di Mazzara - 1 novembre 2015
Nel cuore di Campobello di Mazara, dove l’esperienza della coltivazione delle olive è ultra trentennale, ancora nessuno è riuscito a trovare delle alternative alle vergognose ed incivili pratiche adottate per la raccolta; ancora una volta siamo costretti a parlare di sfruttamento di migranti nelle campagne.continua...

Il meccanismo è fuori controllo, 21 ottobre 2015
Sbarco infinito, minori abbandonati: 5 mesi per la compilazione del modello C3, 18 mesi in attesa della data di appuntamento dinnanzi alla Commissione territoriale, niente più pocket money. E infine una campo con 600 migranti per lavorare la "nostra" terra e raccogliere le olive per il “nostro” olio extravergine. continua...

Santangelo: il CIE di Milo va chiuso immediatamente, causa condizioni igienico-sanitarie, 15 settembre 2015
Da Gazzetta trapanese
Il portavoce del Movimento 5 stelle, Vincenzo Santangelo, fa presente delle scarse condizioni igieniche che vi si trovano all’interno del CIE di Milo, attivandosi con l’intenzione di farlo chiudere immediatamente. continua..


LasciateCIEntrare "Che la trasformazione del CIE di Trapani Milo in HOT SPOT venga bloccata", 14 settembre 2015
Comunicato stampa- Si è appreso che ieri sabato 12 settembre un gruppo di cittadini marocchini ha tentato la fuga dal Cie di Milo, vicino Trapani. Si tratta di una parte dei 116 “sedicenti” marocchini sbarcati a Catania il 17 agosto scorso, dopo essere stati soccorsi in acque internazionali a nord della Libia, per i quali la Questura di Catania aveva immediatamente adottato una serie di decreti di respingimento differito, privi di una compiuta motivazione individuale, ed un contestuale decreto di trattenimento nel CIE di Trapani. continua..

Visita ad una comunità per minori stranieri non accompagnati di Mazara del Vallo, 8 settembre 2015
Il giorno 31 agosto abbiamo visitato il centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati di Mazara del Vallo gestito dalla cooperativa "Sole", la quale gestisce altri due progetti di seconda accoglienza per minori e uno di prima accoglienza per adulti, sempre nella provincia di Trapani.continua..


LasciateCIEntrare - visita al Centro d’identificazione ed espulsione di Trapani 29/9/2015, 8 settembre 2015

Presenti alla visita: Elio Tozzi, on. Ignazio Corrao M5S, Fulvio Vassallo Paleologo, sen. Santangelo M5S, Paola Sobbrio, Gaetano Fratello, Agata Ronsivalle, Giuseppe Mazzonello continua..

Ispezione M5S al CIE di Milo di Trapani, 29 agosto 2015
IdeAzioneNews.it - Una delegazione guidata dall’eurodeputato del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao e dal senatore M5S Maurizio Santangelo è in queste ore in visita ispettiva al Centro di Identificazione ed Espulsione di Milo a Trapani. Con i portavoce M5S anche il professore di Diritto di Asilo e Statuto Costituzionale dello Straniero Fulvio Vassallo Paleologo ed Elio Tozzi dell’associazione umanitaria Borderline Sicilia Onlus. continua...

Immigrazione. "Violati i diritti umani". Slitta a Trapani l'apertura dell'hotspot, 28 agosto 2015
Da Tp24. A causa di una presunta violazione dei diritti umani a Trapani slitta l'apertura dell'hotspot destinato ai migranti appena arrivati. Ad annunciarne la nascita era stato il prefetto Leopoldo Falco giusto un mese fa, ma del nuovo strumento voluto dalla Comunità Europea non ce ne sarà traccia almeno per un altro mese. «A Trapani sarà installato un hotspot che servirà ad accogliere per le prime 72 ore i migranti giunti in banchina. continua..


I corpi in fondo al mare sono fuori mercato, 21 maggio 2015
L’ultima vergogna del sistema immigrazione messo in piedi dalla fortezza Europa è il trattamento riservato alle vittime degli stati Europei. I 900 corpi non verranno recuperati, secondo il procuratore Salvi, perché non si possono affrontare i costi troppo elevati dell’operazione, e passa la patata bollente al governo, che con la solita ipocrisia sostiene (parole del premier Renzi) che “si farà di tutto per cercare di recuperare i corpi dei nostri fratelli e sorelle”. Prima li uccidiamo e poi li lasciamo marcire in fondo al mare cancellando ogni traccia del malefatto, convinti che anche dalla nostra memoria possa sparire il ricordo di tanti innocenti sulla coscienza. continua...

Scomparire tra i grandi numeri, 21 aprile 2015
Sono giunti questa notte al porto di Catania, i superstiti dell’immane tragedia di questi giorni. 950 i dispersi a cui si sommano nuove vittime del naufragio avvenuto nel mar Egeo questa notte, e ad altri dispersi al largo delle coste libiche. Le cifre mostruose delle recenti tragedie annunciate lasciano senza parole chi da mesi ed anni di discorsi e false promesse ne ha sentite fin troppe. Ma proprio l’ipocrisia e l’opportunismo delle retoriche ufficiali, rende inevitabile il dar voce alle testimonianze di chi da una profondità storica alle notizie sensazionali del momento. continua...

585 sbarcati a Trapani.Soccorsi nel Canale di Sicilia da nave "Foscari" Marina Militare, 16 aprile 2015 
(ANSA) - TRAPANI,  Sono complessivamente 586 i profughi - tra i quali 79 donne, dieci delle quali incinte, e 58 bambini, cinque dei quali neonati - sbarcati stamane nel porto di Trapani dalla nave della Marina Militare "Comandante Foscari". continua..

Rubiamo la speranza. Malaccoglienza nel trapanese, 23 marzo 2015
“Mi ritrovo chiuso in questo posto in attesa di un documento che mi faccia trovare un lavoro, che mi dia la possibilità di mandare dei soldi a casa; mi ritrovo a stare intere giornate a pensare alla mia famiglia che ho deluso e che non vedo da più di un anno; perché devo aspettare tutto questo tempo? continua..

ACCOGLIENZA ZOPPA - 28 novembre 2014  
La settimana scorsa a Trapani circa 200 migranti sono approdati al porto dopo il salvataggio  del mercantile “BC Hamburg”. Due barche sono state tratte in salvo dall’equipaggio del mercantile; 200 migranti che hanno sfidato il mare, somali nel primo natante e subsahariani nel secondo, molti minori non accompagnati (circa 50) e anche donne in stato di gravidanza, almeno 7, di cui una è stata trasportata all’ospedale di Trapani perché non stava bene. continua...

PREGIUDIZI CHE RESPINGONO, 18 novembre 2014.
L’odio razziale che riscontriamo in tante persone che vivono vicino i centri di “non” accoglienza è tanto e sempre più diffuso. Probabilmente, anzi con certezza, anche frutto di una campagna mediatica a sfondo razzista e figlia di disinformazione e disinteresse.continua..

Migranti, Salinagrande non chiude per ora. Strage continua nel Mediterraneo, 18 settmbre 2014Da Tp24.it - “Ha chiuso il Cara di Salinagrande”. E' stato questo il titolo di giornali cartacei ed online all'indomani del comunicato stampa inviato dalla Prefettura di Trapani riguardo alcuni provvedimenti nel settore immigrazione. Una notizia che ha fatto il giro dello stivale lasciando tirare un sospiro di sollievo ai difensori dei diritti umani che ne annusavano le intenzioni positive. Il cara di Salinagrande per anni è stato al centro di polemiche e denunce a causa delle condizioni a volte poco umane imposte agli “ospiti”. Un centro sporco, una struttura deficitaria ed un numero di ospiti sempre ben oltre il numero massimo consentito. Cercando negli archivi dei siti internet è facile ritrovare le numerose denunce, giunte perfino dalla comunità europea. Tuttavia in pochi avevano attenzionato le parole soppesate nel comunicato dalla Prefettura. “Con determinazione del Ministero dell'Interno è stata autorizzata la chiusura del Cara di Salinagrande”. continua...

Visita all’hotel Mokarta: uno dei sei CAS di Salemi, 12 settembre 2014
L'hotel Mokarta è un albergo sito vicino al centro di Salemi, che ha assunto la funzione di Cas lo scorso febbraio, sotto la gestione dell’associazione “Pro rifugiati conforto e assistenza” creata ad hoc e fondata dallo stesso proprietario dell’hotel, il quale ha deciso di occuparsi di accoglienza straordinaria, dopo un calo delle prenotazioni (come da lui dichiarato al giornalista di Panorama lo scorso luglio) http://news.panorama.it/cronaca/immigrati-sicilia-business-alberghi  continua..

Visita al CAS tra Mazara del Vallo e Campobello di Mazara, 5 settembre 2014
A fine agosto abbiamo avuto visitato il CAS sito sulla strada provinciale tra Mazara del Vallo e Campobello di Mazara, all’altezza di Capo Granitola.
Questo centro di accoglienza straordinaria attivato lo scorso marzo, all’interno di un agriturismo in aperta campagna, è gestito dalla cooperativa “La Mimosa” e al momento della nostra visita ospitava 41 richiedenti asilo, di cui 3 nuclei familiari.
continua..
Nuova visita al CAS di Marsala: decine di giovani per mesi nel limbo, 30 agosto 2014
Tornati all'Hotel Acos di Marsala per avere possibilità di approfondire alcuni aspetti, incontriamo una decina di ospiti appostati vicino ad una piccola aiuola laterale della stazione di servizio in cui sorge l’albergo convertito in CAS e gestito dalla cooperativa "Vivere con" di Mazara del Vallo. continua...


Chiude il CARA di Salina Grande, 29 agosto 2014
Il prefetto di Trapani ha pubblicato oggi che il CARA di Salina Grande verrà chiuso. Lo ha riportato anche La Repubblica di oggi: "A Trapani, nel corso di una riunione in prefettura con i 32 gestori delle strutture straordinarie di accoglienza che ospitano nel territorio 2.500 richiedenti, è stata formalizzata la decisione di autorizzare la chiusura del Cara di Salinagrande e di disporre la soppressione del Cie Serraino Vulpitta. Il prefetto Leopoldo Falco ha sottolineato ''La positiva e ampia risposta fornita all'emergenza sbarchi sviluppatasi a Trapani con un modello economicamente sostenibile e improntato all'integrazione''. continua...

"Hotel Acos", report dal CAS di Marsala, 26 agosto 2014

Le proteste di lunedì 18 agosto presso il CAS Hotel Acos di Marsala hanno richiamato l’attenzione di giornalisti, UNHCR, OIM e di Borderline Sicilia ONLUS. La visita effettuata il 21 c.m. più che chiarire la situazione sembra porre nuove questioni. Appena mi affaccio al parcheggio i ragazzi si dimostrano estremamente vogliosi di indirizzare le loro lamentele anche a persone esterne alla struttura. A differenza di quanto avviene di solito, le tempistiche burocratiche non sono il primo problema che mi viene riportato. Sono le condizioni di vita ad essere percepite come l’ingiustizia più grande. Gli immigrati si dicono disposti ad aspettare, ma non lì. La protesta del 18 consisteva infatti in una richiesta di trasferimento che i migranti hanno rivolto alla polizia locale.  continua...

Sbarco e fuga di immigrati a Tre Fontane, 5 agosto 2014
Campobellonews.it – Ancora uno sbarco di immigrati in terra siciliana. L’arrivo è stato registrato sulla spiaggia di Tre Fontane intorno alle 16 quasi al confine con la frazione di Triscina. Dalle prime notizie, sono stati alcuni villeggianti sull’arenile ad essere contattati dagli immigrati che eluso qualsiasi tipo di controllo, hanno raggiunto terra.  continua...

Le vite spezzate che non fanno notizia, 4 agosto 2014
E' meglio nascondere alcuni dati. E’ meglio che la gente non sappia la verità. E’ meglio fare propaganda. 

La comunicazione, un'arma pericolosa, oggi è nelle mani di chi controlla il mondo, di chi può decidere il destino, se far vivere o morire, decidere quale vita sia importante e quale no!
E si grida all’invasione, all’emergenza, ad epidemie causate da malattie che riapparirebbero a causa dei migranti che approdano sulle nostre coste.  continua...


COME VOLEVASI DIMOSTRARE -  19 luglio 2014
Purtroppo anche questa volta abbiamo ragione, ma come non mai volevamo essere smentiti.
La situazione emergenziale di questi anni ha provocato un circuito vizioso che non lascia più scampo a nessuno, neanche ai volontari che vogliono e pretendono i ringraziamenti per quello che svolgono e se non ricevono un grazie vanno via perché in fondo "QUESTI CHE ARRIVANO DALL'AFRICA" non hanno rispetto! continua...


Trapani: la nave “Etna” sbarca 1.171 migranti, 16 luglio 2014
Trapanioggi.it - di Ornella Fulco
Sono 1.171, di cui 193 donne e 87 minori, i migranti che stanno sbarcando dall’unità della Marina Militare Italiana al porto di Trapani. Provengono da Siria, Eritrea, Nigeria, Senegal e da altri Paesi subsahariani. Sono stati recuperati nello Stretto di Sicilia in cinque differenti operazioni di salvataggio, di cui due effettuate direttamente dall’”Etna”.  continua...


Ai nostri politici piace l'emergenza, 10 luglio 2014.
Con lo sbarco dell'altro ieri a Trapani, abbiamo la conferma che le cose si scrivono ma per l'emergenza non si fanno, e si continuano ad aprire centri senza seguire le regole.
Anche se dal primo luglio, a seguito delle circolari del Ministero dell'interno (n. 7418 del 20 giugno 2014 e n. 5484 del 27 giugno), si dovrebbero aprire i CAS solo dopo aver partecipato ad un bando di gara e non per affidamento diretto, a Trapani come in altre città, le prefetture non sono pronte ad attuare la disposizione del ministero e quindi si continua con il vecchio metodo ormai collaudato.continua..

Trapani: siamo a 30, ma le regole adesso cambiano, 6 luglio 2014
Dopo gli ultimi arrivi della scorsa settimana, Trapani ha stabilito il nuovo record di centri di accoglienza straordinaria: 30 in tutta la provincia.
Gli ultimi 4 centri sono stati aperti la settimana scorsa proprio per la necessità di accogliere circa 500 persone tra uomini, donne e bambini. Con l’ultimo arrivo a nell’interland trapanese, tra Cas, Cara e Cie sono presenti circa 3.000 persone! continua...


30 cadaveri su un barcone: nuova tragedia nel Canale di Sicilia. Salvate 5.000 persone in 48 ore, 30 giugno 2014
Repubblica.it - Sono oltre 5.000 gli immigrati soccorsi nelle ultime 48 ore dalle navi della Marina militare inserite nel dispositivo aeronavale interforze Mare Nostrum nel Canale di Sicilia. Su uno dei barconi, c'erano i cadaveri di una trentina di persone: si trovavano nella stiva di prua di un peschereccio accostato dalla fregata "Grecale" e con a bordo 566 profughi. continua...


L'Unhcr non collabora nell'inchiesta su don Librizzi. I funzionari dell'organizzazione Onu oppongono l'immunità diplomatica, 29 giugno 2014
Repubblica.it - di LAURA SPANO'.
Immunità diplomatica. L’alto commissariato Onu per i rifugiati ha deciso di non collaborare all’inchiesta della procura di Trapani che ha portato all’arresto dell’ex direttore della Caritas, don Sergio Librizzi, accusato di violenza sessuale su alcuni migranti in attesa di asilo politico ospitati presso le strutture da lui gestite, ma anche di concussione e tentata concussione. continua...


Rivolta degli immigrati al Cie di Milo, 28 giugno 2014
Repubblica.it - Rivolta degli immigrati al Cie di Milo, tre arrestiTensioni al Cie di Milo, alla periferia di Trapani. Disordini hanno visto protagonisti circa venti extracomunitari.   continua...


Abusi sessuali e appropriazione indebita, arrestato direttore della Caritas di Trapani, 24 giugno 2014
Repubblica.it - di LAURA SPANO'. Don Sergio Librizzi, direttore della Caritas diocesana di Trapani, è stato arrestato stamattina da agenti del Corpo forestale di Trapani su disposizione della Procura. Al sacerdote sarebbero contestati i reati di violenza sessuale, concussione e tentata concussione. Il sacerdote è stato portato in carcere per essere interrogato, dalla canonica della chiesa di San Pietro e dalla sua abitazione gli agenti hanno sequestrato diversi computer. Le somme di denaro sarebbero state trovate anche dietro il tabernacolo della chiesa di San Pietro. continua...

Il primato di Trapani, 22 maggio 2014.
2700 migranti presenti. 27 strutture CAS. 1 CARA. 1 CIE. Più di una protesta al giorno. Fughe (o allontanamenti volontari come dice la prefettura) giornaliere. Attese di più di un anno per l'audizione in commissione. continua..

Voglio scappare anch'io, 7 maggio 2014
La giornata di ieri è stata caratterizzata dall'ennesimo sbarco in Sicilia e in particolare a Trapani. I migranti (siriani palestinesi subsahariani per lo più) sono stati "raccolti" in mare dalla nave della marina militare Aliseo a 35 miglia dalla costa llibica. Erano in 887 su un barcone di legno e in un primo momento sono stati trasbordati tutti sull'Aliseo, ma visto il numero così alto di migranti, la marina ha fatto un'altra operazione di trasbordo su un mercantile (Asso Trenta) su cui sono stati fatti salire 343 migranti (tutti uomini) scortati dalla una ventina di militari del battaglione San Marco. Ovviamente le condizioni igienico-sanitari del mercantile (10 uomini di equipaggio) sono disastrose a tal punto da far esclamare ad alcuni marinai che probabilmente è meglio il carcere libico  - non osiamo immaginare la condizione. continua...


Il Centro di Accoglienza Straordinaria di  Mazara del Vallo: un buon esempio - 1 aprile 2014
La proliferazione dei centri informali non si ferma ed interessa oramai tutte le provincie della Sicilia.
La scorsa settimana abbiamo visitato il centro della Fondazione San Vito sito nel Comune di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Si tratta di due appartamenti gestiti dalla fondazione San Vito Onlus,  la quale si è già occupata di accoglienza negli anni scorsi, prima nel biennio 2006-2007 e poi durante la “emergenza nord Africa”. continua...


SOLD-OUT - 24 marzo 2013
 21 marzo 2013 in provincia di Trapani non ci sono più posti per “l’accoglienza” dei migranti che vengono “pescati” in mare e distribuiti in Sicilia nelle moltissime – anche neonate – strutture di accoglienza straordinaria. 
 continua...

I 2.000 migranti salvati non resteranno in Sicilia. Atteso l'arrivo di altre 1.500 persone, 20 marzo 2014
Le oltre 2.000 persone tratte in salvo nel Canale di Sicilia dai mezzi di soccorso della Marina Militare italiana sono state temporaneamente dislocate presso il CSPA di Pozzallo (circa 1.000), il Palaionio di Augusta (circa 800) e in 250 all'interno della tensostruttura portuale di Porto Empedocle, in attesa di essere trasferiti presso altre regioni dell'Italia. In giornata sono stati effettuati i primi due ponti aerei grazie ai quali circa 200 persone hanno raggiunto diversi centri della Puglia e della Calabria. continua...


DOPPIONE....SI QUESTO MI MANCA - 25 febbraio 2014
Quanto tempo trascorso a scuola con i compagni a scambiarsi le figurine dei calciatori?
Per molti quarantenni era il gioco più affasciante che si poteva fare a ricreazione, e penso che proprio quei quarantenni hanno esportato il metodo anche con le strutture di accoglienza e con i migranti.
Veniamo da due giorni di monitoraggio in provincia di Trapani e possiamo dire che le cose vanno sempre allo stesso modo…. siamo stati in particolare ad Alcamo, Marsala, Selinunte e Castellammare del Golfo. continua...


I NODI VENGONO SEMPRE AL PETTINE - 14 FEBBRAIO 2014
Come denunciato più volte in queste pagine e non solo, la mancanza di lungimiranza verso un fenomeno “naturale” provoca numerosi disagi…
Nel trapanese (ma anche in altre provincie) ogni giorno c’è una protesta, uno sciopero per via o delle condizioni di “accoglienza” o per i ritardi burocratici o spesso per entrambi i casi.
L’ultimo in ordine di tempo è la protesta a Castellammare del Golfo che vede ad oggi circa 30 eritrei accampati fuori dalla questura del paese in provincia di Trapani per protestare contro l’ente gestore che (a quanto riportano i sub sahariani) non da le giuste attenzioni soprattutto dal punto di vista sanitario, ma soprattutto contro una lentezza drammatica nel dare una risposta circa la propria posizione con i permessi di soggiorno.
continua...

Trapani, nuova protesta di immigrati al Cara di Salinagrande 5 febbraio 2014
TrapaniOK.it - Hanno già avuto riconosciuto lo status di "rifugiato politico" ed appellandosi ad un articolo della Legge sull´Immigrazione hanno chiesto di essere trasferiti in una casa-alloggio. E´ stata questa stamani la motivazione di una nuova manifestazione di protesta al Cara di Salinagrande, dove diverse decine di cittadini stranieri provenienti da varie nazioni si sono chiusi all´interno della struttura ed hanno serrato i cancelli con le catene. Ci sono stati attimi di comprensibile panico se consideriamo che all´interno del Cara opera il personale di servizio che in quel frangente è rimasto rinchiuso insieme agli immigrati. C´è dunque voluto l´intervento delle forze dell´ordine e gli agenti della squadra volante della Questura di Trapani, nella fattispecie, hanno cercato con le buone di riportare tutto alla calma. La situazione si è tranquillizzata e la protesta è rientrata quando è giunta la notizia che uno degli immigrati già riconosciuti come rifugiati sarà presto trasferito in una casa-alloggio del Nord Italia. Una destinazione che dovrebbe riguardare anche gli altri chiedenti asilo.


A Milo per il giorno della memoria, 30 gennaio 2014
 Nel giorno della memoria siamo andati a Trapani e dintorni per verificare lo stato dei CAS (centro di accoglienza straordinario) del CIE e del CARA.
In uno dei tanti racconti della giornata si parla di campi di concentramento, di torture, orrore e annientamento ...... purtroppo le differenze non sono tanto macroscopiche rispetto al CIE di Milo. continua...



Centri di identificazione ed espulsione: da Trapani Milo a Ponte Galeria, chiudere delle strutture gravemente inadeguate, 28 gennaio 2014MEDU - Roma, 28 gennaio 2014 – Mentre nel Centro di identificazione ed espulsione (CIE) di Ponte Galeria a Roma ventisei migranti sono in sciopero della fame, e tredici di loro si sono cuciti la bocca, in segno di protesta per le indegne condizioni della struttura e l’irragionevole durata del trattenimento, la situazione al CIE di Trapani Milo è sempre più critica. continua...

CIE di Milo chiuso per lavori di ristrutturazione, 17 gennaio 2014
Trapani OK - Chiusura temporanea per il Cento di Identificazione ed espulsione di contrada Milo. Lo ha annunciato stamani il prefetto di Trapani, Leopoldo Falco, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Palazzo del Governo. La chiusura è motivata dai lavori di ristrutturazione complessiva della struttura considerata l´emergenza che si è venuta a creare negli ultimi mesi, quando il numero di immigrati trattenuti è passato da 360 ad oltre 1.200. "Nell´immobile - ha detto il Prefetto - bisogna creare le condizioni di sicurezza sia per gli ospiti che per le forze dell´ordine impegnate nel lavoro di sorveglianza". continua...


Cie di Trapani Milo: dopo le rivolte la disperazione, 25 novembre 2013Corriere delle Migrazioni - Dopo le rivolte che hanno costretto alla chiusura quasi totale i Cie di Gradisca d’Isonzo e Milano, decine di migranti sono stati trasferiti da queste strutture, ormai inagibili, nei centri di identificazione ed espulsione di Caltanissetta (Pian del Lago) e Trapani (Milo). La visita in quest’ultimo centro lasciava presagire una situazione di forte tensione (anche a fronte delle endemiche carenze strutturali, denunciate nel tempo persino dai sindacati di polizia, e del regime di proroga nel quale l’ente gestore eroga solo in minima parte i servizi previsti). continua...

LA CACCIA ALL'ORO 22 novembre 2013
Il business dell’accoglienza come nel 2011 adesso interessa anche la provincia di Palermo.
Si perché come le prefetture di altre provincie siciliane, anche la prefettura di Palermo ha firmato delle convenzioni con associazioni, cooperative e consorzi che “accolgono” i migranti giunti nelle coste siciliane per 30 euro a persona, e dopo Piana degli Albanesi (4 centri) ha aperto i battenti Geraci Siculo, Petralia Soprana e Blufi (per Geraci è un ritorno al passato come per  i centri di Piana degli Albanesi). continua...

Incuria e sfruttamento nel Trapanese, 5 novembre 2013
Se vogliamo farci un’idea precisa di come il Governo regola il fenomeno dell’immigrazione è sufficiente fare un giro per la provincia di Trapani.
Come spesso abbiamo detto e denunciato, Trapani è il laboratorio sperimentale per verificare come reagiscono i migranti (dai tempi del Serraino Vulpitta) e la gente che vive questo fenomeno in prima persona.
Oltre al CIE (Milo) e al CARA (Salinagrande), possiamo trovare palestre e tendopoli, caseggiati abbandonati nelle campagne che diventano luogo di dimora per centinaia di migranti sfruttati.  continua...

CS dell'Osservatorio Discriminazioni di Palermo sulla morte di un lavoratore stagionale delle campagne siciliane, 22 ottobre 2013
Esprimiamo la nostra rabbia e ci uniamo al dolore della famiglia e della comunità senegalese per la morte di Ousmane Diallo, il ragazzo senegalese morto domenica all'ospedale Civico di Palermo dove era ricoverato per ustioni gravissime provocate da un fornello da campo esploso tra le sue mani mentre si trovava nelle campagne siciliane per lavorare. E' morto per guadagnare pochi euro al giorno, come altre migliaia di persone che ogni giorno rischiano la vita per sopravvivere in questo paese lavorando. continua...

SI PUO' MORIRE DUE VOLTE - 17 ottobre 2013
Mentre nelle tv e nei giornali passano le foto e le immagini di politici commossi e dilaniati dal dolore per le morti che hanno contribuito a causare, i migranti continuano a morire.
E in Italia si può morire due volte….. continua...

L’accoglienza a Trapani? Da una palestra all’altra, 8 ottobre 2013
Da più di un mese sono presenti in Italia e quello che hanno visto sono solo le pareti delle palestre che li ospitano. Questo è il crudele destino di 44 migranti che dal 28 agosto sono spostati da una palestra all’altra nella città di Trapani. Spostamenti che non hanno nessun risultanto se non esasperare i migranti e incidere negativamente sullo stato psicofisico già molto debilitato. continua...

Non chiamatela ACCOGLIENZA! 29 settembre 2013
Nella giornata di ieri siamo stati nel trapanese e nel marsalese a seguito di una serie di segnalazioni di migranti

“accampati” nelle campagne in cerca di lavoro e di sistemazione. In questo periodo infatti, ed ancora per una quindicina di giorni, in questa zona si svolge la vendemmia. Quale migliore occasione per sfruttare un migrante che cerca di sfamarsi? Abbiamo visto tantissime persone per le campagne specialmente di Marsala, senza nessun alloggio, senza cibo e senza soprattutto servizi igienici. Le condizioni igienico – sanitarie di queste piccole tendopoli sono pari a zero; nessuna presenza delle istituzioni! continua...

TRAPANI: CAPITALE DEI CENTRI DI “ACCOGLIENZA”, 2 settembre 2013
La provincia trapanese si contraddistingue per la massiccia presenza di centri di accoglienza, tra CARA, CIE e centri SPRAR, non manca veramente niente, così si è deciso in questo mese di riaprire una struttura “ponte” in una palestra di una scuola vicino al porto di Trapani. continua...

Sbarcati a trapani i 109 profughi, tratti in salvo da un mercantile , 27 agosto 2013
La Repubblica - Giunti al porto di Trapani alle 3 di questa notte, i 109 migranti, di cui 2 donne e 3 bambini, soccorsi ieri a circa 110 miglia a Sud di Lampedusa dal mercantile "Celia", battente bandiera italiana, mentre si trovavano su un barcone in difficoltà. I profughi per lo più provenienti dal Corno d'Africa, sono in buone condizioni di salute. continua...

E' finita la festa, 10 agosto 2013
E’ finito il Ramadan per i fratelli e le sorelle musulmani e con la fine del ramadan le dinamiche razziste in Europa continuano senza sosta………a cominciare come denunciato anche nel blog dal rifiuto di Malta di accogliere i migranti provenienti dalla Libia.
continua...

Marsala: soccorsi 5 migranti, 10 luglio 2013
Tele Sud 3 - A dare la segnalazione alla Sala Operativa di Circomare Marsala riceveva è stato un motopesca intento in una battuta di pesca a largo delle acque di Marsala che aveva notato una piccola imbarcazione munita di motore fuoribordo con a bordo 5 persone di provenienza nord-africana alla deriva per il mal funzionamento dell’apparato propulsivo. Immediatamente è stata attivata la “macchina” dei soccorsi.  continua...


Ingresso CARA Salina Grande - Trapani
Fortezza Europa a Trapani, 5 luglio 2013
Il CARA di Salina Grande come sospettavamo dall’ultima recente visita è completamente pieno (300 ospiti circa….quindi oltre la massima capienza prevista di 260 unità). Gli ospiti provengono da diverse aree geografiche e sono arrivati in tempi differenti.Tra le tante persone incontrate, storie ascoltate, sguardi incrociati troviamo migranti che vivono nelle vicinanze del CARA, senza potervi accedere né usufruire dei relativi servizi.  continua...
Diritti sotto sequestro - Dal documento programmatico sui CIE alle prassi applicate. Cronaca di una visita al CIE di Milo, 4 luglio 2013
Melting Pot - Nel corso del 2012 veniva elaborato un “Documento programmatico sui Centri di Identificazione ed Espulsione” predisposto da una “task-force”, incaricata dal Ministro dell’interno, “che si è recata presso i Centri presenti su tutto il territorio nazionale al fine di raccogliere informazioni.
Il ministro Cancellieri nel mese di giugno del 2012 aveva affidato al Sottosegretario Ruperto il compito di coordinare la “commissione”, composta dai massimi vertici del Viminale, proprio negli stessi mesi in cui una serie di visite effettuate nel corso della campagna “LasciateCIEntrare” avevano fatto emergere gravi lacune strutturali, come quelle che avevano imposto la chiusura dei CIE di Trapani (il vecchio Serraino Vulpitta) e di Lamezia Terme.  continua...


Morte sospetta nel Cie di Milo, 2 luglio 2013
La Procura di Trapani indaga su presunte percosse di cui sarebbe stato vittima un immigrato ospite del Cie di Trapani Milo.  continua..


La quiete prima della tempesta? Una visita a Salina Grande, 20 giugno 2013 

E’ questa una delle domande che ci poniamo dopo la visita al CARA di Salinagrande…..Sì perché in questo momento la situazione è abbastanza tranquilla, gli ospiti che abbiamo incontrato non hanno grosse lamentele in merito all’accoglienza, anzi molti si dicono felici della situazione attuale, perché i rapporti con la direzione e con le forze dell’ordine sono “normali”, anzi a detta degli ospiti migranti gli operatori si adoperano per agevolare la presentazione di documenti per le audizioni e in caso di diniego, anche per i ricorsi. continua...


La situazione a Salinagrande, 04 giugno 2013
La situazione all'interno del Cara di Salinagrande, al momento, sembra abbastanza tranquilla. Nel Centro ci sono circa 150 ospiti, secondo quanto riferito, dagli stessi migranti, di diversa nazionalità. La maggior parte degli ospiti sono arrivati nelle ultime tre settimane. Un gruppo di ragazzi molto giovani del Gambia, arrivati da poco più di un mese, ha raccontato il difficilissimo viaggio fino a Lampedusa: via terra in vari modi fino alla Libia, poi in 203 chiusi nella stiva di una nave, per più di due giorni; dai loro racconti emerge anche la presenza di diverse donne e di ragazzi molto giovani. continua...

Live Sicilia - Dieci immigrati fuggono dal Cie - Tre ripresi dalla polizia, 24 maggio 2013
Erano tutti ospiti del Centro di contrada Milo. Un giovane, durante la fuga, è finito in un canalone, ferendosi. Dieci immigrati sono fuggiti ieri sera dal Cie di Trapani Milo. In tre sono stati fermati, poco dopo, dalle forze di polizia. Un giovane, durante la fuga, è finito in un canalone, ferendosi. E' stato soccorso, accompagnato in ospedale e riportato al Cie. Nessuna traccia degli altri sette extracomunitari.


Milo: Tunisino si lancia dal 2. piano dell'ospedale ed è in fin di vita , 12 aprile 2013
Monitor Notizie - Sono disperate le condizione del tunisino che stamattina si è lanciato dal secondo piano dell'ospedale Sant'Antonio di Trapani nel tentativo di darsi alla fuga. L'uomo, ospite del Cie di contrada Milo, aveva finto un malore per farsi ricoverare ed uscire così dal Centro identificazione ed espulsione. Il lancio nel vuoto gli ha provocato un politrauma. Ora è in fin di vita.

Report da Salinagrande (CARA), 18 marzo 2013
Nonostante la fine dell'Emenrgenza umanitaria "Nord Africa" che ha comportato, a partire dallo scorso 28 febbraio 2013, la chiusura delle cosiddette "strutture ponte" prefigurando un futuro incerto per molti rifugiati e richiedenti asilo, la situazione nel Centro di Accoglienza per i Richiedenti Asilo (CARA) di Salina Grande si presenta apparentemente tranquilla. continua...


Cie di Milo: l'orrore continua, 21 febbraio 2013
Il 19 febbraio 2013 alcuni membri delle associazioni borderline-europe e Borderline Sicilia hanno visitato il CIE di Milo, a poca distanza dalla città di Trapani. La situazione incontrata è di grandissimo disagio, in parte dovuto alla condizione psicologica e fisica in cui versano i migranti “normalmente” nel venire sottoposti a trattenimento in un centro di identificazione, vale a dire quando vengono privati della propria libertà personale per un tempo a priori indeterminabile (o meglio determinato solo in un possibile massimo di 18 mesi). continua...

Trapani 2013: l’autobus del razzismo, 5 gennaio 2013
Com.Unità La proposta di un consigliere comunale: a Trapani bus per soli neri, ospiti del CARA. Ma cosa ne pensano gli immigrati?  Frank viene dalla Costa d’Avorio, è in Italia da sette mesi e quando gli chiedo cosa ne pensa della proposta di un consigliere comunale di avere un autobus solo per lui e gli altri ospiti del Centro Accoglienza Richiedenti Asilo di Salinagrande è molto secco: “È una semplice cattiveria”. Al suo fianco Mohamed, anche lui è venuto in Italia sette mesi fa, dal Mali. Aspetta a Piazza Vittorio Emanuele la corriera, con l’amico e un altro ragazzo ancora, molto più giovane e più timido. Proprio quell’autobus che alcuni non vorrebbero fargli prendere: “È una discriminazione”, dice. E torna a sporgersi verso la strada, in attesa del buscontinua...

MEDU: Al CIE di Milo situazione esplosiva, 7 novembre 2012 
(AGI) - Trapani, 6 nov. - "A Milo c'è una situazione esplosiva che finora non abbiamo riscontrato in altri Cie. Nelle tre ore che siamo stati all'interno della struttura ci sono stati dieci tentativi di fuga. La tensione e il disagio sono molto forti, la polizia è costretta a operare in assetto antisommossa". A denunciarlo Alberto Barbieri e Maria Rita Pega dell'associazione romana "Medici per i diritti umani", al termine della lunga visita al Centro di identificazione ed espulsione di Milo, alla periferia di Trapani. "Due le ragioni principali dello stato di tensioni - ha spiegato Barbieri - La prima i lunghi tempi di permanenza, in media 7 mesi secondo la direzione sanitaria, superiori a quelli di altri Cie. continua...

Nuova fuga di ospiti dal Cie di Trapani - Milo, 6 novembre 2012
Da marsala.it  Sono almeno una decina, secondo gli operatori, i migranti di diversa nazionalità che ieri sono fuggiti dal Centro di Identificazione ed Espulsione di Trapani - Milo.
Si tratta dell'ennesimo episodio. Da tempo i poliziotti che operano nel centro lamentano di essere pochi, e, soprattutto, che tra i migranti ci sono alcuni che stanno mettendo in moto una vera e propria organizzazione per cercare lo scontro con le forze di polizia. Gli ospiti, dal canto loro, lamentano di essere, di fatto, dei reclusi, e, come testimoniano alcune inchieste giornalistiche, di essere lasciati a volte in condizioni precarie. continua...

Storie di ordinaria pazzia - AGI Trapani - 2 ottobre 2012
(AGI) – Trapani – “Ho scavalcato il cancello, poi sono salito sul muro di cinta, ma sono rotolato giù e così mi sono provocato la frattura a entrambi i talloni. Un poliziotto mi ha pure afferrato per un piede mentre tentavo di scappare. Ho visto tutti gli altri allontanarsi mentre io sono rimasto a terra. Solo io e altri 5 non ce l’abbiamo fatta. Ho scelto di fuggire perché ho capito che là dentro non avevo scelta”. E’ la testimonianza, resa in francese, da un tunisino di 26 anni, che sabato scorso, intorno alle 17,30, ha tentato la fuga insieme a una quarantina di connazionali dal Centro di identificazione ed espulsione di Milo, alla periferia di Trapani.continua...

Salina Grande - report del 15 settembre 2012
Tornate a Salina Grande dopo un periodo di assenza notiamo subito che il clima è molto più teso di come lo avevamo lasciato a giugno. Oltre alla solita camionetta dei Carabinieri, troviamo all’interno della struttura anche diversi militari e un veicolo della Guardia di Finanza. Non è difficile capire che questa atmosfera desolante all’interno del C.A.R.A più che agli acquazzoni di fine estate sia da attribuire a questa fitta presenza delle forze dell’ordine che vediamo passare e ripassare nel cortile esterno. continua...

Serraino Vulpitta, "LasciateCIEntrare" 23 aprile 2012
I migranti parlano con i giornalisti delle condizioni del centro d'espulsione ' Serraino Vulpita'. Dicono che ci sono molti tentativi di suicidio ed autolesionismo; avocati non vegonno mai;  vogliono denunciare la gestione del centro. Un video di Eleanor Mortimer, 

La detenzione afflittiva. Dal CIE al carcere, castigo senza delitto, 01 giugno 2012
Laura Verduci per terrelibere
Dal carcere al CIE. Una pena aggiuntiva in assenza di reato, che può durare fino a un anno e mezzo. "Molti stranieri, scontata la pena, si ritrovano ancora privati della libertà", spiega l`avvocato Buscaino. "Se la detenzione penitenziaria ha finalità rieducative, quella amministrativa per gli immigrati irregolari, quando è evidente che non si potrà procedere all`espulsione, risulta meramente", ribatte Fulvio Vassallo. continua...

Condizioni non accettabili a Salinagrande, 21 maggio 2012
Sei letti per stanza, materassi per terra, stanze allagate. Così vivono i migranti di Salinagrande. Minori di pochi anni lasciati alle cure degli ospiti in assenza dei genitori

L'inadeguatezza delle condizioni abitative dei richiedenti asilo ospitati a Salinagrande è questa volta supportata dalle foto delle stanze che ci vengono mostrate. In uno spazio di 10-15 metri quadri dormono in cinque, sei persone. La disposizione delle stanza spesso prevede quattro brande più due materassi per terra. Una stanza in particolare è costantemente allagata da ben sei mesi, a causa di un tubo rotto. Nonostante le ripetute lamentele delle persone che vi risiedono attualmente, ogni sera due dei sei ospiti sono costretti a poggiare i materassi sul bagnato. continua...

Salinagrande, segni di percosse su migranti del C.A.R.A., 20 maggio 2012
Report 11-15 Maggio 2012
Sin dai primi giorni della nostra attività di  monitoraggio presso il C.A.R.A di Salinagrande avevamo registrato un clima piuttosto ostile da parte dei gestori e degli operatori del centro nei confronti della comunità tunisina in particolare. Non è una novità che i tunisini in Italia siano considerati migranti scomodi, perché provengono da un contesto che li ha resi consapevoli dei loro diritti ed inclini alle rivendicazioni. continua...


Visita al Serraino Vulpitta, madre dei CIE, 11 maggio, 17 maggio 2012
di Alessio Genovese
Il campetto di calcio ricavato nell'ex parcheggio del centro è deserto. I quarantuno “ospiti” sono nei tre reparti al secondo piano che aspettano la nostra visita, oggi nessuno di loro potrà giocare a pallone. Tutto deve essere il più sotto controllo possibile, almeno per oggi. Almeno durante la visita dell'on. Alessandra Siragusa del Pd. Al primo piano ci aspettano il vice prefetto e un uomo della questura di Trapani con la direttrice del C.i.e.  continua...

Report visita CIE Serraino Vulpitta, 11 maggio, 17 maggio 2012
Di Laura Verduci
L’Europarlamentare Alessandra Siragusa insieme a Laura Verduci e Alessio Genovese in qualità di assistenti sono entrati al CIE di Trapani Serraino Vulpitta alle 12,15 dell’11 maggio 2011.
Il centro si trova all’interno di un palazzo degli anni ‘20 in stile Liberty. La struttura viene inaugurata nel luglio del 1998 come “Casa di Riposo per Anziani "Rosa Serraino Vulpitta", e tutt’ora parte dell’edificio lo è, lo stesso dott. Mondello della prefettura, ci racconta di tentativi di fughe degli “ospiti” del CIE in cui gli anziani si trovano, loro malgrado coinvolti. continua...

Serraino Vulpitta - LasciateCIEntrare, le voci dei migranti del 23 aprile, 15 maggio 2012
Questo è un dialogo fra migranti dietro le sbarre del Centro di espulsione ed identificazione di Trapani, Serraino Vulpitta ed attiviste della campagna LasciateCIEentrare, 23 aprile 2012

- Scusi, ma chi siete voi?
(Fulvio Vassallo Paleologo) Giornalisti, avvocati, attivisti...
- Dovete fare qualcosa perché qui non si puo vivere... ci trattano come animali qui
- Non abbiamo nessun diritto qui!
(Fulvio Vassallo P.) - abbiamo chiesto d'entrare, ma non si fanno entrare...
- Le leggi non sonno stato cambiati che i giornalisti possono entrare nei CIE? Ma come mai questo è come un carcere?
continua...


Salinagrande: miglioramenti della condizione abitativa ma persistono gravi problemi e si intensificano i controlli della polizia “ a caccia” di irregolari, 20-29 aprile 2012
Ancora critiche le condizioni di parte della comunità tunisina di Trapani. Dopo le pressioni, il Cara di Salina ha autorizzato l'ingresso agli ultimi tunisini rimasti fuori; da quando abbiamo iniziato il monitoraggio a febbraio abbiamo intercettato circa 30 i richiedenti di varie nazionalità  che vivevano nelle campagne di Trapani, nei dintorni di Salinagrande, dormivano in stabili abbandonati, bevevano l'acqua delle fontane pubbliche di Trapani e mangiavano quanto i connazionali riuscivano a procurargli; adesso anche gli ultimi sono stati accolti nel Cara, dopo che avevano perso il diritto di ospitalità per essersi allontanati in cerca di lavoro. continua...


LasciateCIEntrare – 23 aprile 2012 davanti al Serraino Vulpitta, CIE* di Trapani
Ci siamo incontrati stamattina alle 10.30 con diversi rappresentanti di associazioni per la campagna nazionale „LasciateCIEntrare“. Abbiamo saputo che la prefettura di Trapani al momento non sta rilasciando le autorizzazioni per la visita dei giornalisti. Il rifiuto non arriva per iscritto ma nei lunghi tempi di attesa per chi ha fatto richiesta. Siccome non si può entrare per parlare con i migranti detenuti, loro si affacciano alle finestre e parlano con noi. Denunciano l'isolamento in cui sono finiti. Braccia e mani sono le uniche parti dei loro corpi che riescono a passare il ferro mostrandoci i segni e le cicatrici dei tagli autoinflitti per protesta. Gridano „aiuto, libertà, vogliamo vivere, siamo trattati come animali, la gente non lo fa più“. È infatti si parla di atti di autolesionismo e tentativi di suicidio. Un ragazzo, così ci raccontano poi al telefono, poco fa ha cercato di impiccarsi con le lenzuola. Vediamo un raggazzo con la benda al polso, tagli con le lamette... continua...

Il centro di detenzione Vulpitta di Trapani rimane una gabbia disumana, 23 aprile 2012
Abbiamo denunciato da anni le gravi carenze sul piano della tutela dei diritti fondamentali nel sistema di trattenimento, espulsione e rimpatrio dei cittadini stranieri in Italia. In occasione del presidio che si è svolto nella mattina del 23 aprile 2012 davanti al centro di identificazione ed espulsione (CIE) Vulpitta di Trapani siamo stati testimoni diretti, per l’ennesima volta, del clima di violenza che regna all’interno di queste strutture e del sequestro dei diritti fondamentali che dovrebbero spettare ad ogni essere umano, anche a coloro che sono senza documenti di soggiorno. continua...


“LasciateCIEntrare”. Al via una campagna europea contro i CIE, 17 aprile 2012
Trapani - Davanti ai cancelli del CIE Serraino Vulpitta
Lunedì 23 aprile 2012
Dalle ore 10.00 alle ore 13.00
Comitato 29 dicembre - Associazione Amunì - Borderline Sicilia Onlus- ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione) - Forum Antirazzista di Palermo continua..
 
Salinagrande: ritorsioni per chi parla con operatori esterni. Sovraffollamento, alcolismo, depressione tra i migranti del Centro, 6 aprile 2012
A Salinagrande ci aspetta una piccola soddisfazione. Incontriamo una delle nostre vecchie conoscenze di quest’anno, un richiedente asilo pakistano con problemi di salute che per quasi cinque mesi ha vissuto all’addiaccio nei pressi del locale Centro per Richiedenti Asilo, nonostante ripetute richieste e solleciti agli uffici competenti, alla Caritas ed allo stesso C.A.R.A. Grazie ad Emergency, con cui lo abbiamo messo in contatto, ha avuto finalmente le medicine di cui ha bisogno e da qualche giorno è stato finalmente ammesso al C.A.R.A.. Ci tiene tanto a ringraziarci, adesso sta molto meglio. continua...

Rifugiati e lavoro nero a Salinagrande. Il C.I.E di Milo? “Fa più paura del mare”, 23 marzo 2012
Finalmente una buona notizia da Salinagrande: dieci tra richiedenti asilo che vivevano all’addiaccio nei pressi del locale C.A.R.A.  sono stati finalmente accolti all’interno della struttura e possono quantomeno beneficiare di una minima assistenza. Molti però sono quelli che ancora si arrangiano tra gli innumerevoli edifici abbandonati della zona, in condizioni igienico-sanitarie pessime. Non sappiamo esattamente quanti, ce ne risultano almeno una decina, ma potrebbero essere molti di più stando alle testimonianze di alcuni locali che hanno assistito alle fughe dall’interno del C.A.R.A., quando i migranti che entrano di nascosto per mangiare o passare una notte al caldo vengono scoperti dalla polizia. continua...

Ancora in sciopero i reclusi di Milo, 22 marzo 2012
Non sembra diminuire la tensione al Cie di Milo, nel trapanese. Prosegue lo sciopero della fame e della sete. Ma a destare maggiore preoccupazione sono alcuni gesti estremi messi in atto dai migranti reclusi. Ieri pomeriggio un ragazzo pare si sia cucito la bocca in segno di protesta e ci sono stati due tentativi di fuga.  “Gesti del genere sono la normalità là dentro” dichiara un avvocato appena uscito da un colloquio all'interno della struttura. “Il clima è teso. La polizia sta applicando una politica di rimpatrio forzato a tappe veloci. Se arriva il diniego alla richiesta di protezione entro 15 giorni si viene imbarcati su un aereo e rispediti a casa”.
continua...
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TESTIMONIANZE DALL'INFERNO DI MILO, 20 marzo 2012
“Qui siamo trattati peggio dei porci. Non ce la facciamo più”. È la denuncia di un giovane migrante recluso nel Centro di identificazione ed espulsione di Milo, nelle campagne trapanesi. Da 3 giorni 240 migranti, la maggior parte di origine maghrebina, stanno mettendo in atto uno sciopero della sete, della fame e dei farmaci per difendere la propria dignità. “Qui noi siamo soltanto delle bestie. Siamo 12 persone in celle che ne potrebbero ospitare soltanto 6. C'è chi dorme a terra”. E nei pavimenti sporchi ci si mangia pure, da quanta racconta il giovane recluso. La situazione che ci descrive è allarmante: “Qui dentro ci sono epilettici, diabetici, persone con problemi mentali. Come fanno a tenerle ancora qui? Siamo delle persone”.
continua...
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Report dal lager di Milo, 19 marzo 2012

Alcuni dei migranti con cui abbiamo preso contatti a Trapani durante il progetto di monitoraggio che abbiamo iniziato a Febbraio con Borderline Europe, ci hanno chiamato per dire che  venerdì 16 marzo a Milo c'è stata una rivolta e un tentativo di evasione duramente represso dalla polizia. continua...
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Salinagrande: tra i rifugi di fortuna dei richiedenti asilo senza assistenza, 16 marzo 2012
Tunisini, dinieghi a pioggia. Rivolta al C.I.E. di Milo nella notte tra Venerdì 16 e Sabato 17, sei migranti contusi. Arriviamo a Salinagrande con l’intento di fare un sopralluogo nei dintorni del locale  Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo, gestito dalla cooperativa Badia Grande. Sappiamo che a molti  richiedenti che vivono nella zona non è garantito un tetto né assistenza di alcun tipo.  Trovano rifugio un po’ dove capita, possibilmente non lontano dal C.A.R.A., dove alcuni connazionali sono disposti a condividere il già magro vitto del Centro.
Le campagne sono puntellate di edifici abbandonati, soprattutto fabbriche in disuso, casupole, bagli. C’è l’ex marmificio Fiorino, devastato da anni di abbandono, dove tracce di un barbecue, e qualche lenzuolo,  tra l’immondizia, qualche rumore al nostro arrivo, ci confermano una presenza umana. Poco distante vi è un’altra ex-fabbrica diroccata, dove, ci dicono, vivono alcune famiglie Rom con bambini. Dovunque amianto, detriti, sporcizia e abbandono.  continua...
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Salinagrande: venti richiedenti asilo in una casupola con tetto in amianto, 
2 marzo 2012

Donna al settimo mese di gravidanza mai visitata. I racconti delle violenze nel C.I.E. di Milo

Quando arriviamo di fronte al C.A.R.A. di Salinagrande, poco dopo l’una, i cancelli sono chiusi e i dintorni deserti. All’interno del Centro per richiedenti asilo si scorge invece un certo movimento di operatori e forze dell’ordine. Pochi i migranti nel cortile interno, probabilmente sono ancora a mensa. Basta qualche minuto ed attiriamo l’attenzione di alcuni di loro, due tunisini piuttosto giovani, che chiedono alla guardia di poter uscire. Vogliono sapere se siamo venute per cercare manodopera. “Lavoro? Lavoro?” ci chiedono, rispondiamo che siamo un'associazione di Palermo e che ci troviamo a Trapani per raccogliere testimonianze sulle condizioni di vita all’interno del C.A.R.A.. Subito, ansiosi, iniziano a raccontare. Ma poiché abbiamo difficoltà a comunicare in francese due di loro tornano nel Centro e ci portano un amico che parla bene italiano, per farci da interprete. continua...
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C.A.R.A di Salinagrande e centro Caritas al completo, richiedenti asilo dormono lungo i binari, 25 Febbraio 2012
Primo giorno di monitoraggio al C.A.R.A. di Salina Grande (TP). Arriviamo verso le diciassette, dopo un incontro organizzativo con le realtà antirazziste del territorio, non troviamo molti migranti fuori dai cancelli. Rispetto all’anno scorso e da quando la gestione del C.A.R.A. è passata alla Cooperativa Badia Grande, la stessa che si occupa anche del C.I.E di Milo, la sorveglianza è più severa ed è quasi impossibile riuscire ad entrare in perlustrazione. I cancelli sono chiusi ed i migranti possono uscire uno alla volta; all'ingresso c'è un posto di guardia gestito da operatori della cooperativa che li identifica e ne permette l'accesso al campo. C’è una sorta di coprifuoco alle ore venti, chi si presenta dopo deve dormire fuori. Già ad una prima occhiata il C.A.R.A. sembra molto affollato, sono visibili diverse persone per ogni stanza, vestiti appesi alle finestre ed un numero di migranti nella terrazza, sul lato destro della struttura, che rientrano poco dopo l’inizio del nostro monitoraggio, non sappiamo se spontaneamente o dietro invito degli operatori.  continua...
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Ancora autolesionismo al Cie di Milo. Fuga al Vulpitta, 14 dicembre 2011

Gabriele del Grande, tratto da fortress europe
Ali si è tagliato le vene, Ahmed ha ingoiato tre bottiglie di shampoo, e Redha si è fatto la corda. I nomi sono di fantasia, per rispettare la loro richiesta di anonimato. Le storie invece sono dannatamente vere. E dannatamente banali. Cronache di ordinaria amministrazione nei gironi infernali del centro di identificazione e espulsione (Cie) di Milo, a Trapani. Dove ieri pomeriggio nel settore "B" è andata in scena l'ennesima serie di gesti autolesionistici e tentati suicidi. Protagonisti tre tunisini, due dei quali residenti in Italia da molti anni. Tutto è cominciato dopo pranzo, quando Ali si è ingoiato una vite di ferro e un pezzo di vetro, e poi si è messo a tagliarsi le vene. Come se mutilarsi fosse rimasto l'unico e ultimo modo per comunicare il proprio dissenso e il proprio desiderio di libertà. Poche ore dopo, nello stesso settore un altro tunisino ha strappato un lenzuolo e si è fatto la corda per impiccarsi. L'hanno fermato appena in tempo i compagni, prima che infilasse la testa nel nodo e saltasse nel vuoto. continua...
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“Salinagrande è un inferno”. Delegazione Ue scioccata dal centro di accoglienza trapanese, 27 novembre 2011, di Giuseppe Pipitone
Vestiti di stracci, privi di cure mediche, con docce gelate e bagni fatiscenti. Così vivono i richiedenti asilo, donne e bambini compresi, nella struttura considerata un "fiore all'occhiello" del ministero dell'Interno. Il racconto di Rosario Crocetta e Rita Borsellino, che l'hanno visitato come europarlamentari della Commissione libertà civilie. continua...
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Nigeriano muore a Salinagrande, 12 agosto 2011
Ieri nel CARA di Salinagrande è morto un giovanissimo ragazzo nigeriano....una morte che sembra non esserci mai stata, invisibile come purtroppo sono molti di questi ragazzi...l'unico grido che abbiamo sentito è stato quello degli altri ospiti che hanno fatto sentire il loro sdegno per un soccorso non tempestivo..voci subito messe a tacere dal reparto mobile....e poi gli amici e i connazionali che si sono raccolti in preghiera....come spesso diciamo... dietro a tutto questo non c'è un numero o un "fattaccio"....c'è un uomo, una vita che se ne va prima di aver potuto trovare il futuro desiderato, una vita che merita attenzione e rispetto anche nell'addio.
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Salinagrande: Protesta al CARA
"Qu' Allah bènisse la Libye". Il loro è un grido di speranza. Speranza di un futuro migliore, finalmente liberi, in un paese libero e democratico. Richard e Mbalo sono solo alcune delle voci e dei volti della protesta, scoppiata questa mattina di fronte ai cancelli del Centro di accoglienza per rifugiati politici di Salinagrande, piccola frazione alle porte di Trapani, a cui hanno preso parte una trentina di migranti. continua...
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Trapani: inaugura il Cie di Milo, svuotata Chinisia, 11 luglio 2011Ormai è ufficiale. Nei giorni scorsi il centro di identificazione di Milo, a Trapani, è entrato in funzione. Si tratta dell'ulimo Cie d'Italia. Appositamente progettato e costruito. In grado di contenere fino a 200 detenuti in una struttura di massima sicurezza, almeno a giudicare dall'altezza del muro di cinta e delle gabbie di ferro che vedete nella foto. leggi su fortress europe
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L'Acnur prende posizione, 11 luglio 2011
 
Dopo l'inchiesta di Fortress Europe sulla reclusione dei richiedenti asilo politico tunisini, marocchini, egiziani e libici nei centri di identificazione e espulsione (Cie) di Chinisia e Torino, finalmente l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Acnur) ha preso posizione. fortress europe...
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Richiedenti asilo nei Cie. L'Acnur da che parte sta? 7 luglio 2011
Rispetto alla maggioranza dei ragazzi partiti semplicemente per il gusto dell'avventura, sono pochi, pochissimi in verità, ma ci sono anche loro. Parlo dei tunisini che chiedono asilo politico all'Italia. Evidentemente non sono più i perseguitati dalla dittatura, perché per fortuna il regime di Ben Ali, per anni sostenuto dall'Italia, è caduto. Sono invece alcuni ex poliziotti, gente che aveva lavorato con l'Rcd, il vecchio partito del dittatore, o in altri casi attivisti che hanno fatto la rivoluzione e poi si sono dovuti confrontare con i poteri mafiosi cittadini, che a livello locale fanno più paura della polizia di Stato. In teoria hanno diritto a chiedere asilo e ad essere ospitati in un centro d'accoglienza dove poi una speciale commissione esaminerà la veridicità delle loro storie. 
Un report di Fortress Europe
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Vulpitta e altri hotels - nuovo capitolo, 6 luglio 2011
Il 30 giugno arrivano al Vulpitta nove ragazzi provenienti da Lampedusa: 7 tunisini, un algerino e un libico. Hanno tutti un provvedimento di respingimento e uno di trattenimento presso il cie di Trapani firmato dal prefetto di Agrigento.Il 2 luglio il magistrato di TP non convalida il trattenimento. I nove però non vengono rilasciati. Nello stesso giorno arriva un secondo provvedimento di respingimento e di trattenimento firmato dal prefetto di Agrigento. continua...
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Giornata del Rifugiato a Salina Grande, 21 giugno 2011
Per celebrare degnamente la giornata del rifugiato al C.A.R.A. di Salina Grande, il 20 giugno l'ente gestore ha organizzato una grande festa: tornei di
pallavolo, incontri di karate, musica e spettacoli. L'intento naturalmente era quello di dimostrare come il centro fosse tornato ad una situazione di " costante normalità" ; addirittura pieno di attività per i migranti "ospitati". Obiettivo mancato anche per l'occasione, però. continua...
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Kinisia - inaugurazione e fuga
Da lontano sembrano mattoncini Lego. Bianchi, gialli, verdi, blu, rossi. Incastrati uno sull'altro in mezzo all'aperta campagna, tra pascoli e vigneti. Da vicino però si capisce che non sono giocattoli. Ma soltanto l'ultima frontiera del delirio della detenzione dei rei viaggiatori. Le mura dell'ultimo centro di identificazione e espulsione (Cie), che sorge sulla pista del vecchio aeroporto militare di Kinisia, a Trapani, sono fatte con i container.
Un report di Fortress Europe  continua...
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report 26 aprile 2011

Appena Giunti davanti il C.A.R.A. di Salinagrande ci viene subito raccontato che il 24 sera dentro il centro c’è stata una rissa tra due gruppi di Tunisini poi placatasi senza l’intervento delle forze dell’ordine. leggi report...
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report 22 aprile 2011
Diventa sempre meno definita la natura giuridica del C.A.R.A. di Salinagrande, che di fatto si è trasformato in un C.I.E, considerando la presenza dei 130 migranti rinchiusi nella palestra, in attesa dell'espulsione , e in un C.A.I. considerata la presenza di decine di ragazzi tunisini, che aspettano da mesi il permesso temporaneo. leggi report...
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Da Salinagrande all'ospedale di Palermo, 20 aprile 2011
Siamo arrivati al C.A.R.A di Salina Grande alle ore11.00 circa e lungo la strada antistante la struttura abbiamo incontrato gruppetti di migranti, prevalentemente tunisini, altri invece sostavano davanti i cancelli. La strada era pattugliata da un paio di poliziotti a cavallo. leggi report... 
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