- Lampedusa: cavia delle politiche migratorie
- L’accoglienza tra irrazionalità e gestione emergenziale
- Migranti invisibili sempre più ricattabili: i nuovi schiavi
- Gli interventi della guardia costiera libica causano morti e respinti
- News: commemorazione interreligiosa a Palermo; MEDU consegna a Minniti una lettera sull’olocausto libico
- Eventi: Tribunale Permanente dei Popoli convocato a Palermo; il 2017 è arrivato al suo ultimo mese ed è quasi Natale…
LAMPEDUSA: CAVIA DELLE POLITICHE
MIGRATORIE
Riemergono le problematiche legate
alle condizioni degradanti nell’hotspot
di Lampedusa, ai ripetuti respingimenti e alle espulsioni forzate dei cittadini
tunisini. L’Italia, pur essendo già stata condannata dalla Corte dell’Unione Europea
dei Diritti dell’Uomo, reitera l’uso delle prassi illegittime. Ancora una volta
assistiamo alle proteste di molti migranti tunisini che rivendicano i loro
diritti fondamentali, che continuano a non essere garantiti a causa di
detenzioni degradanti ed illegittime, in una totale assenza di informativa
legale. Sciopero della fame, bocche cucite e molti ricoveri in ospedale sono il
risultato più evidente di queste politiche.
L’ACCOGLIENZA TRA IRRAZIONALITÀ E
GESTIONE EMERGENZIALE
Nell’ex caserma Gasparro del Rione
Bisconte a Messina, sia i migranti ospitati nel centro che gli abitanti del
quartiere, vivono una situazione generalizzata di degrado e abbandono. Purtroppo,
anche in questo caso, l’irrazionalità nelle scelte politiche e amministrative ha
condotto a decisioni arbitrarie che non tengono conto del contesto sociale dove
le strutture di accoglienza vengono allocate. Nel report di Oxfam “Lotteria
italiana dell’accoglienza”, vengono messe in luce le criticità dell’intero
sistema di accoglienza che è ancora caratterizzato da una gestione emergenziale
dei flussi migratori. Oxfam rivolge precise richieste al governo Italiano, con
l’obiettivo di ottenere un netto cambio nella gestione delle politiche
dell’accoglienza.
MIGRANTI INVISIBILI SEMPRE PIÙ RICATTABILI:
I NUOVI SCHIAVI
Nel palermitano sono numerosi i CAS sorti
lontano dalle zone abitate, in situazioni di voluto isolamento e mala gestione.
Tale tendenza ha causato sia una evidente frustrazione negli operatori che si
ritrovano isolati nel loro lavoro, sia l’aumento dei migranti che abbandonano
le strutture d’accoglienza, determinando la nascita di nuovi ‘invisibili’ facilmente
ricattabili e quindi facili prede dello sfruttamento lavorativo. Esistono zone
del territorio italiano dove l’economia dell’agricoltura si regge ormai quasi solo
esclusivamente sulla mano d’opera dei nuovi schiavi, costretti a vivere in
degradanti e degradate baraccopoli come quella di Erbe Bianche. Si genera quindi
un circolo vizioso di vergogna e umiliazione con cui queste persone emarginate
e sfruttate sono costrette a confrontarsi quotidianamente.
GLI INTERVENTI DELLA GUARDIA COSTIERA
LIBICA CAUSANO MORTI E RESPINTI
In questi ultimi mesi sono state
numerose le testimonianze delle Ong impegnate nelle operazioni di salvataggio nel
Canale di Sicilia, che denunciano le azioni spregiudicate della Guardia costiera
libica e gli effetti gravissimi dell’accordo Italia-Libia. Le ultime vicende
riguardano l’intervento violento della Guardia costiera libica durante un
salvataggio della Sea Watch 3, e quanto accaduto all’equipaggio dell’Aquarius,
che è stato costretto ad attendere più di quattro ore l’arrivo della Guardia
costiera libica, senza poter intervenire e rischiando il naufragio di due
barconi carichi di migranti, in seguito riportati in Libia.
NEWS: COMMEMORAZIONE INTERRELIGIOSA A
PALERMO; MEDU CONSEGNA A MINNITI UNA LETTERA SULL’OLOCAUSTO LIBICO
I laici missionari comboniani hanno
indetto un momento di raccoglimento interreligioso a Palermo, nel cimitero dei
Rotoli, per commemorare sia i migranti morti in mare che sono stati seppelliti
nel cimitero, che tutti coloro i quali non hanno potuto avere nemmeno una degna
sepoltura perché spariti nel mar Mediterraneo.
Il 25 novembre all’hotspot di Pozzallo il team di Medici
per i Diritti Umani - che opera agli sbarchi - ha consegnato al Ministro
dell’Interno una lettera, che mediante innumerevoli testimonianze, racconta le
gravissime violazioni dei diritti umani che i migranti subiscono in Libia. Un’iniziativa
volta a chiedere unareale ed urgente azione da parte del Governo italiano,
dell’Unione europea e della comunità internazionale per fermare queste atroci
violazioni dei diritti umani.
EVENTI: TRIBUNALE PERMANENTE DEI
POPOLI CONVOCATO A PALERMO; IL 2017 È ARRIVATO AL SUO ULTIMO MESE ED È QUASI
NATALE…
La sessione del Tribunale Permanente
dei Popoli -istituzione fondata nel 1979 da Lelio Basso - si terrà a Palermo
dal 18 al 20 dicembre con la partecipazione di molte delle associazioni che lavorano
sul territorio siciliano. L’atto d’accusa denuncerà le responsabilità sui
crimini commessi contro il popolo migrante dal Governo italiano e dall’Ue.
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