martedì 22 ottobre 2013

Siracusa: Sala Randone. L’ennesimo centro emergenziale

La sensazione è che si stia tirando troppo la corda. L’utilizzo come prassi strumentale di un approccio emergenziale della prima accoglienza, agendo in deroga a quanto stabilito dalle norme di legge - i cui effetti sono tristemente noti - sta producendo situazioni critiche effettivamente emergenziali. La proliferazione di centri estemporanei, attivati senza alcuno status giuridico, non solo produce un’accoglienza che è ben al di sotto degli standard previsti dalla legge ma troppo spesso si traduce in detenzione arbitraria degli “ospiti”. Il sistema di accoglienza creato ad hoc per il 2013 a Siracusa si basa essenzialmente sull’ex istituto educativo Umberto I, situato alla periferia della città, e sul centro per donne e minori sito a Priolo Gargallo.
La situazione è al collasso. Il centro Umberto I venerdì scorso contava ufficialmente 444 ospiti (per la quasi totalità cittadini africani in attesa di formalizzare l’istanza di protezione internazionale). Ad essi vanno aggiunti una quarantina di Siriani trasferiti presso il centro nella mattinata di ieri che fanno parte dei 254 migranti soccorsi e condotti nel Porto Grande di Siracusa nella notte fra sabato e domenica scorsi. Il resto del gruppo (esclusi i minori non accompagnati che sono stati trasferiti presso una comunità in provincia di Enna) è attualmente accolto, o meglio detenuto, all’interno del nuovo centro di transito allestito presso la Sala Randone di Siracusa. Tale edificio recentemente era stato già utilizzato ma esclusivamente per effettuare le procedure di identificazione immediatamente successive agli arrivi via mare. I migranti attualmente presenti all’interno di tale centro sono a tutti gli effetti detenuti in attesa di un trasferimento presso altri centri. Ce lo ha confermato direttamente la responsabile del Centro gestito dal Comune di Siracusa, in collaborazione con la Protezione civile e con l’ausilio delle associazioni di volontariato cittadine. La responsabile ha tenuto a precisare la cura con la quale si è allestito rapidamente il centro, dotato di brandine per tutti e di due bagni interni, oltre ai wc chimici aggiunti nel piazzale antistante l’edificio. Aldilà dell’umanità e della professionalità con la quale gli enti gestori operano, va denunciata tale condizione poiché, seppur accogliente, si tratta pur sempre di detenzione. Ciò è ancor più rilevante se si considera che nella mattinata di oggi, martedì 22 ottobre, sono giunti al porto di Siracusa 250 migranti soccorsi in nottata nel Canale di Sicilia. Al momento non si è ancora appreso dove verranno accolti ma il timore che si opti per Sala Randone è forte e fondato.

La Redazione di Borderline Sicilia Onlus