lunedì 28 ottobre 2013

Donne in protesta a Pian del Lago

Mercoledì scorso, 24 ottobre, altro blocco stradale di fronte al Centro di Pian del Lago. E’ il turno delle donne: circa una quindicina, tutte di origine somala, che protestano contro i tempi lunghi della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale. Attendono dallo scorso maggio e non vogliono più aspettare oltre.
Due di loro sono in stato interessante, una delle quali è visibilmente nella fase finale della gestazione. Alcune di loro nello spiegare le ragioni della protesta agli operatori di Auxilium (attuale ente gestore di Pian del Lago), usciti fuori dal centro nel tentativo di mediare, lamentavano anche la mancanza di un'assistenza medica adeguata per le donne gravide.  A quanto pare, Auxilium avrebbe ridotto l’orario della presenza del medico a poche ore giornaliere, rispetto all'assistenza continuata nelle 24 ore garantita da Albatros (ex ente gestore), all’interno di una struttura che ospita quasi 500 persone.
Un motivo ulteriore della protesta sembrerebbe il fatto che qualcuno arrivato al centro dopo di queste donne, abbia già ottenuto l'audizione in Commissione territoriale. Questa circostanza solitamente si  verifica a causa di un problema di disponibilità degli interpreti, ma crea la percezione negli ospiti che chiunque possa ingiustificatamente avere una precedenza nelle audizioni, generando fra i richiedenti asilo importanti tensioni.
Fuori dal centro abbiamo parlato con diversi funzionari dell'Ufficio Immigrazione della Questura, i quali ci hanno riferito che, con la riapertura della sotto Commissione di Caltanissetta all’inizio del mese, confidano di riuscire ad esaminare, entro la fine di gennaio, le domande di tutti gli ospiti presenti attualmente nel centro. La Commissione straordinaria di Pian del Lago si riunisce 4 giorni a settimana per un totale di circa 10 audizione alla volta.
Gli stessi hanno informato le donne in protesta che solo le due in stato interessante andranno in Commissione entro il 15 novembre prossimo. Le altre dovranno aspettare il proprio turno poiché, dar loro la precedenza su altre persone che attendono da tempo, creerebbe forti tensioni all'interno del centro.


La Redazione di Borderline Sicilia Onlus