lunedì 9 settembre 2013

Migranti a Pozzallo: chi sbarca e chi fugge. Situazione critica

da Corrierediragusa.it
Un vecchio pescherecchio scortato dalla motovedetta della Guardia Costiera con 160 migranti a bordo di nazionalità eritrea è arrivato stamane a Pozzallo. Sabato scorso erano arrivati 208 migranti di nazionalità eritrea, ma nella giornata di ieri più di 150 sono fuggiti perchè non vogliono farsi identificare in Italia. "I migranti fuggiti non volevano farsi identificare - dice il responsabile del centro di pronta accoglienza di Pozzallo, Giovanni Gambuzza - perché farlo significa precludersi il raggiungimento verso la Germania e la Francia dove pensano di stabilirsi".

LA FUGA DEI CLANDESTINI DAL CPA
Oltre 130 clandestini sono fuggiti ieri dal centro di prima accoglienza del porto di Pozzallo. Molti di loro facevano parte dell´ultimo sbarco di sabato di 208 disperati. Approfittando dei tafferugli scoppiati nella struttura, i migranti si sono dispersi alla spicciolata in gruppi di 7-8 persone e hanno fatto perdere le loro tracce. Diverse le segnalazioni giunte alle forze dell´ordine da parte di allarmati residenti di Marina di Modica, Pozzallo, Sampieri e zone limitrofe.
Gruppi di migranti sono stati visiti vagare senza meta per le strade del litorale anche al buio, con il rischio che fossero investiti o che comunque potessero provocare qualche incidente. Altri disperati stazionavano nelle località balneari, indecisi sul da farsi. La fuga dal Cpa è stata favorita anche dalle critiche condizioni in cui operano le forze dell´ordine, con organici sottodimensionati, in particolare per la polizia. Si sta lavorando per individuare e riprendere tutti i clandestini fuggiti.
LO SBARCO DEI 208
I militari del pattugliatore della Marina Militare «Bettica», in navigazione nel canale di Sicilia nell´ambito del dispositivo di presenza e sorveglianza, sono riusciti a salvare un carico di migranti, su una «carretta del mare» dalle dimensioni assai modeste. Grazie all´ausilio di due motovedette della Capitaneria di porto, il pattugliatore è riuscito ad imbarcare 208 migranti africani, di nazionalità eritrea e somala, persone che hanno raccontato di aver attraversato a piedi il deserto prima di giungere sulle coste africane e imbarcarsi per l´Italia. I migranti giunti a Pozzallo alle ore 16 circa sono 168 uomini, 32 donne e 8 minori. Il dottor Vincenzo Morello, medico autorizzato dalla Capitaneria per i controlli sanitari, ha ordinato il trasferimento di un uomo all´ospedale «Maggiore» di Modica per delle infenzioni sul viso, forse dovuto al caldo eccessivo nei giorni di traversata. Quattro migranti, nella notte, sono stati, invece, trasportati presso l´unità sanitaria di Lampedusa grazie alla motovedetta Cp303. Diversi i casi di disidratazione ma, nel complesso, tutti stanno bene. Le operazioni a terra sono state coordinate dai militari della Capitaneria di porto, diretti dal comandante Andrea Tassara, coadiuvati da Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, volontari della Protezione Civile, personale medico del 118.
L´intervento del pattugliatore è stato registrato a circa 60 miglia nautiche a sud dell’isola di Lampedusa dove la nave della Marina Militare ha operato unitamente ad una motovedetta delle Capitanerie di Porto, localizzati alla deriva su un barcone di poco più di 15 metri.
I clandestini sono stati ospitati all´interno del centro di prima accoglienza, struttura nella quale vi erano, a ieri, quasi 150 migranti. Sommati ai 208 giunti nel pomeriggio, il Centro può contare sulla presenza di più di 300 persone. Un numero spropositato rispetto alla capienza per la quale è destinato. Già ieri sera, sono cominciati i primi interrogatori per capire se, fra i nuovi arrivi, vi fosse qualche scafista. Rifocillati e avviate le pratiche di foto-segnalamento, già oggi i 208 immigrati potranno circolare liberamente per le vie della città di Pozzallo, in attesa di un trasferimento presso qualche altra struttura.
Intanto, il sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, in una nota diffusa da palazzo di Città, invita il ministro Angelino Alfano a toccare con mano la realtà del centro di prima accoglienza pozzallese. "Pozzallo è una città accogliente – ha detto il sindaco Ammatuna - da sempre impegnata in importanti azioni di solidarietà nei confronti di quanti solcano i mari, anche tra le intemperie, alla ricerca di una condizione di vita migliore. Molti di essi, purtroppo, perdono la vita nel corso della traversata. L’impegno delle Istituzioni è stato sempre massimo: quello del Comune di Pozzallo, così come quello della Prefettura e della Questura di Ragusa, che sono sempre accanto a noi. Dopo la visita di ieri a Siracusa del Vice Premier Angelino Alfano, dove è stato fatto il punto sui flussi migratori e sulle condizioni di accoglienza degli immigrati, oggi colgo nuovamente l’occasione di invitare il Ministro dell’Interno a Pozzallo, come ha già fatto l’Onorevole Nino Minardo qualche giorno fa, al fine di constatare come lavora il centro di prima accoglienza e soccorso. Sono certo che il Ministro – ha concluso Ammatuna - sarà sensibile alle nostre richieste, accogliendole in tempi brevi, dal momento che Pozzallo ha bisogno dell’aiuto dello Stato e della Comunità Europea, perché oggi ci troviamo a fronteggiare una situazione che, da soli, non saremmo in grado di gestire".