venerdì 5 luglio 2013

Fortezza Europa a Trapani

Ingresso CARA Salina Grande - Trapani
Il CARA di Salina Grande come sospettavamo dall’ultima recente visita è completamente pieno (300 ospiti circa….quindi oltre la massima capienza prevista di 260 unità). Gli ospiti provengono da diverse aree geografiche e sono arrivati in tempi differenti.
Tra le tante persone incontrate, storie ascoltate, sguardi incrociati troviamo migranti che vivono nelle vicinanze del CARA, senza potervi accedere né usufruire dei relativi servizi. 

Alcuni si trovano, in un limbo giuridico e di condizioni di vita precarie e non dignitose: dormono da giorni in una fabbrica di marmi antistante il CARA, appoggiandosi ai connazionali ospiti del centro e con pochi euro ormai in tasca. (Per molti di questi migranti  come ci conferma uno degli avvocati dei ragazzi, per restare in Italia e regolarizzare la posizione non hanno altra scelta che farsi fermare dalla polizia, farsi rinchiudere in un CIE, dove potrebbero essere trattenuti fino a 18 mesi - la media a Trapani è attualmente di 6-8 mesi - e fare domanda di asilo).
L’ombra del CIE spaventa anche noi, infatti  nel “nuovo” CIE di  Milo, già invivibile in tempi ordinari, il clima diventa particolarmente teso durante l'imminente Ramadan, specie per rappresentanti delle comunità meno numerose. Inoltre le disfunzioni del CIE sono note da tempo, e la violenza, è una prassi non solo tra i migranti, ma anche tra – poche – guardie del corpo interforze (polizia, carabinieri, guardia di finanza) che utilizzano la “forza” per mantenere “l’ordine” Frequentissime le rivolte, le fughe anche di massa, le botte…….. anche recentemente abbiamo appreso la notizia di  una morte poco chiara. Poco trapela dai media. Disagi e malumori anche tra gli assistenti del consorzio Oasi di Siracusa, che curano i servizi all'interno del CIE, non retribuiti da circa 3 mesi.(ovviamente questo non aiuta a mantenere un clima sereno)
Inoltre accogliamo lo sfogo di uno degli avvocati incontrati che ci parla delle mostruosità giuridiche che ostacolano il suo lavoro e quello dei colleghi. Dal 2004, con il decreto Maroni autorità competente per i ricorsi è esclusivamente il giudice di pace del luogo dove è stata notificata l'espulsione, che può essere molto distante dal CIE di Milo, dove è rinchiuso il migrante, sede più comoda per i rimpatri, che avvengono 1-2- volte a settimana dall'aeroporto di Palermo. Non è più ammesso il "foro alternativo". Con il gratuito patrocinio non è possibile retribuire un altro avvocato in loco e le cose si complicano enormemente
Esterno CARA Salina Grande - Trapani
Nelle vicinanze del CARA, in direzione Trapani sotto un sole cocente, incontriamo anche migranti che sono arrivati da poco in Italia dopo i recenti sbarchi e sono in attesa di essere ascoltati dalla commissione; questi ragazzi sono carichi di speranza e aspettative! Ma per il momento devono fare i conti con le dinamiche del CARA, infatti ci segnalano il problema della mancanza di “pocket money” che consenta loro di prendere il bus e recarsi a Trapani, distante alcuni chilometri. All'interno del centro gli ospiti ricevono sigarette, carte telefoniche, ma nulla da poter spendere all'esterno.
Tuttavia è convinzione diffusa da parte della cittadinanza trapanese che i migranti ricevano una ricca diaria, mentre i “locali” soffrono fame e disoccupazione. Frequenti sono – a detta di alcuni negozianti – gli attriti tra i residenti e i tanti migranti che ruotano intorno al CARA, ospiti e non, in quanto i trapanesi sentono minacciata la propria sicurezza personale, non si sentono difesi dalle forze dell'ordine che, a loro dire, si rifiutano di intervenire quando vengono “violati” i terreni privati dalla presenza, numerosa, ma non necessariamente malintenzionata dei migranti (spesso la sera si radunano e si ubriacano)
E per la felicità del sistema di potere “Fortezza Europa”  la guerra tra poveri continua anche a Trapani...

Alberto Biondo
Borderline Sicilia Onlus