martedì 30 luglio 2013

Caso meningite accertato al Centro di Pronta Accoglienza di Pozzallo. La “portava” un somalo

RTM - Un caso di meningite è stato riscontrato tra i migranti ospiti del Centro di Pronta Accoglienza di Pozzallo. La diagnosi e’ di meningococco, cioè l’agente eziopatologico responsabile della citata meningite, ma anche di setticemia. Ne sarebbe affetto un giovane somalo ospitato, appunto, nella struttura portuale pozzallese da un paio di settimane circa. 


L’interessato è stato già fa e stato trasferito sabato scorso presso un centro attrezzato del nord Italia, dove gli accertamenti clinici hanno confermato i sospetti di meningite, e per questo sono state, immediatamente, informate le autorità della provincia di Ragusa. In queste ore sono in corso le operazioni di profilassi antibiotica alle forze dell’ordine che hanno operato a Pozzallo e che, quindi, sarebbero stati a contatto con gli immigrati, nel CpA dove si contano oltre duecento clandestini. I 98 somali giunti domenica mattina a questo punto sono stati dirottati nella palestra della scuola “Amore” di Via Papa Giovanni proprio per non rischiare contagi. Al momento non è stato possibile stabilire quante le persone, soprattutto migranti, siano stati contagiati dal giovane. La notizia è stata ufficializzata domenica(il periodo d’incubazione della meningite meningococcica va da uno a dieci giorni ma sarebbe anche una malattia acuta ad esordio improvviso. A questo proposito gli ultimi 98 somali giunti a Pozzallo, 85 uomini e 13 donne di cui due al nono mese di gravidanza, restano, al momento nella palestra, considerato che l’istituto scolastico è chiuso. Ufficialmente la scelta era stata motivata con il fatto che il centro di prima accoglienza traboccava già di ospiti, ma in realtà è stata una mossa obbligata per evitare, come accennato, altri contagi. Alcuni dei clandestini sono già stati trasferiti ieri presso un’altra struttura attrezzata. La situazione al centro di prima accoglienza del porto è, invece, tenuta sotto costante monitoraggio dai sanitari dell’Asp, coordinati dal dottore Carmelo Scarso, che stanno effettuando la profilassi antibiotica anche agli agenti di polizia che operano l’ufficio immigrazione, una quindicina in tutto, impegnati nelle operazioni di sorveglianza della struttura. La notizia del caso di meningite è trapelata nelle ultime ore e pare sia stata sottaciuta dalla Prefettura per non creare allarmismi dove ieri mattina si è svolta una riunione per fare il punto della situazione, presente il rappresentante dello Stato in provincia.