Due luoghi, distanti geograficamente tra di loro, esemplificano questa drammatica situazione.
Tra gli Stati Uniti e il Messico è stata costruita una barriera di separazione di oltre mille chilometri, lungo la quale hanno perso la vita migliaia di migranti. Ma ancor prima di raggiungere quel muro della vergogna, migliaia di uomini e donne sono scomparsi lungo il tragitto.
Il Mar Mediterraneo, frontiera naturale tra l’Europa e il Maghreb, antico luogo di incontro tra i popoli, è ora un cimitero marino. Il naufragio delle cosiddette “carrette del mare” è diventato la normalità, addirittura sotto gli occhi delle pattuglie della Nato. Negli ultimi 20 anni sono almeno 20 mila le persone che hanno trovato la morte nel Mare Mediterraneo. E di molti altre non si hanno notizie.
Queste politiche di morte, messe in atto dai paesi ricchi e agite tramite strategie di respingimento e di chiusura delle frontiere, si traducono in una feroce caccia e sterminio della gente in movimento.
È una strage quotidiana che molte associazioni e reti nel mondo da diversi anni denunciano. Ma la gravità della situazione ci impone oggi unire i nostri sforzi! Urge restituire la dimensione globale dell’eccidio che si sta consumando lungo le frontiere di tutto il mondo. Urge che i popoli e i lavoratori del mondo, dei paesi di origine, di transito e di destinazione alzino le loro voci contro questa strage in atto.
Lo scorso anno, il 18 dicembre, diverse organizzazioni e reti si sono messe insieme per realizzare la prima giornata d’azione globale contro il razzismo e per i diritti dei migranti,rifugiati e sfollati. Vorremo che questo 18 dicembre 2012 si trasformi nuovamente in uno spazio unitario che amplifichi le voci di tutti coloro che dicono
“MIGRARE È VITA! FERMIAMO LA STRAGE”.
Una giornata per contrastare le strutture e le politiche anti-immigrati degli Stati, i primi responsabili di questa tragedia. Una giornata per affermare il diritto a migrare e a non migrare, il diritto a stabilirsi e a non essere sfollato forzatamente e alla libertà di circolazione. Una giornata un cui ricordare che gli uomini e le donne morti nelle rotte migratorie avevano invece scelto la vita e sognavano un mondo migliore per se e per i propri cari. Una giornata in cui esigere notizie certe sulla migliaia di migranti scomparsi in queste stesse rotte. Una giornata per affermare che finché c’è un migrante scomparso, ci sarà una madre, un padre, una sorella, un amico, una compagna che lo cercheranno.
VIVI SONO PARTITI, VIVI LI VOGLIAMO!
Sin dalla nascita del villaggio della “solidarietà” a Mineo abbiamo denunciato la squallida operazione dell'ex ministro Maroni di sperimentare nuove politiche segregazioniste anche per i richiedenti asilo in uno sperduto villaggio lontano oltre 10 Km dal primo centro abitato e di dilapidare con l'emergenza Nordafrica decine milioni di euro (6 milioni di euro l'anno solo per spese di locazione alla spa Pizzarotti di Parma) . Denunciamo che il Cara di Mineo, luogo di profonde sofferenze ( 7 manifestazioni di protesta all'esterno e numerosi casi di tentato suicidio), ha rubato oltre un anno di vita a migliaia di migranti che avrebbero potuto usufruire subito, in caso di diniego della richiesta d'asilo, di un permesso di soggiorno per protezione umanitaria, soprattutto a quelli che provenivano dalla guerra in Libia (l'85% delle operazioni belliche provenivano da Trapani Birgi e da Sigonella), così come è avvenuto negli anni scorsi a chi fuggiva dalla guerra in Afghanistan ed Irak.
Con la metà del denaro pubblico dilapidato si sarebbero potute accogliere, moltiplicando i progetti SPRAR (Servizio di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati), altrettante persone in piccoli e medi paesi, favorendo il loro progressivo inserimento sociale e lavorativo, invece dal marzo 2011 si è militarizzata l'intera zona e si è arricchito chi sfrutta il lavoro nero nelle campagne circostanti. Molti richiedenti asilo attendono ancora il permesso di soggiorno, visti i numerosi e pretestuosi dinieghi con attese bibliche per i responsi ai conseguenti ricorsi. Il prossimo 18 dicembre nella giornata di azione globale contro il razzismo organizzeremo anche quest'anno un incontro di fronte al megaCara della vergogna per la sua chiusura e facciamo appello ai migranti ed a tutte le realtà solidali a costruire insieme un percorso di solidarietà e di lotta per i diritti di cittadinanza e di asilo
martedì 18 dicembre dalle 15 alle 18
Incontro Interetnico di fronte all'ingresso del villaggio degli aranci di Mineo
rete antirazzista catanese, associazione volontari per la protezione civile Astra-Caltagirone
comitato di base NoMuos NoSigonella (Ct), comitato NoMuos ondeevitare-Caltagirone...
Continuare: Global Migrants Action