Esprimiamo grande preoccupazione per la vicenda che dal 10 aprile scorso sta vivendo il giornalista italiano Gabriele Del Grande, trattenuto dalle autorità turche in un centro di detenzione per stranieri al confine con la Siria.
Gabriele è stato fermato per una violazione amministrativa a seguito della quale la Turchia avrebbe dovuto espellerlo dal territorio nazionale.
Invece apprendiamo oggi che le trattative diplomatiche intercorse nei giorni scorsi non sono valse a sbloccare la situazione, col risultato che Gabriele si trova da 9 giorni privato della libertà personale, senza la possibilità di nominare un avvocato né di interloquire con la sua famiglia, motivi per i quali ha deciso di intraprendere lo sciopero della fame.
Riteniamo inaccettabile che un giornalista venga trattenuto e privato dei suoi diritti fondamentali, solo perché impegnato nello svolgimento del proprio lavoro ritenuto scomodo da un governo straniero, seppure si tratti di un paese in cui è stato cancellato lo stato di diritto.
Chiediamo che le autorità italiane si adoperino fattivamente per una celere definizione della vicenda, impedendo con ogni mezzo alla Turchia di Erdogan che questo fatto venga utilizzato come strumento dell’ennesimo ricatto turco nei confronti dell’Italia e dell’Europa.
Ci aspettiamo che Gabriele ritorni presto a casa per continuare il prezioso lavoro d’inchiesta e denuncia che negli anni lo ha contraddistinto.
Borderline Sicilia