● Ancora morti e dispersi nel Canale di Sicilia, ma la Fortezza Europa rafforza il controllo armato delle frontiere
● Il futuro sospeso dei minori stranieri, tra sovraffollamento, promiscuità e attese infinite
● Richiedenti asilo imprigionati nei paesi di frontiera: il fallimento del sistema Hotspot
● Messina. Stanziati 1.932.000 euro per l'allestimento di una tendopoli alla ex caserma Gasparro
● Info e contatti
ANCORA MORTI E DISPERSI NEL CANALE DI SICILIA, MA LA FORTEZZA EUROPA RAFFORZA IL CONTROLLO ARMATO DELLE FRONTIERE
Continuano ad arrivare nei porti siciliani le salme di uomini, donne e bambini che non sono sopravvissuti al mare e notizie di naufragi e di dispersi, ma l'Europa sembra non avere altra preoccupazione che quella di rendere ancora più inaccessibili i propri confini, militarizzandoli. Per chi giunge vivo, si spalancano le fauci dell'approccio hotspot, che antepone l'identificazione, la selezione e i respingimenti dei migranti a una loro degna accoglienza e protezione.
Si muore in mare, ma anche alle frontiere del Brennero e di Ventimiglia. Nel frattempo, Frontex attacca duramente le organizzazioni umanitarie impegnate nel salvataggio di persone in difficoltà durante il viaggio attraverso il Canale di Sicilia, mentre si stringono accordi con la Guardia costiera libica e con regimi sanguinari, come quello sudanese, per ricacciare nell'inferno chi cerca salvezza dalle guerre e dalla miseria.
IL FUTURO SOSPESO DEI MINORI STRANIERI, TRA SOVRAFFOLLAMENTO, PROMISCUITÀ E ATTESE INFINITE
Nelle comunità per minori della provincia di Palermo continuano a registrarsi gravi inefficienze di cui sono vittime ragazzi e ragazze che vivono in promiscuità, senza un'idonea assistenza materiale e psicologica e senza adeguati programmi di inserimento socio-lavorativo, e che, spesso, finiscono con l'allontanarsi spontaneamente da questi centri, diventando invisibili. Analogo trattamento è riservato alle donne in gravidanza, alle donne con bambini e agli altri soggetti vulnerabili che questo sistema di “accoglienza”, anziché proteggere, si limita a posteggiare e dimenticare nei CAS.
Dinamiche, prassi e criticità che abbiamo riscontrato anche ad Agrigento, dove abbiamo visitato il CAS “La mano di Francesco” e il centro per minori “Alfuras”.
RICHIEDENTI ASILO IMPRIGIONATI NEI PAESI DI FRONTIERA: IL FALLIMENTO DEL SISTEMA HOTSPOT
Mentre la commissione europea fa un passo indietro rispetto alle procedure di infrazione che aveva avviato a carico di Italia e Grecia, colpevoli in un primo momento di non avere efficacemente raccolto i dati dei migranti giunti nei centri di identificazione, Borderline Sicilia sottolinea le storture dell'approccio hotspot e il fallimento delle pratiche di relocation, che, di fatto, bloccano i migranti nei paesi di approdo e predeterminano in modo miope ed iniquo, come unico criterio per il riconoscimento del diritto di asilo delle persone, quello della loro provenienza da una certa nazione.
MESSINA. STANZIATI 1.932.000 EURO PER L'ALLESTIMENTO DI UNA MEGATENDOPOLI ALLA EX CASERMA GASPARRO
Il fallimentare “Modello Mineo” della malaccoglienza per grandi numeri si ripresenta nella città dello Stretto, dove è previsto che venga allestita, accanto alla ex caserma Gasparro – in cui vivono da molti mesi, in condizioni indegne, 200 minori stranieri non accompagnati - una megatendopoli, alla quale, si prevede, verrà assegnato lo stesso ruolo degli altri hotspot dell'Isola: detenzione dei migranti, in attesa della loro ricollocazione o della loro espulsione.
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