"Ci sono i nostri amici dell'organizzazione Askavusa, piú un signore spagnolo che è stato già fermato, che incoraggiano queste persone e le fanno forti rispetto alla mancata identificazione, mancata presentazione e partecipazione all'identificazione più, probabilmente, anche una parte di popolazione che solidarizza" in risposta ad una domanda relativa a ciò che sta accadendo a Lampedusa.
L’Associazione ritiene che un atto di solidarietà
nei confronti di persone che protestano con forme di disobbedienza civile, non
debba essere criminalizzato.
Non è la prima volta che gruppi di richiedenti
asilo mettano in atto forme di protesta assolutamente pacifiche per contestare
le norme di accesso alla protezione in Europa, così come disciplinate dal
Regolamento Dublino, a riprova del fallimento dell'approccio hotspot e degli
accordi di relocation.
Borderline Sicilia auspica che, anche nei momenti
di maggiore tensione pur nelle differenti posizioni, permanga un rispetto dei
reciproci ruoli nell'esclusivo interesse della tutela dei diritti fondamentali.
Catania, 13.05.2016 Borderline Sicilia Onlus