- Hotspot, respingimenti e relocation: la fortezza Europa controlla e discrimina i migranti in fuga
- "Siamo rifugiati ma non liberi”: continua la protesta dei migranti eritrei, mentre Frontex dichiara tolleranza zero alle identificazioni
- Un paese che respinge ed un sistema che non accoglie
- News ed eventi: a Modica la seconda tappa di “Arte migrante”
HOTSPOT, RESPINGIMENTI E RELOCATION: LA FORTEZZA EUROPA CONTROLLA E DISCRIMINA I MIGRANTI IN FUGA
Hotspot come
dispositivi di controllo e selezione discriminatoria dei profughi sulla base
della nazionalità. Borderline Sicilia continua a denunciare le prassi
illegittime e lesive del diritto d’asilo attuate all’interno di tali strutture,
come i respingimenti differiti, e a chiederne la chiusura. A Pozzallo intanto apre
il terzo hotspot dell’isola e aumentano gli arrivi
Chi giunge in
Italia si trova in balìa di disposizioni e prassi frutto di scelte politiche,
che operano al di fuori delle normative di legge e con modalità spesso
coercitive. La speranza di libertà e autonomia nel costruirsi un domani, può infrangersi
già da subito per chi ha rischiato la vita in mare e si trova respinto o
costretto a proseguire il suo viaggio secondo circuiti preordinati dall’alto. In
Europa i migranti non trovano democrazia ma solo nuove barriere
“SIAMO RIFUGIATI MA NON LIBERI”: CONTINUA LA PROTESTA
DEI MIGRANTI ERITREI, MENTRE FRONTEX DICHIARA TOLLERANZA ZERO ALLE
IDENTIFICAZIONI
A Lampedusa
continua la protesta pacifica di centinaia di eritrei trattenuti sull’isola da
più di un mese per non aver fornito le impronte digitali. In fuga da una delle
dittature più spietate, dopo un viaggio segnato da torture e orrori,
rivendicano con fermezza la possibilità di scegliere il paese dove vivere in
libertà il proprio futuro. Dall’Italia solo controllo e sorveglianza militare
Borderline
Sicilia incontra i rappresentanti di Frontex a Catania, insieme ad altre
associazioni antirazziste. Gli esponenti dell’agenzia europea confermano tra le
loro priorità l’identificazione di tutti i migranti, esprimendosi anche a
favore dell’uso della forza. A breve è previsto un aumento del numero di
funzionari destinati alla Sicilia, per proseguire nel controllo e nella
gestione dei profughi considerati alla stregua di numeri e non come soggetti
aventi diritto a garanzie e tutele
UN PAESE CHE RESPINGE ED UN SISTEMA CHE NON ACCOGLIE
L’Europa ordina
e l’Italia esegue.Nonostante le continue denunce e gli incontri con
rappresentanti prefettizi ed istituzionali, continuano i respingimenti
differiti nei confronti di centinaia di migranti esclusi da ogni forma di
tutela e protezione. Donne, uomini e minori abbandonati per l’isola alla mercè
di ogni possibile sfruttatore. Il fallimento e l’insostenibilità delle disumane
disposizioni europee diviene sempre più evidente, e si concretizza spesso in
prassi istituzionali schizofreniche; a farne le spese sempre e solo i migranti
Sono ancora
molti i profughi a cui non viene immediatamente concesso il diritto di chiedere protezione ed avere accoglienza in
tempi brevi, come prevede la legge. Al di fuori del Cara di Pian del Lago,
anche in questi mesi invernali si sono accampati centinaia di migranti pakistani e bengalesi. Nell’attesa di poter
accedere alla procedura, sono costretti a sopravvivere in tendopoli
improvvisate e sprovviste di ogni tipo di assistenza umanitaria
Per chi riesce
invece ad accedere al sistema della cd. accoglienza, il rischio di annullarsi
nell’attesa è davvero grande. Succede in centri come “La Locanda”, nel
trapanese, dove decine di migranti abbandonati a loro stessi trovano comunque
la forza e il coraggio di pretendere dignità e rispetto, senza arrendersi al
potere pervasivo del sistema escludente in cui sono finiti
La Prefettura
di Trapani intanto rende noto il nuovo bando aperto per la gestione dei centri,
mentre sono ancora numerose le indagini aperte sul malgoverno dell’accoglienza
nel recente passato. Si parla di una riorganizzazione totale del sistema, ma la
preoccupazione maggiore rimane
l’individuazione di quello che potrà essere un futuro hub
NEWS ED EVENTI: A MODICA LA SECONDA TAPPA DI “ARTE MIGRANTE”
Giovani
attivisti e studenti hanno dato vita a Modica alla seconda serata di “Arte Migrante”.
Un momento di ritrovo e condivisione di musica, cibo, balli e arte, finalizzato
a promuovere l’interazione e la partecipazione diretta alla vita sociale di chi
ne viene sistematicamente escluso, e come tale spesso non riesce a vedere la
possibilità di un futuro nel nostro paese
Inviate una e mail a borderline-sicilia@libero.it, con oggetto "newsletter"!