martedì 2 febbraio 2016

Newsletter SICILIAMIGRANTI - Gennaio 2016

  • Hotspot, respingimenti e relocation: la fortezza Europa controlla e discrimina i migranti in fuga
  • "Siamo rifugiati ma non liberi”: continua la protesta dei migranti eritrei, mentre Frontex dichiara tolleranza zero alle identificazioni
  • Un paese che respinge ed un sistema che non accoglie 
  • News ed eventi: a Modica la seconda tappa di “Arte migrante”

HOTSPOT, RESPINGIMENTI E RELOCATION: LA FORTEZZA EUROPA CONTROLLA E DISCRIMINA I MIGRANTI IN FUGA

Hotspot come dispositivi di controllo e selezione discriminatoria dei profughi sulla base della nazionalità. Borderline Sicilia continua a denunciare le prassi illegittime e lesive del diritto d’asilo attuate all’interno di tali strutture, come i respingimenti differiti, e a chiederne la chiusura. A Pozzallo intanto apre il terzo hotspot dell’isola e aumentano gli arrivi
Chi giunge in Italia si trova in balìa di disposizioni e prassi frutto di scelte politiche, che operano al di fuori delle normative di legge e con modalità spesso coercitive. La speranza di libertà e autonomia nel costruirsi un domani, può infrangersi già da subito per chi ha rischiato la vita in mare e si trova respinto o costretto a proseguire il suo viaggio secondo circuiti preordinati dall’alto. In Europa i migranti non trovano democrazia ma solo nuove barriere

“SIAMO RIFUGIATI MA NON LIBERI”: CONTINUA LA PROTESTA DEI MIGRANTI ERITREI, MENTRE FRONTEX DICHIARA TOLLERANZA ZERO ALLE IDENTIFICAZIONI
A Lampedusa continua la protesta pacifica di centinaia di eritrei trattenuti sull’isola da più di un mese per non aver fornito le impronte digitali. In fuga da una delle dittature più spietate, dopo un viaggio segnato da torture e orrori, rivendicano con fermezza la possibilità di scegliere il paese dove vivere in libertà il proprio futuro. Dall’Italia solo controllo e sorveglianza militare
Borderline Sicilia incontra i rappresentanti di Frontex a Catania, insieme ad altre associazioni antirazziste. Gli esponenti dell’agenzia europea confermano tra le loro priorità l’identificazione di tutti i migranti, esprimendosi anche a favore dell’uso della forza. A breve è previsto un aumento del numero di funzionari destinati alla Sicilia, per proseguire nel controllo e nella gestione dei profughi considerati alla stregua di numeri e non come soggetti aventi diritto a garanzie e tutele


UN PAESE CHE RESPINGE ED UN SISTEMA CHE NON ACCOGLIE

L’Europa ordina e l’Italia esegue.Nonostante le continue denunce e gli incontri con rappresentanti prefettizi ed istituzionali, continuano i respingimenti differiti nei confronti di centinaia di migranti esclusi da ogni forma di tutela e protezione. Donne, uomini e minori abbandonati per l’isola alla mercè di ogni possibile sfruttatore. Il fallimento e l’insostenibilità delle disumane disposizioni europee diviene sempre più evidente, e si concretizza spesso in prassi istituzionali schizofreniche; a farne le spese sempre e solo i migranti
Sono ancora molti i profughi a cui non viene immediatamente concesso il diritto di  chiedere protezione ed avere accoglienza in tempi brevi, come prevede la legge. Al di fuori del Cara di Pian del Lago, anche in questi mesi invernali si sono accampati centinaia di migranti  pakistani e bengalesi. Nell’attesa di poter accedere alla procedura, sono costretti a sopravvivere in tendopoli improvvisate e sprovviste di ogni tipo di assistenza umanitaria
Per chi riesce invece ad accedere al sistema della cd. accoglienza, il rischio di annullarsi nell’attesa è davvero grande. Succede in centri come “La Locanda”, nel trapanese, dove decine di migranti abbandonati a loro stessi trovano comunque la forza e il coraggio di pretendere dignità e rispetto, senza arrendersi al potere pervasivo del sistema escludente in cui sono finiti
La Prefettura di Trapani intanto rende noto il nuovo bando aperto per la gestione dei centri, mentre sono ancora numerose le indagini aperte sul malgoverno dell’accoglienza nel recente passato. Si parla di una riorganizzazione totale del sistema, ma la preoccupazione maggiore rimane  l’individuazione di quello che potrà essere un futuro hub

NEWS ED EVENTI: A MODICA LA SECONDA TAPPA DI “ARTE MIGRANTE”

Giovani attivisti e studenti hanno dato vita a Modica alla seconda serata di “Arte Migrante”. Un momento di ritrovo e condivisione di musica, cibo, balli e arte, finalizzato a promuovere l’interazione e la partecipazione diretta alla vita sociale di chi ne viene sistematicamente escluso, e come tale spesso non riesce a vedere la possibilità di un futuro nel nostro paese



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