Continuano i respingimenti arbitrari ed illegittimi nella Sicilia orientale. Con grande preoccupazione ed indignazione apprendiamo che in questi giorni la Questura di Siracusa ha notificato trenta provvedimenti di respingimento differito a migranti sbarcati ad Augusta il 16 ed il 19 dicembre. Dopo essere stati trasferiti al centro Umberto I di Siracusa i migranti, tutti di origine gambiana tranne un nigeriano, hanno ricevuto l’ormai noto provvedimento, con l’ordine di lasciare il territorio nazionale entro sette giorni dalla frontiera di Roma Fiumicino, e sono stati prontamente lasciati sulla strada. La modalità è sempre la stessa: arrivo, intervista sommaria sui motivi della fuga tramite questionario, e dopo poco, notifica del decreto di respingimento con concomitante obbligo di lasciare il centro di accoglienza, senza aver ricevuto nessuna informazione in merito a ciò che stava succedendo.
Quest’ultimo gruppo è stato intercettato dagli avvocati Asgi presenti sul territorio che provvederanno ad impugnare il provvedimento, fornendo nel frattempo l’informativa legale, e assistendo chi ha deciso di presentare domanda di protezione internazionale. Molti migranti riferiscono storie dettagliate delle violenze subite sia nel loro paese d’origine che durante il lungo viaggio compiuto fino all’arrivo in Italia. Pericoli e abusi che le forze dell’ordine non hanno in alcun modo considerato, provvedendo a respingerli unicamente sulla base della loro provenienza, compiendo l’ennesima violazione del diritto d’asilo e delle garanzie costituzionali. Anche in questi casi infatti, i provvedimenti di respingimento sono identici, variano solo i dati anagrafici dei destinatari. Le conseguenze del rafforzamento degli accordi con Gambia e Nigeria esplicitati nella Road Map sono le reiterate violazioni del diritto d’asilo a discapito dei cittadini di questi paesi. Nuovi profughi scampati alla morte in mare che si trovano senza nulla nel paese in cui speravano di trovare protezione. Dopo i numerosi respingimenti di queste settimane tutti i luoghi deputati ad una momentanea accoglienza ed assistenza sono infatti al limite delle loro possibilità, e per i nuovi “respinti” non è stato ancora possibile trovare un posto letto nemmeno in grandi città come Catania. Nuovi migranti che si trovano alla mercè di facili sfruttamenti, che si nutrono proprio della loro disperazione, e scoprono di essere costretti a combattere pure in Italia con un governo che non si fa garante nemmeno dei principali diritti delle persone.
Ad Augusta intanto è appena approdata la nave di MSF, la Bourbon Argos, che ha condotto sulla terraferma più di 500 persone salvate in mare ed il cadavere di un uomo recuperato dalla marina militare a bordo di una barca. Dopo la visita del medico legale cominceranno le operazioni di sbarco e forse dopo, anche quelle di respingimento.
Lucia Borghi Borderline Sicilia