Le loro nazionalità: Madagascar, Isole Comore, Egitto e Somalia. Testimoni affermano che i migranti, dopo essere stati messi alla porta del centro alle 20 circa, hanno vagato per pochi minuti per le strade di Pozzallo fino a quando un pullmino non si ha avvicinati e il conducente ha offerto loro un trasporto per lasciare la Sicilia.
Come denunciato nei giorni scorsi, anche a Catania, Palermo e Siracusa le autorità continuano a violare i diritti fondamentali e a consegnare i migranti nelle mani dei trafficanti pronti a speculare sulla loro pelle.
Riteniamo inaccettabile che il Ministero dell'Interno risolva il problema della carenza di posti in accoglienza adottando provvedimenti illegittimi contro potenziali richiedenti asilo e soggetti vulnerabili, discriminando migranti anche in ragione della loro nazionalità. Temiamo inoltre che tali prassi siano il risultato della creazione degli hotspot in Sicilia attraverso i quali le questure, coadiuvate da membri dell'agenzia europea Frontex, procedono alla selezione arbitraria tra potenziali richiedenti asilo e migranti economici, non meritevoli di tutela alcuna.
L'Italia, pur di apparire affidabile nel mantenere gli impegni presi a livello europeo, ancora una volta calpesta i diritti delle persone. Ancora una volta nel giorno di ricorrenza della strage di Lampedusa del 3 ottobre, le stesse istituzioni che rendono omaggio alle vittime si rendono autori di abominevoli violazioni dei diritti umani.
Borderline Sicilia Onlus