- DUE NOVEMBRE: RICORDARE LE VITTIME E CONTINUARE A MOBILITARSI
- L'ODISSEA CONTINUA DEI MIGRANTI IN ARRIVO: ANCORA ALLARMANTE LA SITUAZIONE DELL'ACCOGLIENZA IN TUTTA L'ISOLA
- NUOVI NAUFRAGI E SBARCHI. PER TROPPI E' SEMPRE SOLO "EMERGENZA"
- LA GRAVISSIMA SITUAZIONE DEI MINORI NON ACCOMPAGNATI: L'INEFFICIENZA DELL'ORGANIZZAZIONE CHE SI TRASFORMA IN VIOLENZA
- OSSERVATORIO RAZZISMO:LA PERICOLOSA DIFFUSIONE DI PREGIUDIZI E XENOFOBIA
- INFO E CONTATTI
DUE NOVEMBRE: RICORDARE LE VITTIME E CONTINUARE A MOBILITARSI
La
giornata del 2 novembre come occasione per
mantenere viva la memoria di tutti i defunti. Occasione per non
dimenticare chi non riesce a terminare il suo viaggio ed attivarsi ancora di
più nei confronti di chi parte e arriva oggi.
A
Catania, decine di migranti appena sbarcati, rimangono per settimane nella
struttura sportiva del Palaspedini. Una delegazione di parlamentari in visita
invoca l’intervento della Prefettura
mentre
attivisti operanti sul territorio denunciano da mesi l’inesistenza di un
coordinamento tra le prefetture e denunciano le condizioni inaccettabili in cui
questi migranti vengono abbandonati
Anche al centro Umberto I di Siracusa,
la convivenza di migranti che si trovano in fasi diverse della loro procedura
per richiesta di documenti, non permette spesso di strutturare un percorso di
inserimento adueguato,specialmente per chi è in Italia da mesi
NUOVI NAUFRAGI E SBARCHI, PER TROPPI E’ SEMPRE SOLO “EMERGENZA”
Intanto chi cerca una via di fuga trova spesso ancora la morte in mare. E’ del 31 ottobre la notizia dell’ennesimo naufragio di un barcone al largo delle coste libiche.Alcuni superstiti sbarcano a Pozzallo al limite della sopravvivenza
http://siciliamigranti.blogspot.it/2014/11/89-superstiti-arrivano-pozzallo.html
e
molti altri profughi li seguono nei giorni successivi, arrivando anche a Porto
Empedocle ed Augusta. Trasferimenti, respingimenti e sistemazioni precarie, in
centri dove dovrebbero trattenersi solo per le prime operazioni di identificazione,
ma finiscono per sostarvi intere settimane
Molto
critica rimane la situazione della prima e seconda accoglienza anche a Trapani.Nonostante
le promesse di nuove strutture, la mancanza di un sistema di accoglienza
strutturato, con ruoli e responsabilità definite, si manifesta dalla prima
assistenza in banchina ai migranti ripercuotendosi in tutto il loro percorso successivo,
in una continua violazione delle principali garanzie e diritti.
E
ancora oggi, la principale giustificazione data dagli attori istituzionali e
non, a tutto ciò, è il perenne “stato di emergenza”
LA GRAVISSIMA SITUAZIONE DEI MINORI NON ACCOMPAGNATI: L’INEFFICIENZA DELL’ORGANIZZAZIONE CHE SI TRASFORMA IN VIOLENZA
E’ancora
molto critica la situazione dei minori migranti. Gia’ da quest’estate il sistema
di accoglienza si è rivelato improvvisato e spesso inesistente, costringendo
giovani ragazzi a rimanere in sospeso tra continui trasferimenti e attese
In
molti casi non vengono garantite le tutele previste dalla legge e si lasciano
ragazzi giovanissimi, e spesso quindi più vulnerabili, abbandonati a sè stessi.
Pratiche gestionali che si trasformano in oppressioni quotidiane e violenza
strutturale nei confronti di chi non ha voce.
Ad
Augusta vengono chiuse le ex scuole Verdi, l’edificio fatiscente dove da aprile
vivevano un centinaio di minori in totale precarietà. Ma anche il loro
trasferimento in una nuova struttura non elimina le attese imputate all’ “emergenza”
OSSERVATORIO RAZZISMO: LA PERICOLOSA DIFFUSIONE DI PREGIUDIZI E XENOFOBIA
Il
radicamento di pregiudizi e idee razziste rimane purtroppo diffuso anche tra
chi è deputato all’ “accoglienza” ed al dialogo con i migranti, mettendo
seriamente a rischio in alcuni casi la loro possibilità di essere tutelati. Ne
è un esempio la situazione vissuta in un centro di prima accoglienza del
trapanese
Un
clima di ostilità fomentanto spesso da cittadini pronti a strumentalizzare il
fenomeno migratorio per evitare di affrontare le vere cause della “crisi”, ed
in grado di condizionare pesantemente l’opinione pubblica con feroci campagne
mediatiche e non. Succede a Scicli, dove un movimento locale raccoglie ben 700
firme contro l’apertura del centro Meditteranean Hope, un progetto di
accoglienza e solidarietà promosso dalle Chiese Valdesi e Metodiste
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