A LAMPEDUSA L’ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI OTTOBRE: OCCASIONE PER NUOVE MOBILITAZIONI
Ad un anno dalla strage del 3 ottobre 2013, le associazioni presenti a Lampedusa sottolineano l’importanza di ricordare per continuare l’azione di mobilitazione e denuncia sul territorio
Il
3 ottobre diventa l’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica non solo
in Italia
Ma al di là delle
commemorazioni ufficiali, una manifestazione si snoda per l’isola chiedendo
giustizia e impegno, non una sterile memoria
Soprattutto
in vista della futura ripresa delle attività del centro di accoglienza
sull’isola
L’AVVIO DELLE NUOVE OPERAZIONI MILITARI:MOS MAIORUM E TRITON
Dal 13 al 26 ottobre si attiva l’ operazione “Mos Maiorum”sponsorizzata da Frontex, che vede il coinvolgimento di tutte le forze di polizia europee. Posti di blocco, interrogazioni e potenziamento dei controlli per individuare i migranti “irregolari” presenti sul territorio
http://siciliamigranti.blogspot.it/2014/10/mors-maiorum-ordinanza-contro-i.html
nei centri di
accoglienza e detenzione per migranti si registra un aumento delle denunce e
testimonianze di pratiche vessatorie da parte della polizia per costringere i
migranti ad essere identificati
Nel frattempo,
l’opinione pubblica europea è focalizzata sull’inizio della missione Triton,
che dal primo novembre si sostituirà gradualmente a Mare Nostrum, diminuendo il
raggio di pattugliamento delle coste e prospettando l’angosciante aumento di
morti in mare
CONTINUANO
I NAUFRAGI E GLI SBARCHI
Non si arrestano i naufragi al largo delle coste libiche e nelle vicinanze di quelle italiane. A Marettimo, isola dell’arcipelago trapanese, un gruppo di migranti si aggrappa agli scogli in attesa di ricevere i soccorsi dopo aver visto affondare il proprio barcone
Non si arrestano i naufragi al largo delle coste libiche e nelle vicinanze di quelle italiane. A Marettimo, isola dell’arcipelago trapanese, un gruppo di migranti si aggrappa agli scogli in attesa di ricevere i soccorsi dopo aver visto affondare il proprio barcone
Centinaia di profughi
continuano intanto ad essere sbarcati nei porti di Catania, Messina, Augusta e
Pozzallo, nonostante le pessime condizioni metereologiche, raccontando storie
drammatiche. Molti di loro vengono trasferiti direttamente con voli charter
verso i centri del Nord Italia
LA SITUAZIONE PRECARIA E DIFFICILE
DELL’ACCOGLIENZA ISTITUZIONALIZZATA
Alla luce delle nuove operazioni militari, si rinforza la collaborazione tra le associazioni per un monitoraggio attento dei centri di accoglienza e detenzione
Alla luce delle nuove operazioni militari, si rinforza la collaborazione tra le associazioni per un monitoraggio attento dei centri di accoglienza e detenzione
Borderline Sicilia
visita il Cara e il Cie di Pian del Lago insieme ad una delegazione di
lasciateCIEntrare, verificando tutte le inadeguatezze strutturali di tale
centro
Anche al di fuori dal
CIE, tra i migranti accampati all’addiaccio, la situazione è quella di profughi
costretti ad un attesa infinita nella solitudine e nella speranza di poter
regolarizzare la loro posizione e vivere una vita dignitosa
Non sono migliori le
condizioni dei minori migranti all’ex scuole verdi di Augusta, costretti a
vivere anche per mesi in una struttura inadeguata nonostante la legge
garantisca loro ben altri diritti
Anche i centri di prima
e seconda accoglienza del palermitano, monitorati con grande attenzione da
Borderline Sicilia, rivelano condizioni di completo abbandono, isolamento
territoriale, impossibilità di ricevere spiegazioni sui propri diritti e doveri
e totale incomunicabilità con le istituzioni, inseriti in un sistema di
cosiddetta accoglienza in cui non hanno voce
La stessa Caritas di
Palermo si trova tra mille difficoltà a gestire continui flussi di migranti,
constatando i limiti di un’accoglienza improvvisata e basata spesso solo sulla
buona volontà degli operatori, quando l’importanza della situazione richiederebbe
inderogabilmente anche professionalità e competenza
Fortunatamente, in
mezzo a tanta disperata disorganizzazione, non mancano i risultati di buone
pratiche quotidiane. A Palermo, una giovane profuga eritrea riesce a
riabbracciare suo figlio dopo 5 mesi, uscendo da un grave stato di shock e
depressione grazie all’aiuto della mediatrice culturale e dell’equipe di
Caritas
OSSERVATORIO RAZZISMO: ANCORA CASI DI
SFRUTTAMENTO, RACKET E XENOFOBIA
Continuano purtroppo a verificarsi gravi episodi di sfruttamento. Nelle campagne del ragusano e del vittoriese, le storie di abusi e ricatti narrate da alcune giovani Rumene, portano alla luce un sistema di violazioni ben radicato nel territorio, che una rete di associazioni e società civile si adopera di contrastare e far uscire dal silenzio
Continuano purtroppo a verificarsi gravi episodi di sfruttamento. Nelle campagne del ragusano e del vittoriese, le storie di abusi e ricatti narrate da alcune giovani Rumene, portano alla luce un sistema di violazioni ben radicato nel territorio, che una rete di associazioni e società civile si adopera di contrastare e far uscire dal silenzio
Estorsioni e ricatti
esistono però anche per un misero posto letto in strada. E’ il caso di molti
migranti di Catania, che non hanno trovato alloggio in centri d’accoglienza
istituzionali e devono disputarsi ogni mezzo di sostentamento, spesso con altri
cittadini stranieri, compreso il pezzo di asfalto su cui coricarsi la notte
Manifestazioni di
intolleranza e chiusura si incontrano anche a livello locale, dove le campagne
mediatiche di psicosi da ebola iniziano a mostrare le loro nefaste conseguenze.
A Pozzallo un gruppo di genitori contesta l’iniziativa che porta in una scuola
gli immigrati alloggiati nel CSPA, per paura di eventuali contagi
NOVITA’ ED EVENTI
Borderline Sicilia
candidata nel campo dell’immigrazione al premio nazionale “Cultura della
Pace-Città di san Sepolcro”
Prende vita il
progetto “Watch The Med Alarm Phone”.Dal 10 ottobre è attiva la rete telefonica
trasnazionale per emergenze in mare e respingimenti
La Corte per i
diritti umani di Strasrburgo condanna Italia e Grecia per la violazione di
diritti fondamentali. Il buon esito di una lotta contro i respingimenti
automatici, perseguita con tenacia dal 2008 da un gruppo di attivisti
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