sabato 23 agosto 2014

Catania, migranti sbarcati e portati al Palaspedini

Il pattugliatore Foscari della Marina Militare è arrivato intorno alle otto di questa mattina al porto di Catania per portare a termine l’ennesimo sbarco di questi ultimi mesi. A differenza dei più recenti arrivi, però, questa volta i 196 migranti a bordo sono per la maggior parte uomini di origine sub sahariana (Mali, Gambia e Nigeria); si contano solo dieci donne, di cui una incinta, e nessun bambino. Il vice questore di Catania, l’unico a rendersi disponibile a rilasciare qualche breve dichiarazione, rimane vago sulla presenza di minori non accompagnati. “Dovrebbero essercene”,dice, “ ma non sappiamo ancora quanti”.

 Il soccorso messo in atto dalla Marina italiana sarebbe il risultato di due operazioni di salvataggio su due barconi rinvenuti, rispettivamente, a 40 e a 60 miglia dalle coste libiche.Le operazioni di sbarco si svolgono come di consueto: i migranti che scendono dalla passerella vengono prima fotografati con il numero identificativo e poi condotti verso i tendoni della Croce Rossa, dove si distribuiscono merendine, succhi di frutta e calze di spugna, dato che la maggior parte delle persone soccorse è scalza. Ad alcuni altri vengono anche offerte delle tute bianche in sostituzione dei vestiti logori che indossano. Un ragazzo scende dalla scaletta con difficoltà, non riesce a camminare, cerca di attrarre l’attenzione di un volontario della Protezione Civile indicando il suo piede nudo. Viene soccorso con un sedia a rotelle e condotto vicino all’ambulanza. Sembrerebbe che i feriti siano due in totale, nessuno grave.Appena arrivo al porto di Catania, alle 10 circa, noto tre bus arancioni del Comune parcheggiati sulla banchina. Uno di questi è già pieno a metà e pian piano vi si aggiungono le persone che lasciano il pattugliatore: il caldo è soffocante, i ragazzi restano stipati fino alle 11.30 quando, a sbarco ultimato, le porte finalmente si chiudono. Poliziotti, Protezione Civile e Guardia di Finanza mi confermano quella che ormai da tempo è la consueta destinazione: il Palaspedini di Catania. Secondo quanto riportato dalle Forze dell’ordine, infatti, al palazzetto dello sport si procederà con l’identificazione dei migranti, che saranno poi condotti al Cara di Mineo.

Beatrice Gornati
Borderline Sicilia Onlus