lunedì 4 agosto 2014

CALTAGIRONE: CHIUDE VILLA MONTEVAGO. I MINORI STRANIERI TRASFERITI A ISPICA E PORTOPALO

ilsettemezzomagazine.it - Se ne sono andati di notte come di notte erano arrivati. Alle 21.45 del primo agosto il centro di prima accoglienza per minori stranieri non accompagnati di Villa Montevago a Caltagirone ha chiuso i cancelli. La struttura è stata evacuata e i minori ospiti trasferiti nei centri della cooperativa “La Forza della Vita” di Ispica e di Portopalo. Ma mentre il 3 maggio i cinque pullman con i 245 minori erano scortati dalla polizia, il primo agosto i due pullman più un pulmino più piccolo non hanno avuto nessuna scorta.
In questi quattro mesi il numero dei minori si è ridotto a circa un centinaio. Quelli che avevano un contatto di amici o parenti se ne sono andati senza attendere la lentezza della burocrazia italiana. Tra le prime ad andar via le quattro ragazze di cui una incinta. Sono partite nei primissimi giorni dopo l’arrivo a Caltagirone. È rimasto chi non ha nessuno a cui far riferimento, in attesa di documenti che non arrivano mai. Più volte i ragazzi avevano chiesto di essere trasferiti. Ma più che di un trasferimento dovuto alle recenti proteste, sembra che le motivazioni siano riconducibili a una decisione interna alla cooperativa. Alcuni soci sono usciti dalla “Forza della vita” e hanno fondato una nuova cooperativa dal nome “La vita è adesso” che mantiene la struttura di Caltagirone ma non la tutela dei minori. È singolare che ci si ispiri sempre al titolo di una nota canzone. Pertanto “La Forza della Vita” ha trasferito i minori nel centro di Ispica, una struttura di circa 98 posti letto aperta una decina di giorni fa in contrada Cozzo Catalano sulla provinciale Ispica-Marina di Marza, e in quello di Portopalo, con una capienza di circa 63 posti letto, allocato in un B&B.
Il trasferimento è stato comunicato ai ragazzi intorno alle 2.30 del pomeriggio. In poche ore hanno dovuto raccogliere tutti gli effetti personali preparare lo zainetto, dono di “Save the Children”, in quanto la partenza era annunciata intorno alle 17. 30. La nuova destinazione non è stata comunicata subito. Ciò ha provocato sconforto e timore, ma anche la speranza che fosse stata accolta la loro richiesta di essere trasferiti altrove, ma fuori dalla Sicilia, a Milano o a Roma, da dove è più facile poter espatriare in Europa. Dopo qualche ora di attesa, gli è stato finalmente comunicato che le nuove destinazioni sarebbero state Ispica, Portopalo o Modica. Quando i ragazzi hanno saputo che sarebbero rimasti in Sicilia si è diffuso il malumore e creata tensione. Uno di loro ci ha detto: «Portopalo is no good, is worse than Montevago». Portopalo non va bene, è peggio di Montevago. Probabilmente le informazioni gli sono state date da degli amici. A Portopalo infatti il 10 giugno scorso una protesta dei migranti ha provocato la violenta reazione di parte della popolazione con una fitta sassaiola e l’intervento delle forze dell’ordine. E le immagini dei disordini hanno fatto il giro del web. Nulla di strano dunque che nei ragazzi ci fosse la preoccupazione di finire in un ambiente ritenuto ostile.
Presto i ragazzi sono stati raggiunti dagli amici che hanno conosciuto in questi mesi di permanenza a Caltagirone. Molti di loro hanno prestato servizio di volontariato nel centro e hanno stretto forti legami di amicizia. La notizia ha colto tutti di sorpresa. Si stava preparando per lunedì 4 la festa del cioccolato. Gli abbracci di addio non si vogliono sciogliere e le lacrime scorrono abbondanti sui loro visi. I più insofferenti per il trasferimento sono i minori che frequentavano il vicino campetto di calcio. In questi mesi hanno partecipato con successo a vari tornei e qualcuno si è pure distinto. Prossimamente c’era persino in programma un’esibizione con la Primavera calcio del Catania. Il trasferimento tronca d’un tratto i loro sogni di riscatto. Solo con la promessa di un possibile ritorno a Caltagirone li si è convinti a partire.
Mary Finocchiaro e Graziella Pisana della “Forza della Vita”, giunte a Caltagirone per coordinare le operazioni, cercano di rassicurare sulle nuove destinazioni. «Quando volete veniteci a trovare», afferma Graziella Pisana che è responsabile del centro per minori non accompagnati della “Forza della Vita” di Modica.
Dopo un’attesa snervante, finalmente i pullman arrivano alle 21.15. Si rinnovano gli addii, i pianti e gli abbracci. Alle 21.45 i pullman si mettono in moto e lasciano villa Montevago. Quale sarà il futuro della struttura? In una recente intervista il responsabile calatino del centro Nicola Alberghina ci aveva prospettato la possibilità di un cambio di destinazione d’uso della struttura dai minori ai bambini.