sabato 7 giugno 2014

Immigrazione, 4000 arrivi in 36 ore. Sos accoglienza da tutta la Sicilia

La Repubblica - Il flusso è incessante e le strutture di accoglienza sono al collasso. Il sindaco di Porto Empedocle e quello di Catania lanciano l'allarme e sollecitano un'azione più incisiva del governo e della Ue. Sono oltre 4000 gli immigrati arrivati in Sicilia nelle ultime 36 ore. E dopo i 2500 salvati ieri, è stata un'altra giornata complicata per i militari impegnati nelle operazioni di ricerca e recupero dei barconi in difficoltà. Gli ultimi immigrati sono stati tratti in salvo questa sera dalla nave Bergamini del contingente Mare Nostrum:  453 persone, tra cui 24 donne e 37 minori. 
La Guardia costiera era già intervenuta in precedenza per salvareo quasi 700 persone in due diverse operazioni nel Canale di Sicilia, nelle acque antistanti Lampedusa, a circa 40 miglia dalla costa. Il primo intervento è stato effettuato da una motovedetta, che ha salvato 94 migranti successivamente trasbordati sulla nave Diciotti. Sulla stessa unità sono stati fatti salire altri 580 migranti, salvati da tre motovedette sempre della Guardia costiera di Lampedusa. Un altro barcone con circa 400 migranti è stato individuato da un'altra motovedetta della Guardia costiera grazie alla segnalazione di un peschereccio italiano.
Ma l'ondata di sbarchi favorita dal bel tempo mette in crisi le strutture di accoglienza di tutta l'isola: a Porto Empedocle (guarda le immagini) il sindaco Calogero Firetto lancia l'allarme: "Siamo radicalmente fuori controllo, in un dramma disumano. Le chiacchiere si sprecano, la credibilità delle istituzioni europee e dei governi è vacillante. Ormai siamo di fronte a numeri insopportabili". Secondo Firetto anche la Sicilia sta diventando intollerante verso gli immigrati (#Vivavoce / Ascolta l'audio).Stamattina è giunta poco prima delle 9 al porto di Catania la nave Peluso della Guardia costiera con a bordo 266 migranti, compresi 30 minori e 19 donne. Erano stati soccorsi ieri durante una traversata a bordo di un barcone in difficoltà nel Canale di Sicilia. Anche il sindaco di Catania, Enzo Bianco, interviene per chiedere aiuto: "I Comuni allo stremo non sono più in grado di fronteggiare un'emergenza di così vaste proporzioni e lo sforzo va distribuito sul territorio nazionale. Chiediamo al governo nazionale di dichiarare lo stato d'emergenza. Inoltre, con la presidenza di turno, chiediamo di invitare tutti i Paesi dell'Unione ad attuare il pattugliamento costante del Mediterraneo con le relative operazioni di soccorso e assistenza. La Sicilia rappresenta il confine dell'Europa, non soltanto dell'Italia".
Oggi è approdata ad Augusta, in provincia di Siracusa, la nave San Giorgio della Marina militare, con 1.251 immigrati soccorsi tra giovedì e ieri, nell'ambito dell'operazione "Mare Nostrum". Ed è arrivata a Palermo la corvetta "Sfinge" con a bordo 367 migranti, 52 dei quali sono minori non accompagnati.
Trapani

Si è chinato a baciare per tre volte la terra non appena sbarcato al porto di Trapani dal mercantile "Jigawa" - battente bandiera moldava - che, nella notte tra giovedì e venerdì lo ha soccorso, a circa 120 miglia a sud di Lampedusa, insieme ad altri 190 migranti provenienti dall'Africa subsahariana. A lanciare l'sos, con una chiamata al comando generale della Capitaneria di Porto di Roma da un cellulare satellitare, erano stati gli stessi migranti che stavano cercando di raggiungere le coste siciliane a bordo di due gommoni. I nuovi arrivati, 176 uomini, 11 donne, di cui una incinta, 3 neonati e un minore non accompagnato, sono in buono stato di salute e saranno ospitati nelle strutture di accoglienza del territorio trapanese, dove, nelle ultime ore è stato aperto un altro centro. Salgono così a 27 le strutture che, a oggi, accolgono nel trapanese 2100 migranti a cui si sommano i circa 400 ospiti dei centri Sprar e i 50 extracomunitari reclusi al Cie di Milo. "In queste ore - ha detto il prefetto Leopoldo Falco, al porto per coordinare la macchina dei soccorsi  -  l'ondata dei nuovi arrivi è imponente. I mercantili che soccorrono i migranti non possono andare oltre la Sicilia e i ponti aerei non ci sono. La nostra Regione come al solito lavora per tutti e anche Trapani sta facendo la sua parte". Ancora una volta il Prefetto si è soffermato sull'aspetto di criticità legato alla presenza di un'unica Commissione per il riconoscimento dello status di rifugiato. "Per gli immigrati  -  ha detto - i tempi di attesa sono in media di oltre un anno e questo è inaccettabile, servirebbe almeno una seconda commissione e fino a quando non otterremo questo risultato avremo le giuste proteste dei migranti". (Testo e foto di Maria Emanuela Ingoglia)