lunedì 5 maggio 2014

NEWSLETTER Siciliamigranti - aprile 2014

- E’ sempre “Emergenza”: tra retorica e realtà 
  • Gli arrivi di aprile nei porti siciliani 
  • Riprende la strategia della paura 
  • Il sistema emergenziale dell’accoglienza che fa morire 
  • L’ultimo ritrovato di Alfano: l’hub di Mineo 
- A Borderline Sicilia il Premio Alexander Langer 2014

E’ SEMPRE “EMERGENZA”: TRA RETORICA E REALTÀ
Nel mese di aprile si è registrato un notevole e prevedibile incremento del numero di migranti giunti sulle coste siciliane. In migliaia sono arrivati nei porti della Sicilia Orientale e in virtù dell’operazione Mare Nostrum, il porto di Augusta si è confermato snodo principale
Altrettanto importante è stato il flusso di arrivi registrato nei porti di Pozzallo (Ragusa) e Porto Empedocle (Agrigento)
Ma in alcuni casi si è fatto anche ricorso ai porti di Messina e Catania

Di fronte a tali numeri e soprattutto in vista delle elezioni europee in programma a fine maggio è tornata prepotentemente al centro del dibattito pubblico la “questione immigrazione”.
Purtroppo tale dibattito, e relativo lessico, appaiono nuovamente inscritti in una cornice emergenziale. Le dichiarazioni del ministro Alfano, di maroniana memoria, relative alle 300/600 mila persone in attesa di transitare per il Mediterraneo, rispolverano la vecchia strategia della paura

Oltre alla retorica, si continua a registrare una prassi emergenziale messa in atto in Sicilia per far fronte all’accoglienza dei migranti in arrivo che sta generando una condizione, stavolta reale, di emergenza.
Il “sistema” di accoglienza dei richiedenti asilo italiano da sempre deficitario, caotico e frammentato appare oggi definitivamente disintegrato. Nell’universo siciliano dell’accoglienza si confondono e sovrappongono centri governativi, centri SPRAR, centri di smistamento e centri di accoglienza straordinari la cui gestione è delegata alle prefetture locali
La stragrande maggioranza delle strutture è sovraffollata e le condizioni di accoglienza sono palesemente inferiori agli standard minimi sanciti nella direttiva accoglienza e recepiti nell’ordinamento italiano
Vi sono, seppur rare, delle positive eccezioni

La gestione improvvisata degli arrivi e dei trasferimenti è costata la vita a Ebrima Jaiteh, un ragazzo del Gambia giunto al porto di Augusta l’11 aprile e trasferito, nonostante le precarie condizioni di salute, al centro di prima accoglienza Umberto I di Siracusa

Isolato e immerso nella piana di Catania vi è poi il CARA di Mineo, al centro di nuove polemiche:
vecchie abitudini propagandistiche:
ma che resta sempre un ghetto inammissibile in cui quattromila persone attendono da mesi/anni la convocazione da parte della Commissione territoriale:
L’ultima “polemica”, al momento solo accennata ma che sicuramente esploderà, è legata all’idea di sfruttare l’ampliamento dei posti SPRAR per trasferire tutti i richiedenti asilo attualmente ospiti a Mineo. Ciò consentirebbe di utilizzare l’ex residence degli Aranci come hub dove “accogliere” i migranti immediatamente dopo gli sbarchi. Come affermato dal Ministro Alfano nella seduta del 16 aprile alla Camera dei Deputati “si sta sperimentando un'inedita tipologia di struttura – una sorta di hub – concepita come base logistica ampia, di primo ingresso, nella quale effettuare, tra le altre attività, l'identificazione, il fotosegnalamento, il triage sanitario, l'informazione legale del migrante. Tutto in questo hub.”

Per dirla con un proverbio “al peggio non c’è mai fine”.



A BORDERLINE SICILIA ONLUS IL PREMIO INTERNAZIONALE ALEXANDER LANGER 2014
Il premio annuale dedicato alla memoria di Alexander Langer http://www.alexanderlanger.org/it/1
è stato assegnato per il 2014 all’associazione Borderline Sicilia Onlus

che desidera dedicarlo “alla trasparenza e alla verità, allo sforzo di noi tutti e tutte di rivelare le cose e non tacere nella lotta per i diritti umani”.


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