- che venga
riconosciuta la protezione umanitaria a tutti i punjabi, (richiesta già fatta a
novembre , vedi http://siciliamigranti.blogspot.it/2013/11/caltanissetta-proteste-pacifiche-dei.html),
- che venga evitata
l’accoglienza nel CARA a tutti i richiedenti asilo provenienti dal Punjab,
visto l’alto numero di dinieghi da parte della Commissione: preferiscono non fare
ingresso nel CARA piuttosto che rimanervi chiusi dentro per 12 mesi, inutilmente.
- che i tempi di
attesa della Commissione siano di massimo 6 mesi (ovvero entro i termini
stabiliti dalla legge).
Solo quest’ultima
richiesta ha trovato riscontro, così è stato loro garantito che la Commissione
lavorerà 4 giorni a settimana con un ritmo tale da assicurare circa 70
audizioni al mese e dimezzare così i tempi di attesa. Tuttavia le altre due
richieste avanzate esprimono la percezione di una discriminazione dovuta alla
loro provenienza, poichè, a loro avviso, la Commissione non prenderebbe in
seria considerazione la loro domanda di asilo perché si ritiene che il Pakistan
non sia un paese interessato da una crisi umanitaria.
Sono effettivamente
numerosi i dinieghi delle Commissioni territoriali alle domande di asilo dei
richiedenti asilo provenienti dal Pakistan, nonostante il Paese ( e in
particolare il nordovest ) sia da anni martoriato dalla violenza dei gruppi
terroristici che tengono in scacco interi villaggi e dagli attacchi dei droni
degli Stati Uniti che, in nome della lotta al terrorismo, continuano a fare
vittime civili, nella completa non curanza del diritto internazionale e
violazione dei diritti umani.
Giovanna Vaccaro
Redazione Borderline Sicilia Onlus