Ancora una rivolta al CIE di Pian del Lago di Caltanissetta, durante la
notte del 15 ottobre scorso. Dopo uno scontro con il corpo di guardia, sono 20
le persone che hanno tentato la fuga e 10 quelli che sono state poi riprese.
Dopo 15 anni di gestione Albatros, e dopo le numerose proroghe seguite
alla scadenza della Convenzione , dal primo di ottobre la gestione del Centro è
passata alla Cooperativa Auxilium. Alcuni migranti che incontrati all’uscita del
Centro ci hanno detto che la qualità del cibo è migliorata. Rimane però la
medesima forma di pocket money: 2,50
euro ,caricati quotidianamente in una chiavetta utilizzabile solo nei
distributori presenti nella struttura. Qualcuno degli ospiti, pur di poter disporre
di un po’ di contanti, utilizza la chiavetta per comprare dei pacchetti di
sigarette, per poi rivenderle ad un prezzo inferiore agli abitanti della città.
Da tre settimane non si è registrato nessun nuovo collocamento presso il
Centro, perché non ci sono più posti e l’attesa per essere identificati dura
quasi un mese. L’ufficio immigrazione
della Questura ( che si trova all’interno del centro) ha denunciato mesi fa di
essere sotto organico e di non essere nelle condizioni di far fronte al numero
di richieste. A oggi nulla sembra essersi mosso e le conseguenze delle
inefficienze amministrative le pagano sempre loro, i migranti, per i quali è
diventato un lusso anche essere foto-segnalati e accedere alla la procedura per
la richiesta di protezione internazionale.
Migranti davanti l'Ufficio Immigrazione |
Sono 200 le persone che vivono accampate fuori da Pian del
Uno degli accampamenti a Pian del lago |
Negli accampamenti le persone vivono in condizioni inaccettabili: la situazione
igienica è allarmante, non c’è acqua potabile ne’ elettricità, non ci sono
bagni ne’ docce. I migranti sono arrabbiati , esasperati e preoccupati per l’inverno.
C’è chi è già pentito di essere venuto in Europa, chi invece non smette di
sperare che a qualcosa sia servito. Sono tutti migranti senza permesso di
soggiorno che vorrebbero richiedere la protezione internazionale e ricevere
accoglienza dal governo italiano. Provengono dal Pakistan, Afghanistan, Mali,
Somalia, Eritrea, e la maggior parte di loro ha poco più di 20 anni.
Da circa 2 settimane, 40 dei migranti che da mesi vivevano negli
accampamenti hanno trovato alloggio
presso una struttura sita nel centro della città, gestita da un prete con il
quale la Prefettura ha attivato una convenzione, tramite il Comune. Nonostante questo ripiego, il numero degli
“accampati” ha raggiunto nuovamente le 200 unità nel giro di pochi giorni. Ma c’è
chi sostiene che, anche se si trovasse alloggio a tutti i duecento migranti
rimasti fuori, nel giro di pochi giorni ci sarebbero centinaia di persone
accampate fuori Pian del Lago, a causa del passaparola messo in atto fra i
connazionali.
In questi giorni, anche con il prezioso aiuto di alcuni volontari,
Borderline Sicilia sta provvedendo a fare una mappatura di tutte le
associazioni della città per poterle sensibilizzare al problema e coinvolgerle
in attività di supporto e sostegno.
Anche da Caltanissetta arriva la dimostrazione di come il sistema di
accoglienza italiano non è per niente adeguato a far fronte alle esigenze della
popolazione immigrata che desidera accedere al diritto d’asilo.
La Redazione di Borderline Sicilia Onlus