lunedì 18 marzo 2013

Report da Salina Grande

Nonostante la fine dell'Emenrgenza umanitaria "Nord Africa" che ha comportato, a partire dallo scorso 28 febbraio 2013, la chiusura delle cosiddette "strutture ponte" prefigurando un futuro incerto per molti rifugiati e richiedenti asilo, la situazione nel Centro di Accoglienza per i Richiedenti Asilo (CARA) di Salina Grande si presenta apparentemente tranquilla.
Il clima di forte tensione che aveva caratterizzato il centro durante tutto lo scorso 2012 sembra, a prima vista, più disteso sebbene permangano diversi esponenti delle forze dell'ordine (militari, guardia di finanza e carabinieri) che circolano all'interno del cortile del centro di accoglienza.
Il centro è pieno ma non sovraffollato come l'anno scorso, quando gli ospiti erano alloggiati persino nella palestra a causa del costante arrivo di nuovi rifugiati e richiedenti asilo.
La maggioranza dei richiedenti asilo risulta provenire dall'Africa subsahariana, abbiamo incontrato prevalentemente somali ed eritrei, provenienti dalle coste libiche e approdati a Lampedusa. I colloqui con la Commissione Territoriale per le persone provenienti da Somalia ed Eritrea risulta essere molto celere e, di fatti, i ragazzi con cui parliamo ci riferiscono di essere stati dichiarati rifugiati politici dopo "soli" quattro mesi dal loro arrivo e permangono nella struttura solo poichè in attesa dei documenti.
Sebbene ci venga riferito che la mensa struttura sia stata finalmente dotata di tavoli e sedie per poter consumare il pasto tutti insieme, persistono le preoccupazioni sulla totale assenza di corsi di lingua italiana, corsi di formazione e la totale incertezza che ciò comporta per il futuro di tutti i rifugiati che si accingono ad uscire dal CARA, affacciandosi alla loro nuova vita in Italia totalmente impreparati e privi di mezzi di sostentamento o più semplicemente delle competenze linguistiche necessarie ad affrontare le numerose sfide che caratterizzano la nuova società di accoglienza.


Diana Pisciotta per Siciliamigranti