sabato 1 settembre 2012

Newsletter SICILIAMIGRANTI - Agosto 2012

· Riprendono gli arrivi di migranti a Lampedusa. Una morte eccellente risveglia l’interesse della politica per le morti in mare
· Le denunce delle ONG: HRW lancia allarme nuova mattanza di migranti nel Mediterraneo, Save the Children denuncia la lentezza dei trasferimenti dei minori da Lampedusa
· Ancora fughe, rivolte e arresti nel CSPA di Pozzallo
· Consegnato al CERD rapporto sui fenomeni di incitamento all’odio razziale. Dati allarmanti
· Osservatorio sulle violazioni del diritto di difesa: la prova di un respingimento illegittimo dal porto di Palermo



Riprendono gli arrivi di migranti a Lampedusa. Una morte eccellente risveglia l’interesse della politica per le morti in mare
Nel mese di agosto si sono registrati nuovi arrivi sull’isola di Lampedusa. Dopo il salvataggio in mare di 150 migranti da parte di un peschereccio mazarese su richiesta della Guardia Costiera, avvenuto lo scorso primo agosto http://www.siciliamigranti.blogspot.it/2012/08/lampedusa-soccorso-da-peschereccio.html e del soccorso di una imbarcazione con a bordo 100 persone a circa 60 miglia da Lampedusa http://www.siciliamigranti.blogspot.it/2012/08/soccorso-lampedusa-e-pozzallo.html,  tra il 17 ed il 19 agosto sono giunti sull’isola delle Pelagie circa 460 persone http://www.lampedusaonline.com/lampedusa-soccorsi-460-migranti/ http://www.siciliamigranti.blogspot.it/2012/08/nuovi-arrivi-sulle-coste-di-lampedusa-e.html
Mentre lo scorso 23 agosto la Marina militare italiana traeva in salvo 77 migranti naufragati a circa 70 miglia dalle coste siciliane, nelle stesse ore giungevano 70 migranti direttamente sul molo commerciale di Lampedusa http://www.siciliamigranti.blogspot.it/2012/08/arrivati-circa-70-persone-lampedusa-e.html
In totale si registrano quasi 900 presenze transitate sull’isola di Lampedusa nelll’agosto del 2012, dato non significativo rispetto ai numeri degli anni precedenti, ma occasione per l’ex ministro Roberto Maroni di gridare all’ennesima “invasione” , suggerendo formule già sperimentate come i respingimenti alla frontiera http://www.lettera43.it/politica/lampedusa-maroni-bisogna-respingerli_4367561841.htm
Nelle stesse ore il ministro alla cooperazione internazionale Riccardi ha dichiarato il proprio rammarico per la morte eccellente dell’atleta olimpionica somala Saamiya, avvenuta nel marzo del 2012 su una carretta del mare nel tentativo di raggiungere le coste italiane, sottolineando come ad ogni modo gli sbarchi siano in diminuzione rispetto agli anni precedenti. http://www.lettera43.it/politica/riccardi-a-lampedusa-sulla-tomba-di-saamiya_4367562887.htm
Al di là delle questioni di forma, il contenuto dei due ministri appare simile nella sostanza: il punto di vista rimane quello del numero degli arrivi, senza un minimo interesse per il numero di persone che partono dal nord Africa affrontando la traversata del Mediterraneo che in Europa non arriveranno mai.
A tenere il conto delle morti in mare ci pensa Gabriele Del Grande sul blog “fortresseurope” http://fortresseurope.blogspot.it/2012/04/ragazzi-di-tunisi-dispersi-al-largo-di.html, mentre dei respingimenti in mare da parte di Frontex, non si hanno notizie ufficiali, nonostante l’attività dell’agenzia internazionale sia attualmente in corso su tutto il Mediterraneo.

Le denunce delle ONG: HRW lancia allarme nuova mattanza di migranti nel Mediterraneo, Save the Children denuncia la lentezza dei trasferimenti dei minori da Lampedusa
Mentre la politica italiana si limita a presentare bilanci consuntivi ottimistici sugli arrivi in mare, Human Rights Watch, oltre a pubblicare una serie di raccomandazioni volte a migliorare le formule di salvataggio in mare dei migranti/naufraghi http://www.hrw.org/node/109494, avverte dell’imminente prossima ondata migratoria proveniente dalla Siria, dove il conflitto interno scoppiato diversi mesi fa sta producendo migliaia di profughi pronti ad intraprendere viaggi della speranza pur di raggiungere l’Europa. “L'Unione europea, da parte sua, sta sviluppando un nuovo sistema di sorveglianza europea delle frontiere esterne, il cosiddetto Eurosur: prevede il salvataggio in mare come obiettivo principale, ma, secondo l'associazione per i diritti umani, non racchiude linee guida specifiche o procedure per far sì che l'obiettivo sia raggiunto.” http://espresso.repubblica.it/dettaglio/migranti-la-mattanza-in-arrivo/2189224
Con un comunicato stampa il 29 agosto 2012 Save the Children, presente a Lampedusa come partner del progetto Praesidium, ha denunciato le inadeguate e precarie condizioni di accoglienza degli 80 minori finora presenti presso il CSPA di Lampedusa, accusando le autorità della lentezza dei trasferimenti dall’isola alla terra ferma.
Dopo gli ultimi trasferimenti di migranti, avvenuti il 27 ed il 31 agosto 2012 con il traghetto di linea per Porto Empedocle, il numero di minori presenti presso il CSPA di Lampedusa si è ridotto a circa 30 ragazzi.


Ancora fughe, rivolte e arresti nel CSPA di Pozzallo.
Gli stessi episodi di fughe e rivolte, e i conseguenti arresti, continuano a verificarsi puntualmente all’interno del CSPA, sito nell’hangar del porto di Pozzallo. Erano appena stati ultimati dei lavori di ristrutturazione, che il centro ha subito ripreso a funzionare come centro di detenzione per i cittadini nordafricani in attesa di rimpatrio, pur non essendo un centro di detenzione. In particolare l’ultimo episodio ha visto protagonisti un gruppo di tunisini sbarcati a Lampedusa e trasferiti a Pozzallo, che hanno reagito con una protesta alla notizia dell’imminente rimpatrio. Rimpatri che avvengono in modo arbitrario e collettivo, privando i migranti di incontrare avvocati ed associazioni.

Consegnato al CERD rapporto sui fenomeni di incitamento all’odio razziale. Dati allarmanti.
Il 28 agosto 2012, nell’ambito della thematic discussion del Comitato per l’eliminazione della discriminazione razziale dell’ONU, è stato presentato un rapporto sui fenomeni di incitamento all’odio razziale nel discorso pubblico mediatico e politico in Italia. Il rapporto è stato redatto da un network di associazioni, a cui ha partecipato anche Borderline Sicilia Onlus, guidato dall’Unione forense per i diritti umani, nell’ambito del progetto “Enhancing Italy’s civil society participation to international bodies decision making”, finanziato da Open Society Foundation.
I risultati del rapporto sono preoccupanti e, purtroppo, confermano l’esistenza di tutte le violazioni  e gli abusi subiti dai migranti, che le associazioni come la nostra, da tempo denunciano.
Leggi l’intero rapporto

Osservatorio sulle violazioni del diritto di difesa: la prova di un respingimento illegittimo dal porto di  Palermo.
Registriamo l’ennesimo caso di provvedimento delle autorità del tutto illegittimo. Nella fattispecie si è trattato di un respingimento nei confronti di un cittadino tunisino che, al rientro in Italia, è stato respinto in Tunisia, pur vivendo e lavorando nel nostro paese da anni, ed avendo in Italia ad attenderlo una figlia e una moglie incinta. E, come sempre accade in questi casi, si tratta di provvedimenti che hanno ricadute pesantissime, spesso irreversibili, sulla vita delle persone che li subiscono. L’unico aspetto positivo della vicenda è il fatto che un bravo avvocato della sezione siciliana dell’Asgi è riuscito ad impugnare l’atto amministrativo e che il Giudice di Pace di Palermo l’ha poi annullato. Ma la vicenda è ancora aperta e M. A . si trova ancora in Tunisia.
Per capire meglio quello che è successo, abbiamo intervistato l’avv. Gaetano Pasqualino del foro di Palermo, membro dell’Asgi.
“Ci puoi spiegare perchè si è trattato di un respingimento illegittimo?”
“Il sig. M.A., in Italia dal 2005, titolare di un permesso di soggiorno per lavoro subordinato presso la questura di Trapani, attendeva da quasi un anno il rinnovo. Qualche mese fa aveva ricevuto dalla questura di Trapani una lettera ex art. 10 della l. 241/90, con cui si chiedeva la produzione del C.U.D. e del certificato di residenza. La lettera non era tradotta e non afferrandone il senso, M.A. non aveva prodotto la documentazione richiesta. Nel frattempo è dovuto tornare in Tunisia urgentemente per un lutto e, rientrando a Palermo il primo luglio scorso, è stato sottoposto a degli accertamenti prima di scendere dalla nave. A seguito di questi ultimi, è emerso che a giugno era stato deciso il rigetto del rinnovo del permesso di soggiorno per mancanza del C.U.D. e della residenza, ma non gli era stato notificato nulla. Così le autorità hanno deciso di farlo sulla nave, notificandogli contestualmente il respingimento e la richiesta di affidamento al comandante della nave (il tutto sempre e solo in italiano). M. A. è stato costretto a rimanere per una settimana a bordo della nave prima di essere riportato in Tunisia. Tramite il consolato tunisino per l’autentica della firma, ho impugnato il provvedimento, in quanto M.A è coniugato con una cittadina tunisina residente in Italia in stato di gravidanza e con una figlia piccola. L’art. 19 del testo unico vieta il respingimento e l’espulsione delle donne in stato di gravidanza, e tale divieto è stato esteso dalla Corte Costituzionale anche ai mariti. Il Giudice di Pace di Palermo sulla base di questa motivazione ha annullato il provvedimento di respingimento.”
“Qual’è la situazione adesso? Ci saranno altre vie legali da percorrere?”
“ M. A. è ancora in Tunisia, e la moglie, che ha perso il bambino che aspettava, si trova in un centro d’accoglienza insieme alla figlia. E’ molto probabile che M. A. abbia perso anche il lavoro di pescatore che aveva, se il datore di lavoro non accetterà di poter giustificare quest’assenza prolungata, pur non dipendendo da lui. L’impossibilità del rientro è data dal provvedimento di rigetto del rinnovo del permesso di soggiorno, per cui stiamo valutando un ricorso al Tar. Nel frattempo ho depositato al Tribunale dei minori di Palermo una richiesta di autorizzazione all’ingresso in quanto padre di una minore ex art. 31 comma terzo del testo unico, sperando che il Tribunale si pronunci con celerità, vista la gravità della situazione”.


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