venerdì 3 agosto 2012

NEWSLETTER Siciliamigranti - Luglio 2012

· L’azione Boats4People nel Mediterraneo
· Anche quest’anno LampedusaInFestival
· Aggiornamenti da Lampedusa. Intervista al vicesindaco Damiano Sferlazzo
· Nuovi sbarchi nella Sicilia orientale
· A rischio l’accoglienza profughi nell’ambito dell’emergenza Nord Africa: la Protezione Civile    
recede dagli impegni presi
· Osservatorio sulle violazioni del diritto di difesa: buone notizie

L’azione Boats4People nel Mediterraneo
“Basta morti in mare – per un Mediterraneo di libertà.” Questo lo slogan che ha caratterizzato l’azione di Boats for people, la cui idea è nata l’anno scorso durante il meeting antirazzista di Cecina. Attivisti di vari paesi europei ed africani hanno partecipato all’evento che si è svolto, attraversando il mare, tra una sponda e l’altra del Mediterraneo. Dopo un anno di preparativi, è salpata da Cecina  la goletta OLOFERNE, simbolo della lotta contro le stragi di migranti in mare, facendo rotta verso Palermo, Pantelleria, Monastir ed infine Lampedusa. L’azione in mare è stata gestita per l’Italia dall’ARCI.
L’associazione Borderline Sicilia Onlus, insieme a borderline-europe e al Forum antirazzista di Palermo, ha presentato Boats for people nel capoluogo siciliano. A partire da maggio è stato organizzato un fitto calendario di eventi, tra cui proiezioni di film e dibattiti. Il 3 luglio l’Oloferne è approdata a Palermo e, due giorni dopo, l’equipaggio ha partecipato ad una serata presso l’oratorio di Santa Chiara, dove sono interventi migranti, attivisti, avvocati e i familiari dei tunisini dispersi. Il 6 luglio si è svolta una commemorazione dei migranti morti in mare con delle fiaccole accese su due barche salpate e sul lungomare di Palermo.
Il 7 luglio un gruppo di circa 80 attivisti internazionali è partito con due traghetti per la Tunisia per partecipare alle azioni a Tunisi e a Monastir. Fra di loro erano presenti anche attivisti siciliani. Sui traghetti  hanno avuto modo di parlare con i passeggeri e spiegare le ragioni di Boats for People.
Una delegazione si è recata al campo profughi di Shousha (vicino il confine libico), ed il 13 luglio si è svolto un incontro a Monastir, dove il prossimo anno si terrà il Forum sociale mondiale.
L’ultima tappa è stata l’isola di Lampedusa. Borderline Sicilia Onlus insieme all’associazione Askavusa e ad una rappresentante di Migreurop ha organizzato il benvenuto sull’isola, la presentazione del progetto “WatchTheMed” (https://watchthemed.crowdmap.com/) ed una commemorazione presso la Porta d’Europa con la lettura delle stragi avvenute nel Canale di Sicilia nel 2012 e con un lancio dei fiori dalla goletta e da una barca di Lampedusani.
La traversata di Boats4People è stata un successo. Tuttavia queste ultime settimane sono state marcate da numerosi tragici incidenti. Si tratta di altrettante prove delle conseguenze mortali della chiusura delle frontiere dell’UE.“

Boats4People è stata un’azione molto utile per tessere una rete di attivisti tra le due sponde del Mediterraneo. E’ stato inoltre solo il primo passo di un lavoro che andrà sviluppato e rafforzato nel tempo.
Qui i report da Lampedusa:
  
Anche quest’anno LampedusaInFestival
La conclusione dell’azione Boats for people è coincisa con  l’apertura della quarta edizione di LampedusaInFestival.
Fra dibattiti, incontri e presentazioni di libri sono stati proiettati vari film selezionati dall’associazione lampedusana Askavusa, promotrice ed organizzatrice del festival, e divisi nelle sezioni migrazione/memoria e democrazia. Borderline Sicilia Onlus ha partecipato insieme agli altri gruppi di volontari alla gestione del festival. Per la prima volta la giuria della sezione migrazione/memoria è stata composta soprattutto da migranti: coordinata da Dagmawi Yimer per l'Archivio delle Memorie Migranti (AMM) e curata da Zakaria Mohamed, Ali Hevi Dilara, Mohamed Ba e Salvatore Billeci. Il vincitore di questa sezione è stato VERA di Francesca Melandri. Il film racconta la storia di un’ ebrea croata che a 15 anni perde l’intera famiglia. Oggi, da sola  ad 87 anni, alleva cavalli vicino Roma e  racconta senza rancore la sua storia terribile mentre sta per nascere un puledro, una nuova vita. Nella sezione “Democrazia” la giuria coordinata da Pietro De Rubeis per il Movimento Giovanile Lampedusa e curata da Stefano Liberti, Costanza Ferrini, Maria Teresa De Sancitis e Mariangela Barbanente, ha premiato MINOTAWRA: SI ESPORTA CAMBIAMENTO di Kamikairy Fares, un film sulla rivoluzione in Tunisia. http://www.lampedusainfestival.com/opere-vincitrici.html

Aggiornamenti da Lampedusa. Intervista al vicesindaco Damiano Sferlazzo
Terminato il festival e andati via gli ultimi attivisti dall’isola, ricominciano ad arrivare nuovi migranti
Ma purtroppo il mese di luglio va ricordato per l’ennesima strage in mare, di quella barca che sarebbe dovuta arrivare a Lampedusa con 55 persone a bordo, e di cui invece è rimasto un solo superstite salvato in extremis davanti  la costa tunisina.
All’inizio del mese il centro di Contrada Imbriacola di Lampedusa è stato riaperto, anche se l’isola continua ad essere dichiarata “porto non sicuro”. Per comprendere meglio la situazione attuale sull’isola, dato anche il recente cambio di guardia dell’amministrazione politica, abbiamo intervistato il vicesindaco Damiano Sferlazzo 

Sbarchi nella Sicilia orientale
Nel mese di luglio la costa ragusana e siracusana è stata interessata da nuovi arrivi. L’hangar all’interno del porto di Pozzallo è stato chiuso per alcuni giorni per lavori di ristrutturazione e così i gruppi di migranti sbarcati sono stati portati all’interno di una palestra comunale o trasferiti a Porto Palo di Capo Passero, dove è stato utilizzato persino il mercato ittico per le prime operazioni di identificazione
Le foto dello sbarco del 10 luglio a Pozzallo:
  
A rischio l’accoglienza profughi nell’ambito dell’emergenza Nord Africa: la Protezione Civile recede dagli impegni presi
Non sono ancora stati sbloccati i 500 milioni di euro stanziati per poter garantire i pagamenti necessari all’accoglienza dei migranti nell’ambito della cd. emergenza NordAfrica, che con decreto è stata prorogata fino al 31 dicembre 2012. Da mesi in alcune regioni non vengono più effettuati i pagamenti per il mantenimento delle strutture di accoglienza, con conseguenze gravissime sui bilanci di associazioni e cooperative che nei mesi hanno anticipato somme senza poi poter pagare i dipendenti e fornitori, e soprattutto sui migranti che da un giorno all’altro rischiano di ritrovarsi per strada. Questa situazione paradossale non risparmia neanche i minori non accompagnati, la maggior parte dei quali richiedenti asilo.
Il comune di Mazzarino (CL), partner del progetto Sprar per l’accoglienza e l’inserimento di  minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo gestito dalla cooperativa “I Girasoli”, lo scorso 31 luglio ha scritto al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile per chiedere chiarimenti in merito ad una nota inviata dal Soggetto attuatore per la regione Sicilia il 5 luglio scorso in ordine alle spese già sostenute per l’accoglienza che dovrebbero essere coperte con i fondi stanziati dal governo. In particolare, Il dipartimento regionale della Protezione Civile ha fatto presente che verranno versate le rette per i minori collocati presso la suddetta struttura soltanto per il periodo che va dalla data di formalizzazione del modello C3 (la richiesta formale della protezione internazionale) al giorno del compimento del 18° anno di età dei richiedenti asilo. Pertanto, il centro Sprar nisseno, invitato a “rivedere l’intera documentazione” relativa alle richieste di rimborso avanzate nei mese scorsi, ed in parte saldate sulla base degli originali accordi, si trova nella condizione non soltanto di non vedere un soldo di quelli finora anticipati, ma di risultare debitore, in quanto dai conteggi della Protezione Civile l’ente gestore risulta avere ricevuto più di quanto a questi spettante, in base alle “sopravvenute” disposizioni! Ciò in deroga al contenuto della convenzione siglata  tra le parti, nella quale si stabilisce l’accoglienza secondo le linee guida Sprar, la possibilità di protrarre la permanenza dei minori fino a sei mesi dal compimento della maggiore età e l’erogazione di servizi omogenei a quelli forniti nei CARA secondo le ordinarie disposizioni ministeriali: in sostanza la copertura dell’intero periodo di accoglienza del minori richiedenti asilo, dal momento del collocamento al giorno della loro dimissione. Si profila una dura battaglia tra chi come la cooperativa “I Girasoli” si impegna ogni giorno a offrire una possibilità concreta di inserimento sociale ai minori richiedenti asilo, anche a costo di sacrifici economici non indifferenti, e la mostruosa macchina  mangia soldi della Protezione Civile, impegnata a coprire i buchi di una scellerata gestione dei fondi statali. Si concretizza il sospetto che la bufera già scoppiata nelle altre regioni stia per arrivare anche in Sicilia
Nel frattempo il sindaco di Riace, che insieme ad altri comuni in Calabria è l’emblema dell’accoglienza virtuosa dei profughi, per rompere il silenzio intorno alla vicenda, ha cominciato uno sciopero della fame, che ha poi interrotto.
Il 25 luglio l’On. Pezzotta ha presentato un question time alla Camera, sul problema dei dinieghi delle commissioni per migliaia di persone arrivate dalla Libia nel corso del 2011, ma non chiedendo la concessione del permesso per motivi umanitari ma, piuttosto, programmi di rimpatrio assistito in Libia. La risposta della ministra Cancellieri, inquietante sotto vari punti di vista, accennava anche alla questione finanziaria, facendo riferimento allo stanziamento dei 500 milioni, ma senza spiegare il motivo della mancata erogazione della somma.
Riportiamo la nota del prof. Fulvio Vassallo Paleologo dell’Università di Palermo.
  
Osservatorio sulle violazioni del diritto di difesa: buone notizie
Segnaliamo un primo successo dell’avvocato di Torino, Barbara Cattelan, la quale nei mesi scorsi si era imbattuta nella questione della competenza giurisdizionale dei ricorsi avverso i respingimenti differiti emessi dalla Questura di Agrigento, al valico di frontiera di Lampedusa.
Ormai da anni, infatti, su tale questione l’Ufficio del Giudice di Pace di Agrigento è uniformemente orientato a dichiararsi incompetente, così come il Tar Sicilia. L’Ufficio del Giudice di Pace aveva persino confermato questa posizione nel caso di ricorsi contro i provvedimenti di respingimento nei quali la Questura di Agrigento indicava il giudice ordinario quale autorità competente alla tutela giurisdizionale.
Dopo anni di dibattito fra gli avvocati impegnati sul terreno del diritto dell’immigrazione, circa la necessità ed opportunità di sollevare un regolamento di giurisdizione (cioè un ricorso per stabilire se sia il giudice amministrativo o quello ordinario tenuto a decidere nel merito) dinnanzi alla Suprema Corte di Cassazione, e decine di tentativi volti ad ottenere un risultato immediato con le più articolate motivazioni contenute nelle migliaia di ricorsi depositati e respinti, nei primi mesi del 2012 l’avv. Cattelan, in collaborazione con Borderline Sicilia Onlus, ha selezionato un caso pilota da sottoporre al giudizio della Corte di Cassazione.
La scorsa settimana la Suprema Corte, ritenendo la questione sollevata dall’avv. Cattelan di notevole importanza, ha fissato udienza di pubblica trattazione per il prossimo 23 ottobre dinnanzi alle Sezioni Unite. L’associazione Borderline Sicilia Onlus ringrazia sentitamente chi ogni giorno si batte per vedere riconosciuti ad ogni uomo i diritti umani in maniera indiscriminata, ed in particolare l’avv. Cattelan per avere creduto possibile il ripristino dello stato di diritto.


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