Borderline Sicilia Onlus e Asgi - sezione Sicilia
COMUNICATO STAMPA
A tutti gli organi di stampa
L’associazione Borderline Sicilia Onlus e la sezione siciliana dell’Asgi esprimono preoccupazione per la sorte dei 18 Nigeriani che dalle 4:00 di questa mattina si sono barricati all’interno del centro di prima accoglienza per richiedenti asilo di Palma di Montechiaro, aperto con i finanziamenti per l’emergenza del Nord Africa dalla Protezione Civile.
COMUNICATO STAMPA
A tutti gli organi di stampa
L’associazione Borderline Sicilia Onlus e la sezione siciliana dell’Asgi esprimono preoccupazione per la sorte dei 18 Nigeriani che dalle 4:00 di questa mattina si sono barricati all’interno del centro di prima accoglienza per richiedenti asilo di Palma di Montechiaro, aperto con i finanziamenti per l’emergenza del Nord Africa dalla Protezione Civile.
Già da alcune settimane i richiedenti asilo erano in agitazione perché da gennaio attendono l’esito della loro richiesta di protezione internazionale, senza ottenere alcuna risposta da parte della Questura di Agrigento.
In particolare, dopo un colloquio avvenuto nei giorni scorsi con la dirigente dell’Ufficio Immigrazione - la quale avrebbe promesso il differimento delle notifiche delle istanze di asilo e preannunciato il loro imminente trasferimento preso il C.A.R.A. di Mineo, come da loro richiesta - e un tentativo di sollecito in occasione di un incontro a Palermo con un responsabile della Protezione Civile, i 18 Nigeriani stremati dall’attesa e dalla precarietà della propria condizione, hanno inscenato una protesta pacifica ma determinata al fine di ottenere risposte chiare sul destino che li attende in Italia.
Ci auguriamo che la vicenda possa concludersi senza l’uso della forza da parte della Autorità di Pubblica Sicurezza, chiedendo espressamente al Prefetto di Agrigento di intervenire con strumenti di mediazione in modo da sedare la protesta pacificamente ed impedire il rischio che anche questi richiedenti asilo paghino il prezzo delle falle del sistema dell’accoglienza in Italia.
Invitiamo inoltre le competenti autorità giudiziarie a prendere in debita considerazione le forti ragioni che hanno spinto i 18 Nigeriani a optare per metodi di protesta che seppur estremi, sono certamente commisurabili al disagio vissuto da diversi mesi in Italia, dove sono arrivati perchè costretti a fuggire dalla guerra in Libia.
Borderline Sicilia Onlus
Asgi – sezione Sicilia