giovedì 25 agosto 2011

La situazione attuale a Mineo

Negli ultimi giorni del Ramadan la situazione nel megaCara di Mineo è la seguente: -dopo la deportazione in altri Cara italiani  di oltre 400 migranti, effettuata nelle settimane scorse, sono arrivati nei giorni scorsi oltre 300 richiedenti asilo, fuggiti dalla guerra in Libia e provenienti da Lampedusa, la stragrande maggioranza sono  dell’Africa sub sahariana, ma vi è una consistente presenza del Bangladesh;
-il mese di Ramadan si conclude nei prossimi giorni e per i fedeli musulmani è stato un tormento, le alte temperature ed il digiuno diurno hanno indebolito, non solo fisicamente, molte persone;
-le commissioni, dopo le ferie, riprendono le audizioni (10/15 al giorno), ma dopo mesi di snervante attesa la situazione è ancora alquanto confusa, gli interpreti non sono sufficientemente preparati e consapevoli della gravità dei problemi trattati e le commissioni procedono inesorabili, con alte percentuali di dinieghi;
-la tragica morte nel Cara di Trapani del ventottenne nigeriano Cinoso Evans , proveniente dal Cara di Mineo (badge n.3507), ha commosso e coinvolto quasi tutti i migranti di origine africana, che lo hanno ricordato il 14 agosto con una cerimonia funebre serale con un centinaio di candele accese. I parenti e gli amici  rimangono in attesa dei risultati dell’autopsia per conoscere le cause del decesso;
-a partire dall’1/9 l’intera gestione dei servizi passerà ai consorzi  Sol.Calatino e Sisifo ed alle megacooperative  La Cascina e Domus (entrambe senza alcuna esperienza di migranti) , che hanno vinto la gara d’appalto nel periodo di ferragosto con una velocità impressionante; dopo mesi di confusa gestione del megaCara (finora non si è rispettato lo schema di capitolato in vigore in tutti gli altri Cara d’Italia) si ridimensiona il monopolio della Croce Rossa . Il nuovo “soggetto attuatore” on. Castiglione affida la gestione a realtà alquanto discusse e più volte indagate, ma l’importante è dare ai media un segnale di “efficienza” .

Il 24 luglio, dopo l’ispezione nel megaCara di alcuni parlamentari,avevamo formulato alcune domande, ancora in attesa di risposte:
1) Perché non si rispetta l'ordine cronologico nell'esame delle domande d'asilo?
2) Perché i pakistani provenienti dal Punjab sono stati quasi tutti diniegati così come molti richiedenti asilo fuggiti dalla guerra in Libia?
3) Perché viene impedito ai richiedenti asilo  l'uso della cucina e persino del barbecue esterno, nonostante molti abbiano disturbi gastro-intestinali e come ci si sta organizzando per il mese di Ramadan?
4) Perché per raggiungere i centri abitati si spaccia per servizio navetta un trasporto privato lautamente retribuito da un biglietto (euro 2 a/r per Mineo e euro 4,5 a/r per Caltagirone)?
5) Perché finora non vengono distribuite le schede telefoniche ed il contributo economico di euro 5 ogni 2 giorni? Perché non viene rispettato lo schema di capitolato in base al decreto ministeriale del 28/11/2008?
6) E' stato firmato il contratto con Pizzarotti S.p.A. per l'affitto delle villette? Quali sono i suoi contenuti (durata, canone)?
7) Come è stato possibile che per un breve periodo la fornitura di schede telefoniche, sigarette e del money transfert sia stata affidata a uno stretto congiunto del boss mafioso Di Dio (aprile 2011)? Qual è stato il soggetto che ha fatto questo affidamento? E quali sono i controlli esercitati dalle autorità di pubblica sicurezza per impedire l'infiltrazione di imprese mafiose nella gestione di servizi e/o fornitura alimenti, ecc.?
8) Quali sono i servizi che verranno attivati per i minori- adolescenti in vista dell'inizio del prossimo anno scolastico?
9) Quale ruolo hanno gli agenti di Frontex nelle interviste ai richiedenti asilo e perché non si qualificano per ciò che realmente svolgono?

Come Rete Antirazzista Catanese sin dall’inizio di questa dispendiosa, clientelare e disumana avventura abbiamo proposto che la strada di una reale accoglienza è diametralmente opposta a quella di un centro di segregazione lontano dai centri abitati; moltiplicando i progetti SPRAR nei paesi del calatino ed in tutta la Sicilia, con costi molto più ridotti si favorirebbe una reale inserimento sociale dei migranti, così come da anni avviene a Riace ed in alcuni paesi della Locride, che hanno dimostrato che si può “Valorizzare la solidarietà come risorsa per lo sviluppo locale”; invece in questi mesi si sono scaricate  sulla pelle di oltre 2000 migranti (di 37 nazionalità) l’incapacità e l’impossibilità di gestire un megaCara , creando ed esasperando le tensioni per poi reprimerle militarmente ed innescare così fratricide guerre fra poveri nel calatino.

CHIUDERE IL VILLAGGIO DELLA « SOLIDARIETA' » IN TEMPI RAPIDI E' POSSIBILE E PER I MIGRANTI E’ NECESSARIO!

Rete Antirazzista Catanese