lunedì 2 maggio 2011

Report da Lampedusa - due giorni

Siamo arrivate a mezzogiorno a Lampedusa. A pranzo con l’associazione Askavusa abbiamo saputo di un arrivo dall'OIM, avvenuto alle ore 14 circa. Ci siamo spostate subito a piedi in centro, ma avevano portato gia tutti via dal porto commerciale. Abbiamo visto la barca vuota. L´OIM ci ha riferito che si trattava di circa 421 persone: 123 giunti sulla loro imbarcazione e 298 su una motovedetta della Guardia di Finanza. Poco piu´ tardi gli operatori di MSF ci hanno parlato di un altro arrivo previsto verso le 18, ma già alle 17 abbiamo scorto la Guardia di Finanza al molo commerciale dal Belvedere, sotto la sede della Guardia Costiera, che sbarcava una quarantina di migranti, presumibilmente subsahariani. Poi abbiamo accertato che si trattavano di 130 persone provenienti dalla Libia.  In totale c’erano 5 sbarchi con 1029 persone.
Ieri, 30 aprile 2011, sono arrivati in mattinata in 360 direttamente sull´isola. Si sono registrati altri sbarchi in giornata che hanno fatto salire il numero di presenze a  piu´ di 2000  fino a questa mattina. Nel pomeriggio sono stati intercettati in acque maltesi circa 700 persone provenienti dalla Libia poi soccorse dalle motovedette italiane perche´ Malta si sarebbe rifiutata di intervenire. Dopo il soccorso sono state direttamente trasbordate sulla nave militare Flaminia dove hanno trascorso la notte. L´ OIM ci ha raccontato che sulla nave non e´ avvenuta alcuna identificazione e erano presenti alcuni operatori sanitari dell´ASP di Lampedusa. Gli altri arrivi della giornata di ieri sono stati trasferiti in serata presso i centri dell´isola. Solo grazie al mal tempo non hanno trascorso la notte sulla nave militare. Stamattina  sulla Flaminia sono state accompagnate circa altre 800 persone. La nave e´ salpata nel pomeriggio in direzione di Porto Empedocle, dove (secondo le notizie raccolte presso Guardia costiera) dovrebbe arrivare alle 3 di questa notte per lasciare circa 200 persone – minori come ci ha riferito un’operatrice del MSF - per poi dirigersi a Catania. Gli altri migranti verranno trasferiti, secondo le notizie dell´OIM, presso il centro di Crotone. Le persone a bordo della Flaminia sono tutte subsahariane.

02/05/2011
Dopo una breve visita alla stazione marittima, dove abbiamo trovato almeno 50 migranti subsahariani che hanno dormito ci rechiamo all’appuntamento con il comandante della Guardia costiera. Lui ci informa che nel pomeriggio tutti gli ospiti dei centri (secondo lui 1700) sarebbero stati trasferiti in Italia su un traghetto della Moby Lines che gia´ da questa mattina si trova davanti al porto di Lampedusa. MSF ci referisce più tardi che si trovavo ancora 1744 persone sull ‘isola. Nel primo pomeriggio tutti gli ospiti del centro dell´ex base Loran  e i profughi di c.da Imbriacola sono stati accompagnati presso la stazione marittima presso il molo commerciale in attesa dell´arrivo del traghetto. Fino alle 16 la nave non e´ riuscita ad attraccare per le avverse condizioni metereologiche. Verso le ore 17 attracca e incominciano finalmente ad imbarcare. Ci informiamo al CSPA di Contrada Imbriacola quante persone vengono imbarcati – un militare ci dice che saranno circa 900 persone, tutte subsahariane. Non abbiamo notizie se vengono portati via tutti i 1700 o di meno. Alle ore 20 il traghetto si trova ancora al molo commerciale. Alla guardia costiera non ci potevano dire dove è diretta poi. Durante la giornata siamo riuscite di entrare  per due volte di entrare nel CSPA di Contrada Imbriacola. La grande presenza di poliziotti, carabinieri e militari ci ha fatti passare per la strada perché abbiamo ricevuto il nome del capo della Polizia di Stato a cui ci possiamo rivolgere per una richiesta dalla Germana da parte della famiglia di un eritreo disperso. Non potevamo parlare con il capo competente, ma potevamo vedere la situazione all’ingresso del centro: come ci hanno già riferiti i compagni di Askavusa e dall’OIM la notte dal 29.4. al 30.4. i migranti sbarcati non potevano dormire nel CSPA perché nella sezione chiusa si trovavano circa 90 tunisini che non dovevano essere mescolate con i subsahariani! Così hanno improvvisato posti fuori, dopo l’ingresso ma prima del secondo cancello, mettendo tendoni. Ancora stamattina abbiamo visto persone dormire lì sulla terra, sotto gli alberi con 4 cani accanto che stanno pure lì. Incede di spostare i 90 tunisini una gran parte degli uomini sbarcati si trovava all’aperto nel CSPA o alla stazione marittima sui materassi a terra. Di sera incontriamo il dottore che gestisce il progetto “Lampedusa emergenza” dell’INMP (Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti ed il contrasto delle malattie della Povertà) che si svolge dal 11.4. al 11.6.2011 a Lampedusa. 20 operatori che lavorano in turni, medici, infermieri, mediatori che assistono durante gli sbrachi al molo. Progettato dal dott. Pullara dell’ospedale Civico di Palermo, si tratta di un progetto del INMP Sicilia, dell’assessorato sanità regione siciliana, ministero della salute, prefettura di Agrigento. Si tratta di un ente pubblico ma non sa riferire se è finanziato da risorse pubbliche o private Si occupano soltanto di casi acuti. Fanno con poche parole lo stesso lavoro come MSF, ASL solo che sono stati pagati dal ministero. In più stanno facendo anche un lavoro di ricerca scientifica per creare una “ task force di esperti ideale da inviare nel mondo o in Italia” (monitorano i motivi che spingono le persone di emigrare/fuggire). I  medici vengono normalmente mandati dagli ospedali (esonati dal lavoro normale). Collaborano con il poliambulatorio di Lampedusa  e offrono ai lampedusani un servizio ginecologico e pedriatico (ai giorni un cui i medici dell’isola non ricevono). Dovrebbero fare anche altre ricerche psicosociologiche sulla populazione lampedusana ma non hanno il tempo, come ci dice il responsabile. Stanno facendo però delle richieste come i lampedusani vedono il fenomeno della migrazione, le paure ecc.  Riferiscono tutto al dottor Pullara del Civico. Informazioni sul lavoro si trovano sul sito dell’INMP.

Germana Graceffo/Judith Gleitze (Borderline Sicilia, borderline-europe)