Giovedì
scorso siamo scesi in piazza per informare e condividere con la città il nostro
appello
per un'Europa che non respinge ma che accoglie, che non costringe i migranti a rischiare la vita in mare e a tutte le frontiere, che combatte il razzismo e la paura.
per un'Europa che non respinge ma che accoglie, che non costringe i migranti a rischiare la vita in mare e a tutte le frontiere, che combatte il razzismo e la paura.
La Palermo della gente comune, è scesa in piazza con i piedi scalzi per gridare a gran voce che non vogliamo vivere in un mondo che innalza muri e che divide le persone, in un'Europa che uccide, in un'Europa che è attenta soltanto al benessere economico di pochi e che cataloga le persone a proprio uso e consumo.
Un'Europa
che di fronte alla pressione migratoria non è capace di trovare un senso comune
e che sta tradendo tutti i trattati sui diritti umani, perché in ogni parte
d'Europa i nostri politici sono sempre più razzisti e propensi ad uccidere o
far uccidere pur di mantenere un sistema fallimentare (ormai è più che chiaro)
occidentale.
Un
sistema di morte che ogni tanto dà qualche risposta per non far lamentare
troppo la gente, come sta facendo la Germania ospitando i siriani; guarda caso
i siriani che stanno scappando da una guerra che noi continuiamo a foraggiare
con armi e mezzi per interessi tutti occidentali, e che siamo pronti ad
ospitare, non perché siamo buoni, ma perché sono i migranti che hanno più
risorse economiche (stesso motivo della guerra), sono più istruiti e per non
farci mancare niente (visto che siamo profondamente razzisti) SONO BIANCHI!
I
siriani li vogliono tutti, anche l'Inghilterra e si sono mossi anche gli Stati
Uniti per non far andare tutte le risorse in Germania.
E
il resto dei migranti?
Sono
neri, incivili e senza soldi, quindi finisce il buonismo e possono tornare a
casa, anzi a casa li mandiamo noi a morire, oppure meglio ancora li manteniamo
in Europa invisibili così li sfruttiamo in campagna (cosa che sta avvenendo in
questo periodo nel trapanese e non solo per la vendemmia).
Aver
catalogato i migranti è ripugnante, perché anche un gambiano che non riesce a
vivere nel suo paese ha gli stessi diritti del siriano, e non possiamo fare la
differenze solo per una questione economica, non si può. Non si può perché
anche i gambiani muoiono, anche gli egiziani, anche gli afghani arrivano,
grandi e piccoli.

Non
è giusto che mettiamo in mano dei trafficanti bambini innocenti, non è giusto
costringerere genitori a scegliere chi portare con sè nel confronto con la
morte (deserto, mare, Europa) e chi lasciare invece nella certezza di un futuro
oscuro nella propria terra.
Ma le nostre coscienze un giorno si sveglieranno e metteranno in discussione le risposte che diamo, dicendo - per pulirci la coscienza - che la colpa è dei trafficanti, che i morti sono causa di questa gente senza scrupoli che ancora una volta approfitta delle scelte politiche dei nostri governanti, guidati dalla bramosia di potere e di denaro.
Noi
continueremo a Palermo a gridarlo tutti i giovedì' di settembre e di ottobre e
a raccontare la nostra verità alla cittadinanza, quella cittadinanza che ieri si
è mossa per sostenere la VITA, per smontare la tesi di invasione e della teoria
del terrore.
Noi
vogliamo un’Europa in cui non si uccidono bambini, un’Europa che abbatta i muri
e che coltivi la speranza nelle persone che decidono di abitare questa parte di
mondo.
Alberto
Biondo
Borderline
Sicilia Onlus